lunedì 27 giugno 2011

Al varco (parte 1)

D'accordo.
Niente panico, Aspirante Carrie Bradshaw. Niente panico.
Hai superato brillantemente due esami su quattro nella sessione estiva, preparati in meno di una settimana e con un'influenza che ti non faceva dormire. Hai affrontato Manzoni, i suoi Promessi Sposi, e Appadurai, quel fanatico indiano che studiava l'uso dei numeri nelle colonie, puoi affrontare tutto.
D'altronde, cosa vuoi che siano gli ultimi due ostacoli prima dell'ambita Laurea, da cui poi dipenderà la tua iscrizione in UniCat e la tua vicinissima vita a Milano? Niente, proprio nulla. Se contiamo che ho superato già 17 esami, posso dire di essere ormai in dirittura d'arrivo. Perciò, cosa vuoi che sia una tesina di sociologia sul terremoto in Abruzzo e sulla sua spettacolarizzazione? Facilissimo, sarà davvero un gioco da ragazzi guardare qualche notiziario, qualche prima pagina, e ricavarne elementi per osservare l'influenza politica-media. Poi, poco importa se nell'appello precedente, l'Onnisciente Professore di Sociologia ha bocciato 4 delle mie compagne perchè avevano fatto un lavoro da schifo. Il mio lavoro sarà ottimo, bellissimo. Specialmente perchè l'ho già finito e devo solo ritoccarlo.
Cosa vuoi che sia, poi, dare CineseIII? Hai superato sempre al primo colpo CineseI, quest'inverno hai provato l'ebbrezza di un CineseII, superato per grazia divina nonostante non avessi mai frequentato, CineseIII sarà di certo una passeggiata. Immagino già, la madrelingua Jia mentre, con il suo taglio di capelli in stile pagoda, mi sorride e con una pacca sulla mano di dice "Zaijian" (arrivederci) ed io rispondo in maniera confusa. Venerdì la mia professoressa, che ieri ho rivisto nelle repliche dello Show Dei Record tra l'uomo più alto e quello più basso del mondo, mi sottoporrà il foglio degli esercizi in cui dovrò prendere almeno un 18. 
E lì, il mio destino accademico mi attenderà al varco.
Ma cosa vuoi che sia? Ho iniziato a studiare cinese solo ieri sera, e ho ancora la bellezza di 3 giorni e mezzo per imparare a parlare decentemente come gli adorati omini dagli occhi a mandorla. 
Che dire? Semplice, che sarà davvero un gioco da ragazzi superarlo (credo).

mercoledì 22 giugno 2011

La mia collega Marion

Oggi voglio parlarvi di una persona.
Si tratta della mia collega Marion, e voglio dirvi perchè per me conoscerla è stato importante. La mia collega Marion, entrata inzialmente nella mia vita di soppiatto, ha una caratteristica rara: sa capire le persone come poche altre riescono a fare. Così, in un inverno per me fiacco, dove le mie uniche preoccupazioni erano quelle di superare esami e nient'altro, è stata in grado di aprirmi gli occhi. Non mi trovavo di certo nell'apatia che due anni fa, al mio primo anno di università, con una vita gaia e degli amici che avevo scelto di lasciarmi alle spalle, mi aveva colpito e da cui, grazie a Lou* e ad una vecchia amica ormai persa, ero miracolosamente uscito.
Marion, con le sue opinioni e considerazioni su quanto mi stava accadendo, ha avuto un ruolo fondamentale. Ha aperto gli occhi ad un Aspirante Carrie Bradshaw fermamente convinto, dall'alto della sua vita gaia vissuta, di essere già arrivato e gli ha fatto capire quanto fosse importante andare oltre le apparenze. Mi ha insegnato che se c'è qualcosa che si vuole, è sufficiente darsi da fare per inseguirla, nonostante gli ostacoli. Mi ha mostrato come la vita, non sia procrastinare, ma rischiare. E' stata in grado di farmi ricredere sulle apparenze: non conta come si appare, ma far sì che dentro e fuori siano la stessa cosa. E poco importa se nella mediocre vita di provincia, dove la maggior parte delle persone vive secondo schemi rigidi per poi rintanarsi nell'universo virtuale per sfogare le proprie pressioni sessuali, ad esempio, qualcuno ti guarda storto per come sei, perchè quello che conta è come realmente ti senti internamente.
Mi ha regalato l'esperienza di Holly, che mi ha illuminato su una cosa che mai prima avevo realizzato: distinguersi è molto meglio che omologarsi. Avere un'esistenza condotta sulla base dei propri sogni, aspirazioni e sentimenti, allontanando tutto quello che è convenzionale e dettato da altri, è l'unico comandamento, nel mondo di Marion. Perchè, in fondo, come ha detto lei, non è di certo una maglietta troppo scollata o un paio di francesine dalla punta troppo arrotondata, a renderti gaio agli occhi degli altri.
La mia collega Marion mi ha aperto una prospettiva nuova. E mi ha fatto capire come il mio vecchio modo di vedere le cose fosse straordinariamente obsoleto. Perchè sì, pensavo di vivere indipendentemente, senza cercare l'approvazione di nessuno, eppure lei è riuscita ad aprirmi gli occhi, e a rendermi consapevole del fatto che in realtà ero ancora vittima dei ragionamenti altrui. Perchè quello che serve, in fondo, è proprio la consapevolezza di sè.
Così, quando durante una delle nostre domeniche di lavoro, mentre mi lamentavo per una vita troppo monotona, lei mi ha provocatoriamente suggerito di prendere e andare a Milano, ho capito che era quello che mi ci voleva, che non si può aspettare questo per tutta la vita, occorre andare a prendersela, la vita milanese. Da tutti questi episodi, sono riuscito a trarre qualcosa.
E se ora sono diventato più indipendente, non mi curo del fatto che al Moma nessuno si ricorda più di me, e nemmeno mi preoccupo di dover piacere necessariamente a qualcuno per non incappare nella tragica vita da single, lo devo anche alle altre due mie colleghe Gio e Alby, che, con i loro suggerimenti, mi hanno fatto capire come in fondo, essere diversi è un pregio.
Insomma, trovare il lavoro nel mio Maxi Discount di Scarpe, dove l'arte del sistemare scarpe e compiacere i responsabili sembra essere l'unica ragione di vita, Marion e le altre mi ha dato una chiave di lettura diversa della vita. Ed è per questo, che non smetterò mai di dirle grazie. In un modo o nell'altro, è stata in grado di far sì che io mi rimettessi in gioco. Con la mia vita, con gli altri, con me stesso. E a Milano ovviamente.

mercoledì 15 giugno 2011

L'amore per l'arte

Guardate:


D'accordo, non trovate sia profondamente angosciante?

Qualche giorno fa, un mio amico fotografo mi contatta per un, cito, "importantissimo favore". Io, nonostante gli impegni ma pur sempre disponibile ad aiutare qualche amico, gli rispondo di sì, che posso aiutarlo. In che cosa? Semplice, secondo lui. In sostanza avrei dovuto posare per questa foto, esattamente. Ovvero, con un ammasso di piume di gallina che mi coprivano metà del volto e truccato, badate bene, dall'ormai noto tutorialist Albymakeup94 (per info, guardate su Youtube).
Sebbene il mio lato narcisistico mi ha spinto ad un lieve tentennamento, dopo qualche minuto di incertezza ho deciso: mai mi sarei mostrato di fronte ad un pubblico (anche solo di una persona) conciato in quel modo. Non che non sappia apprezzare questo genere di arte o che non mi ritenga, in fondo, una gallina dal piumaggio di rara bellezza, ma avevo pur sempre un'immagine da difendere! Diamine!
Fu così che Aspirante Carrie Bradsahw, pur sempre convinto di voler aiutare un amico fotografo nel reclutare modelli, si propose per un altro scatto dove la parola ambiguità la farà da padrona e di cui presto, forse, avrete notizie. 
Cosa non si fa per l'amore dell'arte!

venerdì 3 giugno 2011

Gossip Spagnoli

Da quando il mio Dotatissimo Cugino (nonchè fratello dell'Adorata Cugina) si è fidanzato con una modella spagnola, sembra che in tutta la famiglia si respiri aria glamour. Complice una cresima (da me simpaticamente glissata per ovvi motivi lavorativi) a cui lui presideva come padrino in cui, visto il ruolo, sarebbe stato sconveniente presentarsi da solo, non ha potuto fare altro che far arrivare direttamente da Malaga la sua bellissima consorte Vanessa. Che tra me e Vanessa ci fosse feeling si era già notato quando, a febbraio, aveva proposto di: andare da lei in Spagna, presentarmi il suo amico gay figo nonchè ballerino in una nota compagnia teatrale, accompagnarla al casting per un'agenzia di modelle a Milano, mostrarle i negozi più interessanti della metropoli. Questa volta, visto il lungo pranzo a cui io mi ero assentato, e visto che il giorno seguente si sarebbe trovata tutta sola nella villa del Dotatissimo Cugino dotata di ogni confort che va oltre l'immaginazione comune, mi invitò per un tuffo in piscina. Non potevo rifiutare, visto che si trattava di prendere un pò di sole senza ricorrere alle ormai mie abituali lampade.
Il lunedì successivo, arrivai a casa del Dotatissimo Cugino, e non solo mi resi conto di quanto si fosse ambientata lei lì, ma anche di come il suo fidanzato e l'Adorata Cugina, si fossero ambientati a frequentare il jet set spagnolo. A quanto ho capito infatti, qualche mese fa Vanessa era balzata agli onori della cronaca spagnola per una sua frequentazione con un noto Torero (categoria che, a quanto pare, corrisponde ai Tronisti nostrani) mettendo così a dura prova la relazione con un "imprenditore italiano" sul quale, un noto giornale scandalistico spagnolo, voleva costruire un repotage finora ancora non realizzato. Insomma, un pò come se da noi una valletta del calibro di Rafaella Fico flirtasse con Francesco Arca (tronista di Uomini e Donne, ndr) mentre è impegnata con un imprenditore francese.
Ragion per cui, deduco che i giornali scandalistici spagnoli non hanno proprio nulla di cui parlare, se devono seguire il mio Dotatissimo Cugino e la sua consorte. Probabilmente, ora che le cose sono state chiarite, nessun paparazzo ha fotografato me e Vanessa in riva alla piscina di uno sconosciuto paesino provinciale mentre, spettegolando, confrontavamo le misure del suo fidanzato con quelle del torero. Peccato, ci sarebbe stato un bello scoop.
Insomma, quando Miss Baleari 2005 entra in casa tua, è impossibile non farsi contagiare dalla luce dei riflettori. L'importante, se proprio devono fotografarmi, è che mi colgano dall'angolazione giusta.

Ecco l'immagine incriminata: Vanessa e il Torero sorpresi per Malaga assieme. Lei dice che è tutto costruito:sarà vero?