lunedì 21 giugno 2010

Un tuffo nel passato

Quando una lunga settimana volge al termine, non vedi l'ora di godere dei benefici dell'avere 21 anni: uscire con gli amici, godersi l'estate, spettegolare, andare a ballare, ubriacarsi... Questo sabato sera, pur non avendo fatto quasi nulla di tutto ciò, qualcosa di particolare successe:

A. poco prima dell'uscita con Sam, ebbi modo di sentire su Facebook la mia cara vecchia amica di nome Francesca, aspirante dentista, di 23 anni, da poco trasferita a Milano per motivi di studi. Francesca era stata mia compagna di serate per diversi mesi la scorsa estate: conosciuta grazie ad un'amica in comune alla mia Adorata Cugina, avevo intrapreso una splendida amicizia con lei e la sua migliore amica Sara; per mesi eravamo usciti, avevamo riso, ci eravamo confidati, ci siamo fidati... Finchè poi un lieve incidente a settembre ci fece allontanare e bastarono i mesi successivi a far sì che ci scambiassimo solo una scusa, qualche raro sms e zero incontri. Sabato sera, trovandola su Facebook, capì che avevo aspettato abbastanza, e che se davvero ci tenevo a stringere nuovamente i rapporti con lei allora avrei dovuto scriverle. E così feci. Ci sentimmo e, dopo qualche domanda di circostanza, il tempo che ci aveva diviso sembrò non averci cambiato per niente. In poco tempo entrambi calammo la maschera e facemmo il nostro passo: ammisi che mi era mancata, che a lei ci tenevo e che rivedersi anche solo per aggiornarsi sulle vicende degli ultimi mesi mi avrebbe fatto piacere. Lei fece altrettanto. Probabilmente era ancora troppo presto per dire che tutto era tornato come prima, ma sicuramente avevo fatto il passo che per molto tempo avevo avuto paura di muovere. E non potevo fare altro che essere soddisfatto di me.

B. Nel corso della serata nella mia Bella Provincia, al Moma, bar gaio di cui io e Sam eravamo grandi frequentatori, incappai in due vecchi fantasmi del mio passato: fantasmi meglio noti come l'Innominato e Xander. L'Innominato era stata la mia prima, vera, grande, morbosa, dolorosa cotta della mia vita liceale. Un attore 27enne carino, colto, esuberante e soprattutto attivo era ciò che ad un Aspirante Carrie Bradshaw 18enne bastava per intraprendere una relazione. Purtroppo però erano bastate una serie di scenate per far sì che l'Innominato cadde tra le braccia di un altro uomo ed iniziò a lavorare al Moma. Da quando seppi tutto questo non ci misi piede per più di un anno, cioè per tutto il periodo di tempo in cui lui lavorò lì. Xander era invece uno dei miei due migliori amici (ormai ex-migliori amici) con cui ad ottobre avevo discusso circa la sua profonda incapacità nel mantenere un appuntamento e la sua abile tendenza a "distribuire buche a più non posso". Sabato, seppur separatamente, erano entrambi al Moma. Finsi di non vedere nè uno nè l'altro. Avevo fatto bene: riconoscere a me stesso che l'Innominato mi faceva ancora un certo effetto e che Xander invece mi stava scadendo sempre più sarebbe stato troppo per una sola serata. Così ricorsi all'indifferenza, proprio come Carrie Bradshaw faceva a volte.

Di fronte a litigi, scenate, vecchi amici e vecchie cotte in cui ero incappato, probabilmente si sarebbe potuto considerare un triste, ansioso, piovoso sabato. Ma invece non fu così:

C. Come dicevo all'inizio del Post, sebbene non fossi andato a ballare o non fossi ubriaco come un normale 21enne un sabato sera di giugno, ero in compagnia di Sam e discutevo su novità, commenti, considerazioni e programmi futuri. Forse per i brutti incontri o forse perchè da tempo non trascorrevamo un sabato da soli, notai che gli argomenti delle nostre conversazioni mi sembravano più interessanti che mai. Insomma: nessun riassunto da fare, nessuna persona da presentare, nessuna situazione da rispiegare...e questo era perchè entrambi eravamo amici, sapevamo tutto l'uno dell'altro e nonostante la presenza di Timone non ci stavamo perdendo di vista (a differenza di quanto temevo). Cademmo nei ricordi della scorsa estate e dell'anno appena passato in compagnia l'uno dell'altro: serate divertenti, altre da incubo, baci improbabili, nottate in lacrime, scherzi improvvisati, sbronze pesanti, dolori laceranti... l'elenco sarebbe potuto continuare all'infinito, ma la cosa che accumunava tutti questi elementi era la nostra amicizia: sincera, leale, preziosa.


Così, pur essendo caduto nella stessa sera in uno spietato tirabuche, in una cotta finita male ed in un'amicizia in via di rianimazione, mi resi conto che ciò che contava veramente era avere ancora al proprio fianco Sam, mio compagno di serate, mio consulente amoroso, mio collega di shopping ma soprattutto mio migliore amico. D'altronde, come dice Carrie Bradshaw:

"la vita non sempre corrisponde alle tue fantasie, per questo hai bisogno di amicizie vere per affrontare il tutto"

Io concordo pienamente.


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