lunedì 6 maggio 2013

L'uomo con le palle

Tanti uomini hanno la palle. Solo pochi però sanno come si usano. Filippo era uno di questi, ed ora vi spiego il perchè.

Erano ormai un paio di settimane che io e Filippo ci frequentavamo eppure sembrava di vederlo da una vita. Circa due volte alla settimana, in genere un giorno infrasettimanale e il sabato, veniva da me, guardavamo film mangiando pop corn, facevamo sesso, dormiva da me, facevamo ancora sesso e la mattina dopo se ne andava felice e contento. Ma Nicole? Nicole si considerava soddisfatta della situazione: aveva una sorta di relazione con la nuova promessa italiana del bridge, un cazzo pronto a regalarle intensi momenti di piacere, un compagno di serate casalinghe, da trascorrere sotto le coperte nei freddi weekend di pioggia e un confidente con il quale parlare di tutto. Il tutto, sia chiaro, senza rinunciare alla sua dose di etero da convertire. In fondo, anche Filippo era liberissimo di andare con altre donne. 
La cosa curiosa però era una: il mio matematico era riuscito a compiere, nei mesi, un percorso un ascesa. Da ragazzo alla prima esperienza, timoroso al primo bacio con una travestita, alla dipendenza da sesso con una travestita. Ricordo ancora quando, la prima sera, sdraiati sul mio divano, riuscimmo a scambiarci un timido bacio, che anticipava un leggero imbarazzo e le sue parole "Sai, non ho mai baciato una travestita". Parole che in realtà poi avrebbero voluto dire "Sì io ho avuto un'esperienza trasgressiva, ma con una transessuale di 24 anni che ho frequentato per qualche mese e che ora è mia carissima amica". Ed è proprio questa sua amica trans, che ha iniziato a turbare i miei pensieri. Dunque non ero stata io a convertire Filippo, bensì una trans per di più coetanea. Il ragazzi preciso, che giocava a bridge, studiava matematica ed era figlio di un cardiologo le aveva le palle di barcamenarsi tra una donna e una trans. No, non poteva essere, io avrei avuto la mia esclusiva. Dovevo renderlo mio a tutti gli effetti, dovevo fare qualcosa che la sua vecchia amica trans non aveva mai fatto. Quella sera, dopo il film Big Fish, iniziò a baciarmi, io, invece, pensavo a quale sarebbe potuta essere la mia prossima, imprevedibile mossa. Se c'era una cosa che mi piaceva di Filippo era che ovunque io mettessi le mani, lui riusciva ad eccitarsi come non mai. Non ansimava semplicemente, ma si animava come posseduto da una strana libido. Questa possessione sembrava avere la meglio quando gli toccavo le palle, così capii che se volevo fare qualcosa che la mia concorrente trans non aveva mai fatto, avrei dovuto calcare la mano. Iniziai a stringergliele, lui iniziò a godere più del solito. Strinsi ancora più forte, più stringevo e più gli piaceva. Gliele presi, le sbattei, le schiaffeggiai. Per lui era autentico piacere. Venne in pochi minuti e poi ci mettemmo a dormire abbracciati come due neofidanzati che avevano appena soddisfatto le loro voglie. Qualche ora più tardi, con ancora il buio, Filippo si svegliò e iniziò a baciarmi, iniziammo a strusciarci, toccarci, accarezzarci, pronti ad un nuovo round. E lì, mentre io tenevo in bocca il suo pene, Filippo, il ragazzo impostato che mai aveva baciato una travestita, chiese alla sua travestita di turno: "Mi strizzi le palle?". In quel momento capii che Filippo era davvero un ragazzo con le palle: non solo amava lasciarsele strizzare, ma aveva anche imparato ad avere una relazione con Nicole.

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