venerdì 31 dicembre 2010

Goodbye 2010: motivi per chiudere con l'anno vecchio

Reduce da un Natale un pò avaro di regali, mi appresto a concludere in bellezza il 2010.
Stasera infatti verranno a casa mia per cena Sam, Xander e Timo, giusto per un veloce aperitivo in vista della meta per il brindisi: i Magazzini di Milano.
In questi giorni di assenza in realtà sono successe parecchie cose, ma prima tra tutte ho realizzato che il mio status di single sta diventando un vero e proprio argomento di discussione. Domenica sera, al Borgo, Timo si è gentilmente offerto per darmi un supporto psicologico e qualche spinta di incoraggiamento: "Massù Aspirante Carrie Bradshaw (ndr), vedrai che riuscirai a convertirne uno!" e ancora "Ti faccio conoscere qualcuno". Evidentemente Timo trascura il fatto che non conosce molta ambiente avvezza ai circoli gai nè tantomeno che le sue passate scopate con maschi prima di Sam, sono avvenute grazie alle chat.
Mercoledì sera invece, al compleanno di Xander, il tavolo, ridotto ormai a me, Sam, il festeggiato, Chicca, Vanish ed un'amica di Alessandro, si è divertito a palesare in tutti i modi e toni possibili il mio interesse verso quest'ultimo. Un mucchio di "Tu lo vuoi, ci devi uscire. Soprattutto ora che è single".
Giovedì al lavoro, parlando della mia vita mondana con qualche collega, non potè venire fuori la sacrosanta domanda: sei single? 

Ok, sono single. E' forse un male? Evidentemente il fatto di aver deciso di avere criterio e di smettere di frequentare certe tipologie di ragazzi non stava giovando nè alla mia libido, nè, a quanto pareva, alla mia immagine da Aspirante Carrie Bradshaw. Eppure, soprattutto con l'anno ormai in fase di chiusura, mi resi conto che forse, col tempo che stava passando, lentamente stavo passando in quella fase dove tutti coloro a cui potevi piacere sono andati, la concorrenza aumenta, e tu inizi a sviluppare tutta una serie di prerogative che fanno di te un ragazzo ingestibile. Non ero fatto per la vita mondana. L'ultima domenica al Borgo mi aveva messo fatto notare come fossi rimasto indietro di mesi dalle dinamiche milanesi. Specialmente quelle modaiole.
Eh no, non va bene. Ero destinato a barcamenarmi tra la Provincia e il Capoluogo, in costante oscillazione tra un esame e l'altro, intento a cercare di farmi una posizione da vera Carrie.
Uscendo dal lavoro incappai nel Carabiniere. Era con Natasha, in un negozio di abbigliamento a provare chissà quale capo firmato da sfoggiare con tutti i suoi amanti nascosti. Alla sola vista mi gelò il sangue e fuggì verso la macchina sperando che nessuno mi avesse notato.
Ecco, ora ero pronto a mettere la parola fine al 2010 ed al passato che ancora continuava ad essere presente: stasera bisognava festeggiare.


Ragion per cui auguro anche ai miei fedeli lettori un buon 2011. Ed ecco un link che so potrebbe fare al caso vostro(ed è la parte del film che personalmente preferisco): AUGURI!

lunedì 27 dicembre 2010

Il regalo dell'Adorata Cugina

Con l'arrivo del Natale le occasioni di incontri tra familiari e conoscenti stretti si fanno sempre più fitte. Così come le cene, le abbuffate ed i chili in più, d'altronde.
Io iniziai il mio personale processo di ingrasso venerdì sera, alla tradizionale Cena della Vigilia a cui partecipavo assieme ai miei Generosissimi Genitori, all'Adorata Cugina, al suo ricchissimo padre (nonchè mio zio), alla sua paziente madre (nonchè mia zia), ai suoi due fratelli tronisti (nonchè i miei eccentrici cugini) ed altra parentela varia. Sembrerà strano ma la presenza dell'Adorata Cugina è l'unica cosa che mi spinge ad andare a questi incontri noiosi, eppure quest'anno lo spirito fu tutt'altro che questo. Mentre ero seduto a tavola con lei vicina, in un attimo di profonda euforia a causa dei bicchieri di vino che il cameriere continuava a versarci nel calice, disse: "Dovresti vedere il tuo regalo, è troppo fashion. So che è giustissimo per te".
Oddio. Oddio. Oddio. L'Adorata Cugina mi avrebbe fatto un regalo? D'accordo, avrei dovuto aspettarmelo dato che ormai sono anni che ce li facciamo, ma da quando, circa due anni fa, le avevo proposto di evitare il tradizionale scambio di regali di compleanno (che, tra l'altro, festeggiamo a 2 giorni di distanza l'uno dall'altro), credevo che avesse afferrato: per questo Natale niente spese inutili. 
E invece eccola lì, la bomba, il regalo inaspettato che ora doveva essere per forza contraccambiato. Dove avrei trovato un regalo entro il 26 dicembre (giorno dello scambio) se ormai tutti i negozi erano chiusi ed io non avevo nulla in più da poterle dare? Ok, mi dissi, niente panico, scrivi a Sam e Clementia che sicuramente sapranno consigliarti qualcosa. Ma l'unica cosa che riuscì a cavare dalle loro teste fu solo qualcosa di reperibile all'Autogrill, risaputamente aperta tutti i giorni dell'altro.
Brindai l'arrivo del Natale passando in rassegna tutte le mie magliette che avevo nell'armadio, tutte le paia di scarpe che ancora non avevo indossato, tutte le cianfrusaglie che avevo in giro e di cui potevo fare a meno. Niente. 
Il giorno seguente, 25 dicembre, iniziai a maturare due ipotesi: o fuggivo e non mi facevo trovare in casa l'indomani per il pranzo, oppure avrei potuto correre in qualche centro commerciale o qualsiasi punto vendita aperto eccezionalmente la mattina di Santo Stefano. Andai a dormire reduce da una serata allo Stand Up fiducioso: domani mattina mi sarei catapultato in uno dei 4 centri commerciali vicini a me. Uno di loro sarà stato pur aperto, pensai stupidamente. La sveglia alle 10e30, dopo 5 ore di sonno disturbato dal pensiero del regalo da trovare, mi riportò alla dura realtà: tutti i 4 centri commerciali erano chiusi, dovevo arrangiarmi da me. Iniziai ad imprecare la logica dello scambio, cioè quella che ogni volta costringe chi riceve un regalo a doverne fare uno a sua volta. Eppure questo faceva parte del clima natalizio di quei giorni. Soprattutto se l'Adorata Cugina qualche anno fa, per il mio diciottesimo compleanno, mi aveva regalato un Ipod da 2GB e non aveva ricevuto alcun oggetto in cambio.
Deciso a non replicare quella triste scena, cercai un segno divino, finchè alla bellezza delle 12.00, a pochi minuti dall'arrivo degli ospiti, i miei occhi caddero sul coupon degli abbonamenti di riviste e la mia mente iniziò ad elaborare un piano efficace. Un abbonamento non rilascia niente di materiale, avrei potuto dirle che le avevo regalato uno di quei giornaletti femminili mensili da 17 euro, scrivere un biglietto d'auguri in cui avrei esposto in maniera fedele il mio pensiero, ficcare tutto in una scatoletta colorata riempita di paglietta, e tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi.
Fui così preso dall'eccitazione e dalla soddisfazione del mio piano, che decisi di rimandarne a dopo pranzo la messa in pratica; anche perchè, probabilmente, per qualche strano segno cosmico, anche lei si sarebbe potuta dimenticare di portarmi il suo.
Alla fine del secondo, l'Adorata Cugina si alzò e mi portò il regalo. Oddio. "Niente panico, Aspirante Carrie Bradshaw" mi dissi, "ora fingi di dover andare in camera a prendere il tuo, accertati che non ti segua e prepara il tutto nel modo più veloce possibile. Non sarà difficile, voglio dire, è solo un biglietto". Mi fiondai subito un camera alla ricerca di un'idea: una scatoletta, un pò di paglia colorata, un cartoncino in tinta, una buona frase che riassumesse il concetto del mio regalo. Ci misi 20 minuti ed infine ci appiccicai sopra uno stupido fiocchetto rosso, proprio come il biglietto. Cercai di mostrarmi il più disinvolto possibile: non poteva andare peggio della volta dell'Ipod, pensai. E infatti sembrò apprezzare: abbozzai alla scusa che non sapesse dell'apertura di Banana Republic, di Laduree e delle novità modaiole, come pretesto per abbonarsi a "Glamour, la rivista femminile più letta dalle donne" e mantenersi così al passo con i tempi.
Anche se non avevo ancora compilato la lettera d'abbonamento, anche se non avevo pagato, anche se ancora ufficialmente non figurava tra le abbonate Glamour.
Un diversivo dalla routine degli interminabili pranzi tra parenti, direte voi, invece no: è andata a finire che sono stato stressato tanto quanto gli altri giorni dell'anno. Che l'anno prossimo, se mai ancora deciderà di donarmi qualcosa, mi avvisi almeno prima che l'ultimo negozio utile chiuda.

PS: il "regalo fashion" che tanto era stato preannunciato si è rivelata essere una cravatta molto carina al 100% di lana, acquistata in un negozio tremendamente costoso della mia città. A righe viola, blue e grigie. Carina, finalmente anche io avrò qualcosa di griffato, anche se non so quanto la indosserò.

venerdì 24 dicembre 2010

It's Christmas Time!

E come si dice: here we are.

Oggi è la Vigilia di Natale. Un giorno senza neve, senza sorprese, eppure con tanti tanti doni. Approfitterò infatti delle ultime ore rimaste a disposizione per le corse dell'ultimo minuto (ormai sono anni che funziona così).

Elenco delle cose da acquistare:
-Regalo a Clementia
-Regalo a Xander
-Regalo a Sam
-Pensiero a parenti vari
-Regalo all'Autorevole Madre -> NO
-Regalo al Parziale Padre -> (vedi sopra)
-Regalo al Fratello Viziato -> (vedi sopra)
-Regalo per me 1
-Regalo per me 2
-Regalo per me 3
-Regalo per me4
-Regalo per me 5


Fattore consumistico a parte, sono reduce da una fantastica cena in compagnia di Xander, Vanish, Chicca e Sam iniziata alle 22e45 e terminata alle 2 e qualcosa di notte. Martini e Campari, pizza, vino ed affogato al cioccolato hanno allietato i nostri discorsi più o meno intimi. E se serve l'atmosfera natalizia per ritrovarsi tutti assieme dopo mesi di mancate uscite o impegni improrogabili, allora forse dovrebbe essere festa un pò più spesso durante l'anno. Questo è il potere del Natale, benchè sia caratterizzato da una componente profondamente ipocrita, riesce comunque ad avvicinare le persone. In attesa che i festeggiamenti abbiano inizio, vi lascio con un video musicale ambientato nella città del mio cuore, Milano.
Merry Christmas!





mercoledì 22 dicembre 2010

3 must prenatalizi

In conformità con lo spirito natalizio, sono stato ispirato ad un nuovo orientamento spirituale: consumare.
Abbandonato l'ormai tradizionale "a Natale sono tutti più buoni" e il luogo comune che vuole bontà e solidarietà specialmente in questo periodo dell'anno, io mi proietto verso una logica prettamente consumistico-egoista. No ai regali superflui, ovvero quelli fatti alle persone più care (eccetto qualche rara, isolata eccezione), Sì a più cose per me. D'altronde, dovevo pur godere delle fatiche di questi ultimi mesi.
Spinto da questa eccitazione ho avuto modo di acquistare in compagnia di Clementia e dell'Adorata Cugina il mio nuovo orologio Swatch (finalmente), un paio di pantaloni color corda adattissimi alle mie All Star marroni con cintura incorporata, un nuovo paio di jeans (servono sempre), e diverse magliette più o meno scollate da esibire durante le mie nuove serate mondane. Ma all'appello mancavano ancora due profumi, un paio di inglesine, un cardigan e una giacca marrone o chiara.
In tutta la frenesia del momento però, ho avuto modo di incappare in tre must have/know del momento che da buon fashion-addicted non posso non evidenziare nel mio blog fucsia shock:


1. Scoprire l'esistenza di un nuovo marchio associato all'Abercrombie, Hollister, che ha appena aperto nel centro commerciale poco distante da te. Si tratta di un brand legato al famoso Abercrombie and Fitch, con stesso negozio, stessa scenografia buia, stessa musica a tutto volume, stessi commessi/modelli, stessi capi tartan. Unica eccezione il prezzo, leggermente più basso di quello del suo sosia e in molti casi nemmeno esposto. Dopo aver visto tante camicie ed aver scoperto attraverso il sito che costavano solo 42 Euro, ho deciso: almeno una va acquistata.




2. Ricordarsi dell'apertura a Milano di Laduree. A marzo a Milano ha aperto la famosa pasticceria francese, rinomata per i suoi dolcetti e la loro conseguente qualità. Eppure si tratta di un vero evento mondano: Laduree è nota soprattutto per i Macarons, dolcetti di pasta di mandorle nei diversi gusti e colori, che in breve tempo sono riusciti a conquistare un ampio pubblico modaiolo ma allo stesso tempo goloso. Si trova in via Spadari a Milano, a pochi metri dal Duomo, si trovano Macarons a volontà, un'area apposita alla pausa del Thè e tante idee regalo a base di Macarons per ogni occasione. Inevitabile, in questo periodo dell'anno, la fila.





3. Visitare lo store di Banana Republic in via Vittorio Emanuele. Aperto da un paio di settimane, si tratta del primo store italiano del brand americano che associo qualità e prezzi accessibili per un target non molto giovanile. Comessi giovani e carini (Abercrombie docet) e ambiente curato tipico dell'oltreoceano, vi accompagneranno negli acquisti. 



Ed ora, via con lo shopping.

martedì 21 dicembre 2010

10 idee regalo (by Aspirante Carrie Bradshaw)


Anche Aspirante Carrie Bradshaw ha finalmente iniziato la fatidica Corsa Ai Regali.
Pochi sì, ma quest'anno, favorito da un budget più ampio e da tanta buona volontà, il mio impegno sembra dare i suoi frutti. A quasi metà della lista di doni completata e con un pacchetto già consegnato, ecco qualche consiglio per chi invece è ancora in alto mare e ha un budget non proprio stellare (vedi il sottoscritto). 
Ecco le 10 idee che mi hanno colpito nel mio giro di shopping:
Borsa Metallizzata
Pimpkie
Prezzo: 9.90 Euro
Orologio Swatch Gent New Collection
(sulla spinta del modello estivo, la
versione invernale in colori più tenui)
Prezzo: 50.00 Euro

Borsa "I <3 NY"
(in vernice, ideale per portare
piccole cose o anche il pranzo)
Prezzo: 9.90 Euro
Borsa Lanvin for H&M
Prezzo: 39.90 Euro

Agende Letts
(disponibili in varie misure e fantasie;
essenziali per le amiche impegnate)
Prezzo: a partire da 6.50 Euro
Guanti Oviesse
(in lattice, ottimi per la casa;
uniscono la praticità al glamour.
Per la casalinga fashionista)
Prezzo: 4.90 Euro
Sex And The City 2
(poteva forse mancare? Il sequel che
non può mancare sotto l'albero di
Natale di Aspirante Carrie Bradshaw)
Prezzo: 18.00

Kate Nash: "My best friend is you"
(13 tracce di musica Indie in grado di
contagiare chiunque. Provare per credere)
Prezzo: 15.90 Euro
T-Shirt Lanvin for H&M
Prezzo: 39.90 Euro
        

venerdì 17 dicembre 2010

Spirito Natalizio

Dato l'unico esame in programma a dicembre, inganno l'attesa del risultato con la corsa ai regali.
Ho poco più di una settimana per poter soddisfare il mio spirito natalizio e fare tutto quello che finora non ho potuto concludere per mancanza di tempo. Riflettendo bene però, quest'anno gioco in posizione di vantaggio, rispetto allo scorso. E questo per due motivi: grazie al lavoro ho a disposizione un budget decisamente più ampio e soprattutto ho maturato una buona inventiva in fatto di originalità.
Inoltre, se proprio vogliamo essere ottimisti, i litigi e le discussioni dei 365 giorni scorsi, hanno ridotto drasticamente la già sufficientemente corta lista di destinatari. Che tradotto significa: solo 3 o 4 regali da acquistare.
Ma poco importa, posso risolvere l'intoppo "+ denaro, - destinatari di regali" aggiungendo anche il sottoscritto nella lista, una o anche più volte. In questo modo non correrò il rischio di incappare in regali inutili, inadatti ad un Aspirante Carrie Bradshaw ma soprattutto di donare qualcosa che in fondo piace più a me che al beneficiario.
Il motto del mio Natale 2010 sarà dunque: meno stress e più regali per me. Sa un pò di slogan politico, ma non si sa mai che possa rivelarsi un buon inizio per intraprendere la carriera da parlamentare. 

martedì 14 dicembre 2010

I Am The Gang

Da circa qualche sabato Aspirante Carrie Bradshaw brancolava nel buio in quanto uscite e nottate in discoteca.
Con Sam ormai dedito alla vita di coppia, e dopo una nottata allo Stand Up con Xander in cui ero incappato in un amichevole Marco, avevo intenzione di trascorrere il weekend tranquillamente, studiando a casa ed evitando di mettere piede nel freddo tipico di dicembre.
Eppure il pomeriggio ricevetti l'invito da Vanish per andare a fare baldoria in compagnia sua, di Xander e della mia adorata Chicca, la mia amica recentemente tornata da un anno sabbatico trascorso in Australia alle prese con lavori improbabili ed incontri singolari. E dato che da più di un anno ormai non facevo serate con quest'ultima decisi di accettare.
Arrivai all'appuntamento con mezz'ora di ritardo. Evidentemente mettersi in tiro per uscire il sabato sera non mi veniva più così facile dopo parecchi sabati casalinghi o allo Stand Up, ma mi resi poi conto che valeva davvero la pena sfruttare i vestiti dell'armadio che ancora non avevo inaugurato. Anche perchè non potevo mostrarmi inadeguato alla mia prima serata con la mia amica che ormai aveva acquisito il termine di paragone australiano in fatto di abbigliamento. Ma soprattutto: avevo il sentore che quella sera avrei rivisto una vecchia conoscenza, tale Alessandro, che da quel lontano settembre al Borgo, avevo solo intravisto su Facebook.
Andammo tutti al We Are The Gang, un locale poco distante da Milano ma che sembrava avere la stessa prerogativa del Toilet: non era arredato come l'interno di un WC, ma aveva una clientela parecchio interessante. Si trattava di ragazzi alternativi, un pò fighetti, con un gusto per la musica che si scostava parecchio dagli attuali canoni commerciali (vedi: Lady Gaga&co) e prediligeva uno stile British. Per un attimo, appena entrato, mi parve di essere finito in un tipico locale da video musicale londinese, gente stilosa, intenta a ballare, bere, fumare, ed in pochi minuti mi sfilarono davanti ben 7 capi che all'H&M e Zara avevo etichettato come "eccentrici". Lì c'era chi osava.
Non importava se erano gay, bisex o etero. Era come se fossi caduto indietro di 20 anni. Un pò come Carrie Bradshaw, giovane, nello Studio 54 di New York, dove ogni sera stili e generi diversi si mischiavano in un'unica pista.
Venni ispirato dal clima, dalle mie sigarette, dal cocktail, da Chicca e dalla musica, ballai e iniziai a notare come tutto senza etichette, sguardi o preoccupazioni fosse meglio. Lì, accanto a me, c'erano persone che volevano solo divertirsi. Ed il pensiero di Alessandro fu solo un lontano ricordo.
Il DJ mise una delle mie canzoni preferite "Dancing with myself" e niente mi sembrò poter andare meglio; ero in un posto fantastico, c'erano Xander, Vanish e Chicca con me, avevo notato parecchi ragazzi carini (e non pienamente etero) e poco importava se il giorno seguente sarei dovuto andare al lavoro. Dovevo godermela.
E lì, in mezzo alla pista, Xander mi fece un segno. Eccolo lì, Alessandro, in tutto il suo splendore.
Ballava con la sua amica, la stessa che avevo conosciuto al Borgo a settembre, e subito, per la sorpresa, corsi a nascondermi. Era stato già sufficientemente ridicolo conoscerlo la sera in cui mi ero ubriacato a più non posso. Non potevo farmi vedere nei suoi locali. Punto.
Ma poco più tardi una mano mi afferrò il braccio, e me lo ritrovai faccia a faccia. Uscimmo a fumare, e decisi così di mettere in piedi la mia solita rappresentazione con chi invece mi interessava: Aspirante Carrie Bradshaw in "No, tu non mi piaci e voglio fare l'acido con te, gnè". Rimanemmo a parlare per una buona mezz'ora, Xander tentò di mandare all'aria la mia recita, conobbi una sua nuova amica, e poi, dopo mille provocazioni verso di lui, se ne andò a casa.
Continuai la mia serata. Alle 3e30, ovvero il coprifuoco da me prestabilito per le notti in discoteca da quando vado a lavorare, la musica finì e ce ne tornammo tutti a casa con tante foto sulla coscienza.
Fui fiero della mia performance; anche se ero in un posto dove tutti facevano di tutto per essere loro stessi, io avevo finto di non avere il benchè minimo interesse per un ragazzo. 
Questo era il We Are The Gang per me. Di certo devo ritornarci.

sabato 11 dicembre 2010

Aspirante Carrie Bradshaw abbonato fashionista



Ci sono giornate che non possono non essere ricordate.
Perchè hai incontrato il ragazzo dei tuoi sogni, perchè hai superato brillantemente un esame, perchè hai finalmente ritrovato la persona che avevi allontanato... 
Per me oggi è una di queste: ho ricevuto il mio primo numero da abbonato Vogue! Approfittando di un'incredibile offerta, qualche mese fa ho deciso, insieme alla mia Autorevole Madre, di sottoscrivere un anno di numeri alla rivista più fashion (e cara) di tutte.
Fin dal momento che avevo imbucato la lettera con la conferma della mia volontà di diventarne un accanito lettore aspettavo segnali da parte di Franca Sozzani o chi-per-lei ed oggi, appena ho avvistato sul tavolo della mia cucina il viso di Gisele Bundchen, la gioia è esplosa a più non posso. Quasi più di quando acquisto un paio di scarpe che mi piacciono ed a cui faccio il filo da mesi.
Ora, la rivista su cui Carrie Bradshaw scriveva nella serie televisiva penserà bene di tenermi aggiornato sulle ultime tendenze in fatto di moda, design ed arte per 12 lunghi mesi e probabilmente anche di più. Sempre assieme al mio amato Vanity Fair, ovviamente. E, come se non bastasse, si prevede già una nuova dipendenza oltre che un passo in meno per diventare a tutti gli effetti come Carrie Bradshaw, anch'essa sua fedele abbonata.
Queste sono le giornate da ricordare. Questa è la giornata in cui Aspirante Carrie Bradshaw è diventato a tutti gli effetti un abbonato fashionista. Remember it!

giovedì 9 dicembre 2010

101 luoghi dove fare shopping

Superata l'Immacolata per tutti i fashion-addicted e non solo si risveglia un unica preoccupazione nel mese di dicembre (eccetto quella per cosa indossare la sera di Capodanno): la corsa ai regali di Natale.
Un dono per la migliore amica, uno per il migliore amico, un altro per il proprio boyfriend, uno per quella persona con cui siamo in "debito" per qualche piacere ricevuto durante l'anno. Per non parlare poi della famiglia.
Le riviste come Vanity Fair pullulano in queste settimane di consigli ed idee sui regali divise in fascia di budget, <50euro, tra i 50 e i 100 euro e così via fino ad arrivare addirittura a superare la quota 1000, perchè, citando la mia bibbia-rivista, "se non badi a spese, non devi sbagliare: the best of per lasciare il segno".
Per chi invece come me è molto più modesto, abita a Milano o Roma e non sa ancora dove sbattere la testa, può beatamente affidarsi ai due libri usciti in libreria intitolati: "101 luoghi dove fare shopping a Roma o a Milano" (edizioni Newton Compton). Sono stati scritti da Elena Lera e Cristiano Rinaldi il primo, Rossella Canevari e Carlotta Pistone il secondo. Non si tratta di semplici elenchi di negozi o luoghi dove trovare l'articolo giusto al prezzo obbligato, ma di vere e propri personal shopper in carta per chi vuole sottrarsi ai prezzi imposti dalle grandi marche senza però rinunciare all'articolo cool
Fare i regali di Natale per chi vive in metropoli da quest'anno diventerà un piacere. E non solo per i fashion-addicted. Parola di Aspirante Carrie Bradshaw.


mercoledì 8 dicembre 2010

Meglio tardi che mai

Diventare Carrie Bradshaw significa molte cose.
1. Provare a farsi una carriera lavorativa giornalistica: ed io la stavo tentando con il mio percorso accademico ormai, si spera, vicino all'ambita Laurea in Comunicazione.
2. Provare a metter da parte un sostanzioso gruzzolo in vista del tuo futuro appartamento a Milano: ed io lo stavo facendo con il mio lavoro da commesso del giovedì e della domenica, sperando di riuscire a cavarmela almeno per i primi mesi. 
3. Cercare di farsi un guardaroba adatto ad un look il più possibile di buon gusto ed allo stesso tempo originale: cosa che mi veniva abbastanza semplice dato la marea di cose che ultimamente stavo acquistando a più non posso. Tuttavia sul risultato non sono così presuntuoso da pronunciarmi. I miei vestiti mi piacciono così. O almeno una buona parte di essi.
4. Incappare in conflitti interiori circa il punto 2, cioè risparmiare per il tuo futuro, ed il punto 3, cioè finire vittima del ragionamento "Ormai lavoro, posso permettermi tutte le cose che voglio" basato a sua volta sulla convinzione/giustificazione che anche "Carrie Bradshaw in fondo farebbe così".

Eppure qualcosa ad Aspirante Carrie Bradshaw mancava.
Sabato sera, prima della mia nottata di alcool e follia allo Stand Up con Xander, fissai la mia attenzione sul collage di foto che avevo realizzato ancora a giugno e notai come le cose in pochi mesi erano cambiate. Comparivano infatti Lou*, l'amica preziosa che dal litigio di inizio agosto aveva preso le distanze dal sottoscritto, e Querceto, che dall'ultima volta che l'avevo visto al Borgo, ubriaco come una spugna immersa nella Vodka, non avevo più sentito. 
Se davvero fossi stato Carrie Bradshaw questi litigi non sarebbero mai avvenuti, avrei trovato un modo gentile o comunque educato per far presente che le cose non andavano più, che bisognava rivedere qualche particolare, che i problemi si potevano superare. Per Lou* avevo fatto la mia mossa, parecchie volte le avevo scritto nei mesi addietro ricevendo sempre le solite risposte distaccate che non riflettevano più la persona che avevo avuto a fianco negli anni, ma per Querceto no. E lì, decisi di ascoltare la voce in me che da settimane mi diceva di scrivergli, almeno per ringraziarlo dell'ultima volta che mi aveva offerto il suo aiuto mentre io, ubriaco, alternavo in un chiarimento improbabile verità imbarazzanti a provocazioni stupide vittima dei drink del Borgo. Nel frattempo si era fidanzato, aveva trovato probabilmente nuovi amici gai con cui trascorrere le sue serate in compagnia di Tom, aveva forse rivalutato la Romana e condannato me, ma se non volevo ricadere nello stesso errore della scorsa estate, ovvero scappare, dovevo farmi avanti. Decisi dunque, non avendo più il suo numero di cellulare, di scrivergli qualcosa attraverso la chat di Facebook, così, per dimostrare che poi quel rapporto di amicizia che in passato c'era stato, in fondo per me contava pure qualcosa. Ecco quello che gli scrissi:

nico!
ci sei?
(dopo qualche minuto ndr) vabbè
ad ogni modo, volevo solo ringraziarti per avermi assistito l'ultima domenica che ci siamo visti al borgo e scusarmi se per caso ti ho creato disagi o robe simili,ma non credo di aver mai bevuto come quella volta
quindi:grazie
per il resto spero che ti vada tutto alla grande!
ci si vedrà in giro immagino
buona serata

Non ricevetti risposta. Era online, il suo stato risultava attivo e nemmeno i giorni seguenti ricevetti un suo segno di vita. 
Evidentemente avevo avuto quello che mi spettava, e di certo non lo potevo biasimare dato che ero stato io il primo a sparire ed a non rispondere ai suoi messaggi senza alcun preavviso, ma in qualche modo avevo fatto il mio passo. Non sarà stato quel grande evento, eppure mi sentivo meno in colpa.
D'altronde, anche Carrie Bradshaw l'avrebbe fatto. Meglio tardi che mai.

lunedì 6 dicembre 2010

Piccole dimenticanze bibliotecarie




Eh?

Ok. Posso aver dimenticato di riconsegnare un paio di libri presi in prestito qualche mese fa nella mia Biblioteca, ma in fondo cosa vuoi che siano 6 mesi quando un prestito può durare fino ad un massimo di 30 giorni e non di più?
Pensandoci bene dev'essere tutta colpa degli esami che poi mi hanno sopraffatto, delle vicissitudini con Matteo, del litigio con Lou*, della mia presa di distanza con Querceto, del lavoro che ho trovato, dell'inizio delle lezioni universitarie, dell'esame che il 15 dicembre dovrò dare.
Ma soprattutto, e ne sono convinto dal più profondo del mio cuore, la colpa è soprattutto degli sconti che d'estate si fanno sui libri: ad agosto, complice un -25% sul prezzo di copertina, ho acquistato "I Love Shopping" e da quel momento ne sono caduto vittima.
Stefano Benni e l'orrido libro di Carlo Pastore saranno rimasti impolverati dunque su qualche scaffale, magari assieme al mio libro di Cinese. Mi toccherà rispolverare tutto, se non voglio finire arrestato e sporcare la fedina penale sinora pulitissima.
Eppure, essere impegnati è anche questo. Che la mia bibliotecaria acida se ne faccia una ragione.