giovedì 24 giugno 2010

Chiacchiere tra amici: quando la supposizione ha controindicazioni

Poco meno di una settimana fa, mentre mi addentravo nella sempre più oscura dimensione dei Nuovi Media per un esame accademico anticipato di qualche giorno, ricevetti una telefonata dalla mia cara amica Lou*.
Ma questa volta, colei che ha sempre tutto sotto controllo, sembrava aver perso la sicurezza che la contraddistingueva: da poche settimane stava frequentando un suo compagno di corso, tale Marco, che però lentamente si stava distaccando da lei. Cercando di fare chiarezza, incappammo poi nell'argomento Querceto, che pochi giorni prima mi aveva scritto di avere un appuntamento con una ragazza le cui informazioni erano ignote. E fu lì che Lou* lanciò una bomba che per parecchi giorni mi rimbombò nella testa: e se la misteriosa ragazza era, in realtà, in lui? E se quei presentimenti che lei e Timone avevano avuto su un suo possibile cambio di rotta fossero veri? E davvero era così: perchè non testarli con me?
Entrai subito in panico. E come succede gran parte delle volte in cui perdo il controllo chiamai immediatamente Sam, con cui per una buona ora al telefono costruì una serie di opzioni sempre più tragiche; non che pensassi che Querceto dovesse stare solo con me, ma che senso aveva negare la propria omosessualità quando frequenti certe discoteche? E poi: possibile che allora se era davvero gaio non gli piacessi io?
Incapace di digerire un rifiuto da un papabile ragazzo attivo, creai il mio piano: aggiungere Tom (che sicuramente sapeva qualcosa al riguardo) con un contatto Facebook fasullo (già ampiamente sviluppato per giochetti in passato) ed indagare come una vera spia. Ma sia l'intervento di Clementia, che bocciò tutto questo sospetto, sia la mia piccola parte sana del cervello, mi fermarono e mi consentirono di arrivare a domenica pomeriggio senza aver sentito Querceto che poco prima di sera mi scrisse un sms in cui si scusava per non essersi più fatto sentire. Meglio tardi che mai, pensai.
Quella domenica sera Aspirante Carrie Bradshaw, Tom, Querceto e Lou* si trovarono per una serata borgara che minacciava pioggia; i piani erano i seguenti: Lou* avrebbe indagato sulla presunta ragazza mentre io avrei distratto Tom. Niente di più semplice per me, dover distrarre Tom era come andare da Zara ed avere una carta di credito senza limiti: fin troppo facile. Bastò fargli conoscere un ragazzo con cui si baciò in tempi record ed il mio compito era già concluso.
Lou* invece per il suo si applicò per bene: con la scusa di uscire a prendere una bottiglia d'acqua in macchina, si fece accompagnare da Querceto, con cui rimase per una buona ora e mezza. Così, mentre io speravo che la tipa fosse in realtà una lei ed accompagnavo Tom a cercare nuove fiamme, mi resi conto che avevo esagerato. Stavo spacciando una cotta per un etero per un rapporto d'amicizia con un etero, ed a causa di ciò stavo trascurando il lato gaio delle mie serate al Borgo.
Attesi il ritorno di Lou* e Querceto sperando, oltre a buone notizie, che qualcosa fosse successo.
A fine serata Lou* mi diede il responso: si trattava di una ragazza di nome Marina, di 18 anni, con cui Querceto non si era ancora baciato nonostante due appuntamenti già consumati. Fui felice di sapere che, anzichè un Marino, si trattava di una Marina. Ora che i dubbi sulla presunta omosessualità di Querceto erano definitivamente stati archiviati, avevo imparato la lezione della settimana: se si vuole arrivare al fine settimana in salute, le chiacchiere al telefono tra amici vanno prese con le pinze. Anche se a farle è la mia migliore amica Lou*.

mercoledì 23 giugno 2010

Il diario di Carrie

Succose notizie per tutti gli amanti di Carrie!
Mentre nelle sale italiane è ancora in programmazione "Sex And The City 2", da settimana scorsa è arrivato nelle librerie italiane il prequel di tutte le vicende di Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha, una sorta di diario di una Carrie teen-ager intitolato appunto: Il Diario di Carrie.
Ha 400 pagine e costa intorno ai 16 euro; un prezzo decisamente ok per chi, come me, la ammira incondizionatamente.
Nei prossimi giorni, finanze permettendo, andrò a comprarmelo: sapere come la vera Carrie Bradshaw ha trascorso la sua vita liceale è ciò che di più interessante potessi trovare per mettere un pò di pepe ai miei noiosi pomeriggi d'inizio estate.
A breve la recensione, ma so già che diventerà spunto di mie nuove manie. Sam, Lou* e Clementia sono avvisati.

lunedì 21 giugno 2010

Un tuffo nel passato

Quando una lunga settimana volge al termine, non vedi l'ora di godere dei benefici dell'avere 21 anni: uscire con gli amici, godersi l'estate, spettegolare, andare a ballare, ubriacarsi... Questo sabato sera, pur non avendo fatto quasi nulla di tutto ciò, qualcosa di particolare successe:

A. poco prima dell'uscita con Sam, ebbi modo di sentire su Facebook la mia cara vecchia amica di nome Francesca, aspirante dentista, di 23 anni, da poco trasferita a Milano per motivi di studi. Francesca era stata mia compagna di serate per diversi mesi la scorsa estate: conosciuta grazie ad un'amica in comune alla mia Adorata Cugina, avevo intrapreso una splendida amicizia con lei e la sua migliore amica Sara; per mesi eravamo usciti, avevamo riso, ci eravamo confidati, ci siamo fidati... Finchè poi un lieve incidente a settembre ci fece allontanare e bastarono i mesi successivi a far sì che ci scambiassimo solo una scusa, qualche raro sms e zero incontri. Sabato sera, trovandola su Facebook, capì che avevo aspettato abbastanza, e che se davvero ci tenevo a stringere nuovamente i rapporti con lei allora avrei dovuto scriverle. E così feci. Ci sentimmo e, dopo qualche domanda di circostanza, il tempo che ci aveva diviso sembrò non averci cambiato per niente. In poco tempo entrambi calammo la maschera e facemmo il nostro passo: ammisi che mi era mancata, che a lei ci tenevo e che rivedersi anche solo per aggiornarsi sulle vicende degli ultimi mesi mi avrebbe fatto piacere. Lei fece altrettanto. Probabilmente era ancora troppo presto per dire che tutto era tornato come prima, ma sicuramente avevo fatto il passo che per molto tempo avevo avuto paura di muovere. E non potevo fare altro che essere soddisfatto di me.

B. Nel corso della serata nella mia Bella Provincia, al Moma, bar gaio di cui io e Sam eravamo grandi frequentatori, incappai in due vecchi fantasmi del mio passato: fantasmi meglio noti come l'Innominato e Xander. L'Innominato era stata la mia prima, vera, grande, morbosa, dolorosa cotta della mia vita liceale. Un attore 27enne carino, colto, esuberante e soprattutto attivo era ciò che ad un Aspirante Carrie Bradshaw 18enne bastava per intraprendere una relazione. Purtroppo però erano bastate una serie di scenate per far sì che l'Innominato cadde tra le braccia di un altro uomo ed iniziò a lavorare al Moma. Da quando seppi tutto questo non ci misi piede per più di un anno, cioè per tutto il periodo di tempo in cui lui lavorò lì. Xander era invece uno dei miei due migliori amici (ormai ex-migliori amici) con cui ad ottobre avevo discusso circa la sua profonda incapacità nel mantenere un appuntamento e la sua abile tendenza a "distribuire buche a più non posso". Sabato, seppur separatamente, erano entrambi al Moma. Finsi di non vedere nè uno nè l'altro. Avevo fatto bene: riconoscere a me stesso che l'Innominato mi faceva ancora un certo effetto e che Xander invece mi stava scadendo sempre più sarebbe stato troppo per una sola serata. Così ricorsi all'indifferenza, proprio come Carrie Bradshaw faceva a volte.

Di fronte a litigi, scenate, vecchi amici e vecchie cotte in cui ero incappato, probabilmente si sarebbe potuto considerare un triste, ansioso, piovoso sabato. Ma invece non fu così:

C. Come dicevo all'inizio del Post, sebbene non fossi andato a ballare o non fossi ubriaco come un normale 21enne un sabato sera di giugno, ero in compagnia di Sam e discutevo su novità, commenti, considerazioni e programmi futuri. Forse per i brutti incontri o forse perchè da tempo non trascorrevamo un sabato da soli, notai che gli argomenti delle nostre conversazioni mi sembravano più interessanti che mai. Insomma: nessun riassunto da fare, nessuna persona da presentare, nessuna situazione da rispiegare...e questo era perchè entrambi eravamo amici, sapevamo tutto l'uno dell'altro e nonostante la presenza di Timone non ci stavamo perdendo di vista (a differenza di quanto temevo). Cademmo nei ricordi della scorsa estate e dell'anno appena passato in compagnia l'uno dell'altro: serate divertenti, altre da incubo, baci improbabili, nottate in lacrime, scherzi improvvisati, sbronze pesanti, dolori laceranti... l'elenco sarebbe potuto continuare all'infinito, ma la cosa che accumunava tutti questi elementi era la nostra amicizia: sincera, leale, preziosa.


Così, pur essendo caduto nella stessa sera in uno spietato tirabuche, in una cotta finita male ed in un'amicizia in via di rianimazione, mi resi conto che ciò che contava veramente era avere ancora al proprio fianco Sam, mio compagno di serate, mio consulente amoroso, mio collega di shopping ma soprattutto mio migliore amico. D'altronde, come dice Carrie Bradshaw:

"la vita non sempre corrisponde alle tue fantasie, per questo hai bisogno di amicizie vere per affrontare il tutto"

Io concordo pienamente.


venerdì 18 giugno 2010

L'Adorata Cugina ha un Amichetto

Ieri sera, dopo aver lasciato passare ben 3 mesi dall'ultima serata ufficiale, sono uscito con la mia Adorata Cugina per il più tradizionale degli appuntamenti: bere un caffè.
Onestamente non avevo molta voglia di rivedere colei che nel frattempo era tornata con l'Amato Consorte, aveva fatto un viaggio a Capo Verde e ne aveva in programma un altro in Kenya, ma poi, appena venni a sapere da Querceto che quella stessa sera sarebbe uscito con una ragazza, decisi che non potevo rimanere in casa a rimurginare da vecchia zitella invidiosa sul loro appuntamento, così accettai l'invito più volte rimandato.
Dopo aggiornamenti vari e le solite domande di cortesia, "Come vanno gli esami?" "Quanti ne devi dare?" eccetera, avevo pensato che se ormai conoscevo bene una tipica serata tra cugini, non ci sarebbe stato più nulla ad animare l'atmosfera; ma proprio mentre stavo per sfoderare l'arma "chiarimento" ecco che lei ne estrasse una desicamente imprevista: l'Amichetto Gaio.
Venni infatti a sapere che l'Adorata Cugina aveva trovato un modo efficace per far fronte alle buche sempre più numerose del cugino, e che aveva trovato nella cerchia di amici della Sorella del Consorte un nuovo amichetto gay: Davide.
Aveva 22 anni, lavorava a Milano per Coppola, aveva visto da vicino Simona Ventura e Laura Pausini, mi conosceva di vista, ma soprattutto voleva partecipare alla nuova edizione di X-Factor. Cercai di andare oltre alle semplice informazioni generali quando mi raccontò che lui l'aveva portata nel mio Abituale Bar Gaio. Un sentimento di gelosia misto a incredulità mi pervase la testa: da quando all'Adorata Cugina interessava andare nei locali gai senza il sottoscritto?
Sperai, invano credo, che la loro fosse una vera amicizia; e quando mi avvisò che una sera al Borgo sarebbe stata programmata per me, lei e Davide, capì che non me lo sarei levato di torno tanto facilmente purtroppo. Appena tornai a casa cercai di scovarlo tra i profili di una mia amica di Facebook, ma benchè l'avessi visto in foto, il suo viso non mi diceva nulla se non: concorrenza!
A quanto pare l'Adorabile Cugina aveva trovato un mio degno sostituto (provino di X-Factor a parte), spero solo che non entri in famiglia adesso.

mercoledì 16 giugno 2010

Gummy Effect




Se ancora non ne avete abbastanza degli Hip Hop et similia, ecco a voi un'altro accessorio trendy che per l'estate si veste di gomma. Come se non bastassero braccialetti, ballerine, orologi e cinture, ecco a voi le bretelle in gomma, giuste per chi intende ricreare un "Gummy Effect".
Sono disponibili in una vastissima gamma di colori a seconda del proprio stato d'animo o stile,  semitrasparenti e sono prodotte da Daniele Marinelli, da anni esperto di accessori in pelle.
Se proprio non riuscite a fare a meno del Gummy Effect quest'estate sono assolutamente da avere.
Aspirante Carrie Bradshaw vi ha avvisato.

martedì 15 giugno 2010

Link degni di Aspirante Carrie Bradshaw

Ecco un link che, da bravo Aspirante Carrie Bradshaw, non potevo non condividere sulla mia bacheca Facebook; e non riportare in questo Blog.
Sembrerebbe una battuta, eppure lo devo ammettere: la mia dipendenza da tabacco è iniziata per via di Carrie Bradshaw. Vederla scrivere i suoi pezzi al pc, stare con Big e fare shopping con una sigaretta in bocca nel bel mezzo di New York, era qualcosa di talmente cool che valeva la pena imitare. E così ho fatto (senza eccessi), grazie anche all'aiuto del buon Sam, a partire dallo scorso settembre.
Che poi non si venga a dire che non sono un suo degno seguace...

lunedì 14 giugno 2010

PDAS, numeri e gelosie

Sabato sera ho commesso il mio primo PDAS (Peccato Da Amico Single).
Nonostante avessi in programma da poco una serata tranquilla con Sam, venerdì mattina ricevetti l'invito da parte di Tom e Querceto per andare a vedere un film che aveva catturato la nostra attenzione qualche settimana fa. Per problemi di orario Sam non sarebbe riuscito a venire ed io, pensando che lui approfittasse della ormai frequente compagnia di Timone, accettai l'invito di una serata cinematografica con i due amici.
Ma più tardi, quando seppi che Sam e Timone non si sarebbero visti, i sensi di colpa iniziarono ad attanagliarmi e lì realizzai di aver compiuto il mio PDAS. Riuscì comunque a godermi la serata che si concluse, tanto per non fare tardi alla bellezza delle 4.
La sera seguente, come ormai mia abitudine da settimane, andai nuovamente al Borgo con Tom e Querceto, entrambi particolarmente accaldati nonostante un tempo che minacciava pioggia. Durante un incontro ravvicinato tra Tom ed una sua vecchia conoscenza risalente a qualche mese fa ai Magazzini, approfittai per aiutare Querceto in nuove conoscenze con l'altro sesso, visto che con me non si aveva ancora concluso nulla. Incappammo in tre ragazze, carine, di 18 anni, simpatiche, e disponibili a dare baci a stampo a etero sconosciuti; ma una di loro andò oltre e ci mise pure la lingua.
Avendo fatto contento il mio amico, dopo uno scambio di cellulari e contatti Facebook, tornammo da Tom che invece si era infilato in un gruppo di ragazze e ragazzi non si sa bene se etero o gay. Dopo pochi minuti infatti mi resi conto di essere finito in un mondo perverso, dove ci si dava baci a 3, le ragazze etero si baciavano, i ragazzi gay limonavano ragazze e non sembravano esistere gusti sessuali o criteri di selezione... Io, com'è giusto che fosse di fronte a certi spettacoli raccapriccianti, rimasi profondamente scioccato.
Superai il trauma solo a fine serata, quando Tom mi diede il suo risultato finale: 6 ragazzi e 2 ragazze. Si stava peggiorando sempre più, notai, ma la cosa grave fu la domanda che mi pose quando il mio viso stralunato rimase a bocca aperta di fronte alle sue innocenti conquiste: "Sei geloso?".
Mi infuriai all'istante; possibile che non capisse quanto fosse stupido quello che stava facendo? Possibile che le serate in discoteca si dovessero ridurre ad un semplice numero? Così, mentre i numeri dei suoi baci si alzavano, quello dei minuti trascorsi con me e Querceto diminuiva: che senso aveva continuare ad uscire assieme?
Per la prima volta dall'inizio della mia amicizia con Tom e Querceto tornai a casa rassegnato: quella era la loro felicità, e purtroppo non sarebbero state sufficienti serate al cinema, confidenze o aiuti in momenti critici a far cambiare loro idea. Evidentemente stavo percorrendo una strada in controcorrente oltre che sbagliata; così come mi sbagliavo quando pensavo che con il fidanzamento di Sam le cose con lui non sarebbero cambiate, così come quando credevo che Querceto potesse convertirsi, così come quando speravo che le amicizie vincessero sulle relazioni.
Ed ora che tutto quello in cui credevo era andato in mille pezzi, non avevo la più pallida idea su quale sarebbe stata la mia prossima mossa o su come mi sarei comportato: volevo sparire e smettere di pensare a numeri, baci, tipi e serate. Querceto compreso.

sabato 12 giugno 2010

Milano sì, Milano no

Con un orale che si è rivelato sostanzialmente inutile, un caldo sempre più opprimente ed un nuovo esame da preparare, i miei giorni trascorrevano monotoni e tranquilli nella Ridente Cittadina.
Fu così che un sabato mattina, decisi di accompagnare la mia Autorevole Madre e la mia Disponibilissima Zia a Milano, per mostrare loro l'appartamento di un loro famigliare che aveva avuto la fortuna (ed il denaro) sufficiente per poter vivere nella metropoli facendo il giornalista. Se poi a tutto questo aggiungevamo il fatto che il cugino Mauro avesse pure un fidanzato, allora mi resi conto che qualcosa di buono da quella gita ci potevo guadagnare; d'altronde, pensai, una volta che si è a Milano qualsiasi cosa si faccia è puramente accessorio.
Prendemmo il treno alla bellezza delle 7e52 (orario a me sconosciuto persino per andare in Università) ed un'ora dopo mi trovavo con Mauro a passeggiare per piazza Duomo ad ascoltare gli aspetti più interessanti della vita di un giornalista, che però vennero delusi non appena venni a sapere che si occupava di Politica. E questo non era certamente l'argomento su cui ero più afferrato.
Poco dopo invece passammo alle piccole perle da Milanese Esperto: locali più interessanti, rassegne cinematografiche dedicate a film omosessuali, discoteche più gaie e, dulcis in fundo, mi invitò al Pride, che guarda caso, si teneva quello stesso pomeriggio alle 4 del pomeriggio. Fortunatamente in quelle ore avrei avuto un incontro con Clementia e riuscì a bidonare elegantemente l'invito.
Poco più tardi, scambiati inviti per future feste ed i reciproci contatti Facebook, approfittai della compagnia di Clementia per discutere sulla vita a Milano: a quanto pare era sufficiente un appartamento ad affitto bloccato, un lavoro dignitoso che consentisse di arrivare a fine mese ed una cerchia di amici per poter sopravvivere nella metropoli lombarda. Ma era davvero sufficiente tutto questo? Oppure i vestiti glamour, i locali alla moda e la possibilità di una vita da Carrie (oltre che da giornalista) prescindevano dalla città in cui si viveva? E se davvero era così: stavo aspirando invano a qualcosa di utopico?
Mi guardai attorno: i milanesi non avevano niente di speciale, in fondo. Vestivano in alcuni casi eccentricamente, in altri sconclusionatamente, sembravano cinici, eternamente stressati, ben lontani dagli ideali che Aspirante Carrie Bradshaw aveva accuratamente coltivato. Eppure, sebbene anche Clementia si stesse applicando per elencare tutti gli aspetti negativi del trascorrere la propria vita a Milano, niente mi stava facendo cambiare idea. Probabilmente non sarei mai stato un milanese doc, che frequentava locali cool ed aveva compagnie glamour come Carrie Bradsdshaw, ma di certo valeva la pena tentare.
A Milano, la mia New York personale, prima o poi ci sarei andato. E quello sarebbe stato il momento in cui Aspirante Carrie Bradshaw avrebbe potuto dare il suo vero giudizio a tutto quello che da sempre aveva sognato. Lavoro da giornalista escluso, ovviamente.

mercoledì 9 giugno 2010

La 57enne dalla lacrima facile

"Ale sei bravissima solo che ogni volta che ti vedo non posso fare a meno di piangere xchè mi fai questo effetto mi commuovi tantissimo T.V.B.Giusy"

(Giusy Baldari, 57 anni, sposata, commenta un link su Alessandra Amoroso)

Oggi pomeriggio, durante la pausa da uno studio sempre più nauseante, stavo scorrendo velocemente la mia Home Page di Facebook, quando sono incappato in questo messaggio. Niente di strano se fosse una ragazzina adolescente con degli ottimi gusti musicali, ma in realtà la piccola immagine afianco non sembrava confermare i miei sospetti; ed infatti fu così: Giusy Baldari, l'autrice del commento sopraccitato, oltre ad avere 57 anni e soffrire di lacrime facili, è anche clamorosamente sposata.
Chi sia il povero martire che se l'è presa in moglie non ci è dato saperlo, ma mi è stato sufficiente vedere la foto di Giusy per capire che non dev'essere tanto diverso da lei. Così, nel mio ennesimo pomeriggio noioso, trascorso a casa tra uno sguardo sui libri e un altro sui messaggi di Querceto, ho trovato qualcosa di sorprendente, tanto per cambiare. Ora posso tornare con la mente ai riassunti dei 5 libri di Logica e Filosofia della Scienza, materia di cui domani do l'orale per cercare di sollevare il mio risultato ahimè indegno rispetto alla media che finora ho mantenuto. Speriamo che Giusy me la mandi buona.

lunedì 7 giugno 2010

Colpi di fulmine

Per rimediare alla delusione della domenica precedente, decisi che questa volta al Borgo non sarebbe mancato nessuno.
Fu così che Aspirante Carrie Bradshaw, Lou*, Sam e Timone partirono in fretta e furia per un lungo viaggio in direzione di Milano, ostacolato solo dall'intervento di due clementi poliziotti a cui non era passata inosservata la mia tendenza all'alta velocità. Ma fortunatamente il tutto si risolse per il meglio e la serata proseguì senza ulteriori intoppi.
Il nostro arrivo al Borgo venne sancito con l'incontro con Tom e Querceto, quest'ultimo da giorni in trepidante attesa per il suo incontro con Lou*. Era successo infatti che, volendo io fare da Cupido per i miei amici, avevo anticipato ad entrambi alcune loro informazioni, nella speranza di riuscire a favorire lo schiocco di un innocente colpo di fulmine. Se non potevo averlo io, tanto valeva che fosse la mia cara amica Lou* ad usufruire della sua affidabilità.
Così, mentre Sam e Timone erano impegnati in effusioni varie e Tom in incontri un pò troppo ravvicinati in bagno, ne approfittai per far conoscere meglio i miei due cari amici e lasciare loro l'intimità che quel momento meritava. Accadde poi che Lou*, ahimè troppo sincera, ammise a Querceto di essere in fase di frequentazione con un suo nuovo compagno di Università di nome Marco da una settimana. E questo fu un passo indietro per i miei auspici dell'innocente colpo di fulmine.
Aspirante Carrie Bradshaw, Sam e Lou* dunque si ritirarono per una riunione d'aggiornamento: e lì capì che riversando tutte le mie speranze in quella conoscenza tra la mia amica e Querceto, in realtà non avevo fatto altro che caricare di responsabilità l'innocente Lou* e forzare qualsiasi loro gesto. Insomma, come Cupido non ero stato molto efficiente, ma poi tutto si riaggiustò e tutto tornò come prima.
A fine serata, uscendo dalla discoteca, incappammo in Dior (che non mi salutò), la Romana (che mi salutò ma rimase fredda) e soprattutto un amico del famoso Farmacista (che avevo cercato invano per tutta sera); mi spiegò che il Farmacista per quella sera era rimasto a casa e, con un intervento punitivo di Querceto, mi diede il suo contatto Facebook.
Ovviamente non l'ho fatto; mi erano bastati l'episodio di Lou* e qualche provocazione di Tom a rendermi più saggio. Nel ritorno a casa Lou* diede il suo numero a Querceto, lui mi scrisse per tutto il giorno seguente, ed io non potei fare a meno di chiedermi: sarebbe mai scoccato il colpo di fulmine?

venerdì 4 giugno 2010

Aspirante Carrie Bradshaw va al cinema


Due serate al cinema per Aspirante Carrie Bradshaw.

Serata 1
Film horror di sgozzamenti, morti violente e sangue a più non posso (sto parlando di Final Destination 3D) in compagnia di Tom e Querceto.
Da veri cavalieri, vista la mia facile impressionabilità, mi hanno riservato posto al centro in modo da poter osservare ogni mia minima espressione per qualsiasi morte.
Inutile dire che, come sempre succede quando si è in compagnia di soli maschi, commenti su ragazze e rutti non sono mancati.

Serata 2
Finalmente sono andato a vedere Sex And The City 2 (nei prossimi Post i commenti)!
Ambiente glamour, protagoniste femminili, viaggi esotici in Medio Oriente, matrimoni gai e la sacrosanta amicizia femminile sono stati i principi ispiratori di questo film.
La compagnia di Sam e delle sue amiche ha commentato esclusivamente i vestiti e qualche bel fusto. Zero rutti.

Bellissime entrambe le serate: nella prima mi sono sentito come una ragazzina in mezzo ad una compagnia di soli maschi che viene derisa perchè troppo impressionabile, nella seconda una ragazzina esaltata che va con la sua migliore amica a vedere il film tratto dal suo telefilm preferito di cui da tempo aspettava l'uscita.
In entrambi i casi si trattava di me.

giovedì 3 giugno 2010

Altolà al sudore

Se il caldo di questi giorni vi sta facendo passare la voglia di qualche serata in discoteca, ecco la soluzione che fa per voi: il ventaglio.
Un accessorio indispensabile per ogni fashion addict, facilmente abbinabile, cheap ma soprattutto utile per risollevarsi dalla calura da discoteca, specialmente quando ci si ritrova a ballare in uno spazio ristretto di 1 metro per 1 metro con 7 persone appresso.
Inutile dire che se ne possono trovare per tutti i gusti e di tutte le fantasie; dal vagamente retrò al più moderno e ricercato ma soprattutto in tutti i colori. Più facile da abbinare di così!
Grazie a questa piccola chicca, ora non sarete più costrette a rinunciare alla possibilità di rimanere presentabili e asciutte fino alla fine delle vostre nottate mondane e potrete finalmente urlare con soddisfazione al mondo: "Altolà al sudore!".
Carrie Bradshaw, con l'afa che c'è in estate a New York, non riuscirebbe a farne a meno. Io, per non smentirmi e non perdere nemmeno una serata, farò altrettanto.


PS:
il ventaglio in foto (che a me garba molto) lo trovate da Accessorize. Fossi in voi ci farei un salto; un ventaglio torna sempre utile. E più bello è, meglio è.

mercoledì 2 giugno 2010

Delusioni di inizio giugno

Con un sabato così brillante, la domenica non poteva di certo riconfermarsi allo stesso modo.
Come già detto nel Post precedente, c'è una strana legge delle fisica per cui quando si fanno programmi, avviene sempre qualcosa che inevitabilmente li manda all'aria o, comunque, li modifica. Nel mio, quella domenica, saltò fuori che il Borgo sarebbe stato chiuso. Come sempre in questi casi, i motivi erano svariati: chi parlava di accoltellamento, chi di incidenti, chi di problemi con le autorità... Unica cosa certa era che la serata di me, Lou*, Sam, Querceto e Tom sarebbe saltata.
Tralascio le diverse imprecazioni che lanciai quel pomeriggio, ma poi mi resi conto che una serata con Lou* disponibile non doveva essere buttata via, e così organizzai una passeggiata tranquilla nella mia Bella Provincia assieme e lei ed a Sam, reduce da un romantico sabato con Timone. La serata scivolò via tra un pettegolezzo, qualche aggiornamento e numerose telefonate di Timone, ma nulla riuscì a farmi rimpiangere i nostri festeggiamenti borgari.
Il giorno dopo mi svegliai sereno e riposato come non mai con l'aspettativa di una mattinata di shopping con Lou*. Con l'acquisto di una maglietta rossa e bianca ebbi modo di inaugurare la mia finora intatta carta di credito, ma tornando a casa ricevetti la mia amara sorpresa: i risultati degli esami di giovedì. Notai con profondo dispiacere che il mio risultato non era all'altezza della media che finora avevo mantenuto, che avrei dovuto dare un orale per alzare il suddetto voto, e che non c'è niente di peggio di un esame deludente a deprimerti nonostante un nuovo acquisto.
Insomma, sembrava davvero che le cose non andassero per il verso giusto. Se poi a tutto questo aggiungiamo delle giornate noiose in cui oltre a "studiare" altro non facevo ed una festività come il 2 giugno per cui non avevo nulla in programma, allora la voragine di noia si ingrandiva ancora di più. Speriamo che l'estate migliori; altrimenti non garantisco di arrivare a settembre.