martedì 31 agosto 2010

Lorenzo: quando dare forfait è cosa buona e giusta

Venerdì sera Sam e Timone sono partiti per le vacanze: una settimana di puro relax nella meta italiana più gettonata, la riviera romagnola. Xander continuava il suo periodo di ferie e, in parallelo, portava avanti la sua relazione con un certo Joe, 42 anni, carino e intelligente, sebbene il sabato prima in discoteca l'avesse tradito con un tizio conosciuto via chat e tremendamente vecchio. Clementia infine non smetteva mai di lavorare e riusciva a telefonarmi per aggiornamenti solo nelle tarde ore serali.
Quanto a me, ancora amareggiato per il mio rapporto in declino con Lou*, mi ritrovavo con il sabato sera libero; con Sam al mare, Xander occupato con Joe e Clementia a chilometri di distanza, non avevo poi grandi opzioni ed onestamente non ero molto in vena di uscite gaie.
Nemmeno il tempo di pensare a come trascorrere un noioso sabato che il mio cellulare squillò: si trattava di Lorenzo, un ragazzo robusto che avevo conosciuto il sabato prima al Trip, nota discoteca bresciana. Il tempo di presentarsi, passare ai soliti convenevoli e scoprire che di lavoro faceva il PR e subito fui deciso e non lasciarmi scappare un contatto così prezioso. Era tempo, per me e la mia carriera futura, di iniziare a pensare a come gestire nuovi contatti e nuovi eventi, Lorenzo faceva proprio al caso mio e soprattutto della mia gavetta. Il messaggio diceva se mi andava di andare con lui a Milano a ballare proprio quella stessa sera.
E proprio lì iniziò un conflitto interiore: da una parte sapevo che non si sarebbe accontentato della mia compagnia e che avrebbe voluto qualcosa di più di un semplice grazie, dall'altra ero già proiettato nei favolosi locali dove mi avrebbe portato. Il mio lato frivolo e superficiale ebbe la meglio. Ed accettai.
Più tardi però le mie convinzioni iniziarono a prendere una piega inaspettata. Chiamandomi per accordarci sul ritrovo mi diede appuntamento al suo paese (a quasi un'ora dal mio e nella direzione diametralmente opposta a Milano), programmò di andare al OneWay (una discoteca milanese strabordante di Orsi e Over 50), accennò a qualche pratica "appartata" e mi raccomandò di non vestirmi in maniera troppo gaia. Era troppo. Nessuno con cui ero uscito anche solo per un drink mi aveva mai dato consigli sull'abbigliamento, fatto viaggiare per ore in macchina, organizzato sesso e portato in posti squallidi. Lorenzo non sarebbe stato di certo il primo.
Decisi quindi di dare forfait a mezz'ora dal nostro incontro. Speravo di averlo definitivamente placato, ma fino a lunedì continuò a chiamarmi e addirittura scrivermi che sarebbe passato a prendermi direttamente a casa mia pur di vedermi. E poi, tanto per non essere troppo tappetini, la domenica arrivò la parte più scioccante: ancora convinto che la mia non fosse una buca, mi scrisse "Ti penso".
Lì Aspirante Carrie Bradshaw capì di aver fatto qualcosa di giusto: finalmente non aveva sprecato tempo e serate con qualcuno decisamente vuoto fingendo di sperare in qualcosa di serio. Sbagliando s'impara, fa il detto. Io potevo dire di aver imparato la lezione.

domenica 29 agosto 2010

Share the guilt

Sebbene fossero ormai trascorse due settimane dalla mia prima discussione con Lou*, le cose non sembravano essere intenzionate a risistemarsi.
In tutto questo tempo ci eravamo sentiti poco, freddamente e limitandoci a discutere delle cose più essenziali; in altre situazioni avrei comodamente lasciato perdere, ma in questo caso si trattava della mia migliore amica: dovevo parlarle. Ci pensò però lei a scrivermi tutto, un mercoledì sera con un sms lungo 10 pagine, in cui mi spiegava il motivo del suo distacco e le ragioni della sua arrabbiatura. In sostanza Lou* si era sentita ferita del fatto che l'avessi accusata di aver anteposto Marco a me, di essere cambiata e di avermi profondamente deluso. Avessi ricevuto questo tipo di sms da altri, avrei risposto con una marea di insulti credendo che si cercasse di girare la famigerata frittata, con lei però capì che avrei dovuto avere un confronto paziente e soprattutto dal vivo.
Venerdì pomeriggio ci vedemmo e la situazione venne discussa: io le mettevo ansia. Quando mi facevo sentire creavo in lei un'inquietudine che solo pochi esami, impegni o persone sanno creare nella gente. E questo perchè Lou* sapeva benissimo come la pensavo su Marco e sulle relazioni morbose come quella in cui lei inconsciamente stava cadendo.
Probabilmente sapeva di essere in colpa, sapeva di aver sbagliato e di aver torto, ma in qualche modo perseverare non la turbava: Marco ormai era entrato nella sua vita, era felice e soddisfatta, non sarebbe stato un semplice amico a farle cambiare idea. Un amico che, a detta sua, aveva un difetto più di tutti: trovare imperfetti i ragazzi degli altri.
Accusai il colpo basso appena sferrato: era davvero così? Se la mia migliore amica Lou*, che da anni ormai mi conosceva e mi assisteva anche dei drammi più difficili, mi vedeva in questo modo forse qualcosa di vero c'era. E lì, in macchina della mia spalla destra, realizzai che anche io, in fondo, potevo essere un amico difficile da gestire in molte situazioni. Optai dunque per una pausa: se davvero creavo tanti problemi a chi volevo bene, lasciare del tempo per chiarirsi le idee era la cosa migliore da fare.
Ma Lou*, che aveva pensato anche ad una soluzione, decise invece che nulla andava perduto: avremmo cercato di tornare al rapporto di prima con l'unica clausola che non avremmo più toccato l'argomento Marco, per il bene suo e della coppia nascente.
Accettai anche se non in maniera del tutto convinta; due amici avrebbero dovuto parlare di tutto, certi tabù non dovevano esistere nel mio ideale di "amicizia perfetta". Tornai a casa pensando a come una discussione potesse minare un rapporto sedimentato da anni e anni. Probabilmente niente sarebbe tornato più come prima, probabilmente sì, ma per Lou* valeva la pena tentare.

mercoledì 25 agosto 2010

Aspirante Carrie Bradshaw apprendista commesso

Come ormai i più affezionati lettori di questo Blog sanno, Aspirante Carrie Bradshaw ha un problema tra tutti: tante cose da comprare ed un budget troppo limitato per averle tutte. 
Quale soluzione dunque, per un quesito così complesso ed enigmatico da riuscire a mettere in difficoltà persino il più intelligente dei geni?
Semplice: trovarsi lavoro. Se inizialmente avevo preso in considerazione l'idea di fidanzarmi con un vecchio esponente di un buon partito vicino a tirare le cuoia per poter mettere poi le mani sulla sua ricca eredita e, ancora, di inerpicarmi su sentieri eticamente poco corretti (vedi prostituirsi), dovetti presto cambiare direzione.
Tanto per cambiare fu Sam a darmi una mano. Nel negozio di scarpe dove lavorava cercavano un commesso Part-Time da spremere il giovedì e la domenica per 8 ore. Un'occasione appetitosa per chi, come me, stava ancora sognando l'ultimo paio di Superga verdi che purtroppo mi ero lasciato sfuggire ed aveva una vita accademica da non perdere.
Decisi così di presentare il mio Curriculum Vitae e poco dopo venni richiamato per un colloquio, programmato, guarda caso, per oggi. Inutile dire quanto quel lavoro mi servisse: avevo bisogno di entrate e l'idea di trascorrere altri mesi cercando di far quadrare i conti della mia ormai esausta carta di credito mi stava già angosciando; quel colloquio sarebbe dovuto andare bene. Per forza. A costo della vita.
Mi fu subito chiaro che avevo bisogno di più aiuto possibile: portai con me Sam, Xander e Timone per un supporto morale, ma purtroppo la mia performance non mi sembrò particolarmente brillante di fronte ai responsabili del negozio. Improvvisamente il sogno di un lavoro da commesso svanì. Addio nuovi acquisti, addio indipendenza, addio nuove entrate.

E invece, poco più tardi, venni richiamato.
Il 2 settembre, a mezzogiorno, Aspirante Carrie Bradshaw darà il via al suo primo giorno di lavoro. Un mese di prova e poi, se tutto andrà bene, potrò tornare a far sorridere il mio conto corrente.
Una nuova avventura lavorativa per me, nuove soddisfazioni per il mio shopping.

sabato 21 agosto 2010

No, il triangolo no (non l'avevo considerato)

Stamattina mi sono svegliato con una sorpresa.
Accendendo il mio ormai noto contatto fasullo di Msn, ho letto:

"Matteo B ha stretto amicizia con Marco G"

Si trattava rispettivamente di Matteo, il tizio da cui ero sparito poco più di due settimana fa, e di Marco, quel Marco che, di fronte alla mia richiesta di rimanere amici, mi aveva cancellato dalla sua vita.
Ebbi il piacere di notare che evidentemente entrambi si stavano dando da fare in quanto a conoscenze su Internet. D'altronde, che cosa aspettarsi da due tizi conosciuti su Facebook?
Onestamente non sapevo cosa mi dava più fastidio, se il fatto che le ultime due persone con cui ero uscito si stavano conoscendo o che entrambi stavano continuando indifferentemente la loro vita. Non che speravo che si stessero ancora disperando per me, ma, si sa, trovare scritto a fianco dei nomi Matteo e Marco la parola "amici" fu uno schock difficile da digerire persino dal più convinto cinico.
Chiamai immediatamente Sam, un supporto dal mio migliore amico è sempre un toccasana per Aspirante Carrie Bradshaw. E infatti anche questa volta il tutto si risolse con una risata. Anche se amara.

Più tardi però pensai ad una cosa: da settimane ormai stavo mettendo in discussione il mio nuovo metodo dell' "avere criterio"; dove mi stava portando?
Se iniziare a pretendere di uscire e baciare la persona giusta conduceva a questi risultati, perchè non tornare al caro e vecchio stile di vita "libertino ed esuberante"? Eliminare i sensi di colpa per essersi baciati o, peggio ancora, essere andati oltre con ragazzi e uomini improbabili era un gran passo avanti, ma mi ero reso conto che da mesi ormai non stavo più concludendo con nessuno. Iniziai così a pensare che forse esigere di uscire solo con potenziali ragazzi contribuiva a rendermi più snob verso chi ci provava e non rispecchiava a pieno il mio prototipo di uscente. Se questo era vero, evidentemente dovevo arrendermi alla dura realtà: scendere a compromessi. Non si poteva sperare di avere "la botte piena e la moglie ubriaca", dovevo trovare una via di mezzo. Specialmente di fronte ad una libido che iniziava a farsi sentire. In fondo, come ha detto Xander qualche giorno fa, la vita è un compromesso.
Una sola cosa era certa: mai avrei pensato di trovarmi in un triangolo come questo. Davvero non l'avevo considerato.

venerdì 20 agosto 2010

La "svolta Xander"

Con il mio ritrovato amico Xander a casa dal lavoro, la mia vacanza stava prendendo finalmente una piega diversa. Dopo una vigilia di Ferragosto particolarmente spenta ed un Ferragosto dove, grazie alla compagnia di Sam ed al sostegno di Clementia, ero riuscito ad accantonare il pensiero di Matteo, il martedì avevo approfittato dell'invito di Xander e della sua amica Alice per una gita sul lago di Garda.
Non avendo impegni e sedotto dall'idea di un'avventura estiva decisi di accettare e di creare, per l'occasione, un cd con le colonne sonore della nostra gita. La compilation comprendeva:

1. Lady Gaga: Alejandro
2. Black Eyed Peas: I gotta feeling
3. Kylie Minogue: All the lovers
4. Emma Marrone: Calore
5. Katy Perry: California Gurls
6. Broken Heart College: Mesi
7. 30 Second to Mars: Closer to the edge
8. Mika: Kick ass
9. Loredana Errore: Ragazza occhi cielo
10. Shakira: Waka Waka
11. Miley Cyrus: Can't be tamed
12. Kesha: Your love is my drug
13. Kate Nash: Do waa doh
14. Katy Perry feat Timbaland: If we ever meet again
15. Miley Cyrus: Girls just wanna have fun
16. Sarah Jessica Parker, Kim Cattral, Kristin Davis&Chynthia Nixon: I'm a woman
17. Katy Perry: Teenage dream
18. Black Eyed Peas: Party all the time
19. Miley Cyrus: Who owns my heart
20. Ricky Lee: Can't touch it
21. Non è la Rai: Il Ballo del matti
22. Kate Nash: Mariella 


Andò a finire che ci divertimmo come da tempo non mi succedeva: camminammo parecchio, visitammo luoghi caratteristici, ridemmo e scattammo un numero imprecisato di fotografie per immortalare i momenti più singolari.
Squadra vincente non si cambia, ed il giorno seguente, con il ricordo del lago di Garda ancora fresco, optammo per un pomeriggio ed una serata a Verona. Se fino ad allora potevamo dire di aver visto il meglio, ancora non avevamo visto tutta la città. Verso sera, dopo un aperitivo in Piazza delle Erbe ed una visita al famigerato balcone di Giulietta, salimmo su una collina per assistere al panorama mozzafiato. E fu lì che capì che avrei dovuto godermi ogni singolo momento di quell'estate. Niente più pensieri negativi, niente più preoccupazioni, niente remore...
Tornai a casa sereno e spensierato: mi sentivo bene. E non importava quanti ragazzi Matteo si sarebbe potuto fare o se ci saremmo nuovamente rivisti, nella vita contava ben altro.
Ora che avevo ritrovato il mio Mantra, potevo ritenermi soddisfatto; evidentemente ritrovare Xander non mi aveva portato solo un amico in più ed un nemico in meno, aveva dato una svolta alla mia estate. 

martedì 17 agosto 2010

Com'è piccolo il mondo

Ancora non sufficientemente scottato dallo scherzo via web con Matteo, avevo deciso, giusto per passare una serata al pc, di buttarmi nelle burle online.
Su suggerimento di un tizio, venni mandato in una chat strana, suddivisa in camere virtuali dove le persone dagli interessi comuni parlavano di ciò che avevano più a cuore: sport, musica, televisione ecc...
E come è prevedibile che fosse, c'era una stanza riservata esclusivamente per "soli uomini". Un titolo troppo appetibile perchè Aspirante Carrie Bradshaw non entrasse. Fu così che mi ritrovai in una sezione dove uomini di tutte le età esibivano i loro genitali di tutte le misure in cam.
Andando oltre, venni colpito dai messaggi scritti in bacheca ed in particolar modo da quello scritto da un certo 000simo di Brescia. Anche questa era un'informazione troppo importante per evitare che Aspirante Carrie Bradshaw facesse finta di nulla. Così, poco dopo, stavo parlando con un certo Simone, fidanzato, su quali locali della zona frequentasse.
Ma conversando del più e del meno, questo ragazzo disse di conoscermi: chi era? Forse la mia fama raggiungeva anche il web? Oppure qualcuno mi voleva punire per i miei scherzi?
Non appena mi disse il lavoro che faceva, mi venne un'illuminazione: si trattava di Timone. Stavo scherzando con il fidanzato del mio migliore amico? 
Cercai di fingere di non conoscerlo, ma poi dovetti ammettere che si trattava di me e l'equivoco fu simpaticamente chiarito. In fondo bisognava aspettarselo: se il mondo è piccolo, quello virtuale lo è ancora di più.

sabato 14 agosto 2010

Aspirante Carrie Bradshaw in blue jeans


Tra i capi che ultimamente stanno invadendo negozi, locali e spopolano tra i fashion addicted, le camicie scozzesi/boscaiole sono di certo quello più evidente. Non solo perchè gode del trend già ampiamente testato dallo scorso inverno, ma anche perchè ormai, si sa, il genere boscaiolo piace.

Eppure, per i ribelli che non vogliono rinunciare ad essere cool, un'alternativa c'è: la camicia di jeans.
Sembrano essere stati abbandonati (seppur momentaneamente) i tradizionali colori blu e nero, il bianco rimane un sempreverde ma il jeans reclama il suo spazio.
Aspirante Carrie Bradshaw, il cui armadio (pur amandoli) straborda di capi boscaioli, ha optato per una tregua e, ieri pomeriggio, l'ho soddisfatta. Approfittando dei saldi ho trovato una camicia di jeans ad un prezzo abbordabile per le finanze risanate della mia carta di credito. E l'ha acquistata con l'intenzione di accompagnarla con una maglietta bianca semplice.
Altra novità: non è particolarmente aderente. 
Aspetto caratteristico è, appunto, il fatto che non vadano portate alla giusta misura: ragion per cui, una taglia S da donna mi sta comunque abbastanza larga. Giusto per dare quello stile casual tipico del denim.
Ma io, nonostante la mania per lo "stretto", mi sono voluto prendere questo impegno; prossimamente vi farò sapere l'esito. 




venerdì 13 agosto 2010

Malinconia, amica mia

Questa canzone è malinconica. Proprio come me in questi giorni:



Giornate di pioggia, un cellulare spento, una persona da "dimenticare"...

Dopo essere sparito per più di 24 ore da Matteo, il tizio che stavo frequentando da due giorni, e con il quale avevo deciso di chiudere più per orgoglio che per disinteresse, mi ero reso conto che purtroppo non sarebbe stato altrettanto facile rimanere indifferente ai gesti che io stesso avevo compiuto.
Ero triste, malinconico. E non sapevo il motivo del mio stato d'animo.
Giovedì sera, mi vidi con Sam per riaccedere il cellulare e tastare da me i guai che avevo combinato: trovai 9 sms, di cui 5 di Matteo. Evidentemente non ci aveva messo molto a capire che lo stavo trattando come altri prima di lui.
Ma questa volta, a differenza delle precedenti, non sembravo essere convinto della mia scelta; all'1 di notte, dopo una serie di riflessioni con il mio caro amico, decisi di scrivergli un sms di spiegazioni. Non sapevo se lo stavo facendo per far tacere i miei sensi di colpa o perchè forse a rivederlo ci tenevo ancora. Ormai non aveva più importanza.
Il mattino seguente, stamattina, mi sono alzato sperando di trovare una sua reazione al mio messaggio. Ma tutto taceva. Evidentemente avevo avuto quello che mi meritavo.
Aspirante Carrie Bradshaw dovrebbe imparare a capire cosa vuole, ogni tanto.

giovedì 12 agosto 2010

Lo switch-off

A meno di 24 ore dall'appuntamento con Matteo, Aspirante Carrie Bradshaw non aveva perso tempo ed aveva approfittato di un'ansia anomala per mostrare la sua vera natura.
Era successo tutto mercoledì pomeriggio: io, notando un certo cambiamento nei suoi sms, avevo chiesto spiegazioni, lui, paragonandomi a certi suoi ex morbosi, aveva ribadito di non voler certi tipi di paranoie e di tenerci a scrivermi. Peccato, se poi il contenuto era vuoto e noioso; io mi dovevo accontentare.
E fu lì che l'ansia iniziò a pervadermi: fino al minuto prima del nostro incontro sembrava disponibile, dolce, carino.. da martedì sera aveva invece abbracciato l'arroganza e l'irritabilità. Avevo assistito ad un cambiamento. Che non gli piacessi?
Trascorremmo 4 ore chattando e proiettando aspettative sull'indomani, quando avrei dovuto conoscere la sua migliore amica, e poco più tardi mi scrisse nuovamente un sms. Ma nonostante tutto ciò, l'ansia non smetteva di assillarmi: iniziai a pensare che probabilmente stava solo trovando un modo per liberarsi di me, che forse stava conoscendo qualcun'altro, che mi stesse prendendo in giro... era troppo: non avrei lasciato che un ragazzo poco meno effemminato di me (che aveva addirittura usurpato il mio cubo allo Stand Up) mi piantasse. Dovevo reagire.
Decisi dunque di telefonare a Sam, e giunsi così alla mia conclusione: sparire.
Cancellai il suo contatto Facebook, lo bloccai su Msn, spensi il mio cellulare. Ecco fatto. Avevo appena adottato il mio stratagemma (ormai rodato) per chiudere con i ragazzi. L'ansia ora stava sparendo.


E invece, qualche ora dopo, quel sentimento di inquietezza mi stava ancora assillando. Avevo fatto la scelta giusta? Possibile che io non ero in grado di adeguarmi a quelle situazioni ambigue tipiche di due persone che si stanno conoscendo? Che aveva fatto Matteo di tanto sbagliato per meritarsi questo? In cuor mio sapevo che avevo due possibilità: o avrei dato spiegazioni, oppure, per mantenere la mia fama da antipatico e stronzo, sarei dovuto sparire come se non avessi un cuore. Sebbene ciò mi facesse male.
Quella notte, andai a letto triste. Avevo anche dimostrato di essere stronzo, ma il dolore, misto a dispiacere per il gesto sgarbato che avevo commesso, non mi stava abbandonando.

mercoledì 11 agosto 2010

L'appuntamento imperfetto

Domenica pomeriggio. Aspirante Carrie Bradshaw e Sam in casa. Un Pc con Facebook. 31 gradi all'aperto.
Se poi a tutto questo aggiungiamo un contatto Facebook fasullo, allora ci vuole poco ad immaginare me e il mio migliore amico impegnati a prendere in giro qualche innocente ragazzo via chat. Ma tra tutti, quello che ci colpì fu Matteo, 21 anni, di un paese vicino a Lecco, carino e vagamente strano. In poche ore si parlava già di appuntamento, rapirsi per un gelato, volersi di qua, pensarsi di là. Anche lui stava giocando, oppure qualcosa di vero c'era?
Decidemmo di entrare in gioco entrambi con i nostri veri profili, io lo aggiunsi ed il lunedì a mezzogiorno, con il contatto fasullo ormai archiviato, scrisse anche a me all'incirca le stesse cose del giorno precedente, con l'unica eccezione che questa volta mi aveva già visto dal vivo la stessa sera in cui io, Sam, l'Adorata Cugina, Timone e Marco eravamo usciti per la prima volta assieme. Interessato a Matteo ma un pò preoccupato per come sarebbe andata, decisi di fissare l'uscita per il giorno seguente, nella mia Meravigliosa Provincia, e di concedere il mio numero di cellulare. Per tutto il lunedì sera arrivarono messaggi ambigui: "Ti penso un pò", "Ti voglio" e robe simili. Improvvisamente l'idea che stesse scherzando svanì: possibile che credesse veramente a quello che scriveva? Oppure era il ragazzo perfetto?
Quel martedì pomeriggio, ansioso per il primo appuntamento con un ragazzo che fisicamente mi piaceva davvero tanto, incontrai Matteo e la risposta arrivò. Era carino, simpatico, ma ahimè non proprio virile come mi aspettavo. Passammo il pomeriggio a provocarci, io ammisi il mio scherzo di domenica e lui si vendicò in un modo assai sgarbato: facendo l'elenco dei ragazzi con cui era uscito negli ultimi 3 mesi (13) e accennando continuamente alla sua storia più importante. Niente di più cafone e per niente da ragazzo perfetto.
Per quanto le provocazioni mi piacessero, e lui lo sapeva, iniziai ad irritarmi per un pò. Finchè, al momento dei saluti, mi lasciò con un bacio stampo ed un'uscita per il giovedì seguente.
Tornai a casa senza un vero e proprio giudizio, evidentemente ancora non lo conoscevo abbastanza, ma di certo non sembrava essere quel genere di persona che lunedì scriveva sms carini e lusinghieri nei miei confronti.
Ora non mi rimaneva che attendere il giovedì, quando ci saremmo visti per un'intera serata. Mai portarsi sfortuna da soli, ma da come stavano andando le cose potevo supporre che non ne avremmo avuto per molto.
Questo è il gioco del primo appuntamento: ti aspetti una cosa, in realtà avviene tutt'altro.

lunedì 9 agosto 2010

Priorità

Venerdì mattina, secondo i genitori, il figlio Aspirante Carrie Bradshaw partiva per un weekend a Torre del Lago della durata di 3 giorni.
Venerdì mattina, Aspirante Carrie Bradshaw partiva per un soggiorno a casa di Lou* che sarebbe culminato la domenica sera al Borgo con Sam e Timo e che gli avrebbe consentito di risparmiare qualche soldo per i suoi folli acquisti in periodo di fine saldo. D'altronde lo shopping aveva la priorità, per me.
Pensando di fare cosa carina e soprattutto gradita, mi presentai alla porta della mia amica con delle brioches fresche da condividere per colazione con lei e la sua dolce metà Marco, il compagno di corso con cui da mesi si frequentava ma che ancora faticava a definire il loro rapporto. Quella era la prima volta che lo vedevo ma notai come le mie previsioni non fossero poi così errate: non proprio attraente, era strano e con un non so chè di presuntuoso. Il mio arrivo aveva messo fine al suo soggiorno iniziato lunedì e durato per caso fino a quella mattina. Quando si dice essere guastafeste...
Con la partenza svogliata di Marco intorno alle 11e30, la "vacanza" di Aspirante Carrie Bradshaw e Lou* ebbe inizio con una gita al centro commerciale (dove acquistai una camicia) , continuò con un pomeriggio di riposo grazie al quale la mia compagna ebbe modo di recuperare un pò delle notti insonni trascorse con la sua fiamma, proseguì il giorno seguente con una visita ai negozi milanesi accompagnata con un pò di sollievo all'ombra del Castello Sforzesco e si concluse con una cena a casa del ritrovato Xander. In questo arco di tempo, ebbi modo di intravedere qualcosa di diverso nella mia amica: era svogliata, si illuminava principalmente durante le (numerose) telefonate di Marco e sembrava non veder l'ora di congiungersi a lui. Ma poi lui la invitò ad una corsa di moto privata con un unico Pass disponibile per quella domenica, quindi: o non vieni, o vieni e cerchi di liberarti del tuo compagno di viaggio. Inizialmente la priorità di Lou* era l'amicizia, ma non appena le dissi che potevo chiedere a Sam di ospitarmi lei le cose cambiarono e giunse, il sabato sera alle 23e30, a telefonargli per capire se avrebbe potuto spedirmi bellamente da lui oppure no. Sam, la cui priorità ad un pomeriggio in piscina era comunque quella di aiutare un amico in difficoltà accettò.
La stranezza di Lou* continuò poi da Xander, dove trascorse metà della cena sul balcone al telefono con Marco, e terminò alle 3e30 di notte, quando si dichiarò stanca e assonnata (oltre che seccata) e reclamava il ritorno a casa nonostante io mi stessi divertendo.
Mi promisi di stare zitto, litigare con Lou* dopo l'ospitalità di quelle 2 notti sarebbe stato scortese e immaturo, ma non appena lei si accorse che Aspirante Carrie Bradshaw tramava qualcosa, decise di affrontarmi e il litigi scoppiò. Ci dicemmo tutto: io che lei da quando era arrivato Marco non era più la stessa e si annoiava per ogni cosa arrivando addirittura a cambiare le sue priorità per una relazione, lei spiattellandomi la mia parzialità nel dare giudizi sul suo collega e su qualsiasi relazione intraprendessero i miei amici.
Quella fu la nostra prima litigata. Credevo che dormendoci sopra la seccatura sarebbe passata, ma la domenica mattina, mentre io facevo le valigie con destinazione "Casa di Sam" e lei si preparava per la sua gita, mi resi conto che niente era sbollito. Avrei voluto tornare a scherzare come nei giorni precedenti, cercare di superare la litigata avvenuta quella notte, sperare che Lou* in realtà avesse ancora le vecchie priorità che probabilmente stavano cambiando ed io non me ne ero reso conto, ma non ce la feci. Il torto subito era troppo.
Ero il solo a dare ancora priorità all'amicizia ed a mettere in secondo piano le relazioni sentimentali? E se così fosse stato, stavo inseguendo un'illusione? Sarei mai stato in grado di avere amici che sarebbero rimasti tali e fidanzati allo stesso tempo?
Mentre cercavo la risposta alle mie domande, arrivai a casa di Sam: eccolo lì, il mio migliore amico, fidanzato, che aveva sacrificato il suo pomeriggio in piscina, si era svegliato presto in vista del mio arrivo e aveva stravolto completamente i piani per il suo amico single. Probabilmente, qualcuno che aveva ancora le vecchie priorità c'era. Nulla era perduto.

giovedì 5 agosto 2010

In partenza!



Avrei dovuto pubblicare questo oggi, se qualche settimana fa non avessi discusso con Querceto e non avessi fatto un incidente in macchina che mi ha costretto a vivere con denaro contato.
Ma io, secondo i miei genitori e la maggior parte dei conoscenti, vado comunque in vacanza: a Torre del Lago, per 3 giorni, in macchina, partenza domani mattina alle 8e45. Non sanno che in realtà, con l'intenzione di cercare di tenere da parte qualche euro per un paio di spese folli in più, mi trasferirò per qualche giorno a casa della mia cara Lou*, i cui genitori si godono bellamente un soggiorno di tre settimane in Sardegna. Ed il denaro destinato alle vacanze passerà ad Aspirante Carrie Bradshaw. D'altronde, nemmeno Carrie amava andare al mare se questo voleva dire rinunciare allo shopping.
Ma non preoccupatevi, terrò aggiornato il mio caro Blog se ne avrò il tempo. Ragion per cui l'immagine più adatta a sostituire quella soprastante (ormai vista e rivista) mi pare questa:


Disintossicarmi da che? Ma dalla routine e da certi pensieri che da tutta settimana mi pervadono, ovviamente.

martedì 3 agosto 2010

Addio, Superga!

Ammiratelo!
Questo sarebbe dovuto essere il nuovo paio di Superga di Aspirante Carrie Bradshaw.


Trovate giovedì all'eccezionale prezzo di 24 euro e 90 cent in un centro commerciale della zona, sono state preferite alle All Star marroni alte (29 euro anzichè 75). Ma i sensi di colpa per aver abbandonato un esemplare così unico ad una tariffa così bassa mi hanno perseguitato per tutto il weekend.
Con il triste incontro di domenica mi ero deciso a compiere il fatidico passo, ma ieri l'amara scoperta: non c'era più il mio numero.
Addio 39! Addio Superga color Cactus! Addio possibilità per Aspirante Carrie Bradshaw di sfoggiarle a qualche Happy Hour! Addio attimo di felicità in una settimana buia! Addio momento di soddisfazione!
Niente sembra girare per il verso giusto.

lunedì 2 agosto 2010

Incontri inaspettati

Dopo un netto distacco come quello che avevo creato con Tom e Querceto, tornare al Borgo solo con Sam sarebbe potuto essere molto pericoloso. D'altronde, quando si frequentano certi posti e non si vogliono vedere certe persone, per una strana legge della sfortuna capita sempre che l'incontro avviene.
E' comprensibile dunque il mio stato d'allerta quando, ieri sera, arrivai al Borgo per la penultima serata borgara prima della pausa estiva. Dopo un sabato sera casalingo a vedere gli ennesimi episodi di Ugly Betty, tuffarsi nella movida milanese era la cosa più allettante che potesse capitarmi nelle mie noiose giornate di riposo.
Se però da un lato maledicevo la mia vita sociale, dall'altro continuavo a ringraziare me stesso per essere stato alla larga in tutto questo tempo da uomini e relazioni sentimentali. L'episodio di Marco era stato l'ultimo campanello di allarme ad avermi fatto capire quanto Aspirante Carrie Bradshaw e gli uomini siano due mondi incompatibili. Essere sereno e privo di preoccupazioni non era altro che la conseguenza del mio periodo di pausa da uscite ed avventure. Tanto valeva dunque farlo durare ancora per un pò.
Ormai presenze abituali, Sam ed io non ci mettemmo poco a rivedere facce conosciute, conoscenti recenti e nemici datati, così quando acconsentì ad andare in bagno con il mio amico avrei dovuto tenere in conto che qualche imprevisto sarebbe anche potuto succedere. Intento a sistemarmi i capelli, aggiustare i vestiti e bere il mio drink, ebbi la mia apparizione. Lì, sulla porta, era comparso un viso famigliare. Quello del Carabiniere. E mi veniva incontro. Per un attimo rimasi freddato: mai mi sarei aspettato di ritrovarlo a Milano e nemmeno di rivederlo dall'ultima volta in cui ero incappato in lui, cioè da quando, ad Halloween, rivedendolo ero fuggito letteralmente dalla sala da ballo della discoteca per uscire a piangere con Sam. Eccolo lì. Il mio fantasma. Il ragazzo che esattamente un anno fa stavo frequentando in qualità di amante, che mi aveva fatto soffrire più di chiunque altro e che avevo abbandonato in casa sua, ormai stanco di scuse e lacrime, una notte di settembre alle 3.
Cercai di riprendermi subito. "Devo uscire a fumare una sigaretta" furono le uniche parole che mi uscirono dalla bocca. Mentre mi dirigevo all'aperto tremavo; ero spaesato. Come se un incubo che da mesi avevo cercato di esorcizzare si stesse amaramente avverando. Fortunatamente non avevo visto Luca, il fidanzato perfetto che per mesi avevo invidiato ed alla cui ombra ero vissuto, ma l'idea di rimanere tutta sera in una discoteca dove potevo correre il rischio di incontrarli mi bloccò. Appena Sam mi raggiunse cercai di fingermi indifferente, ma poi, non ce la feci e chiusi in bagno, dove nessuno poteva vederci, mi misi a piangere. Per tutto quello che era appena successo e per tutti quei mesi in cui avevo finto che andasse tutto bene sperando, invano, di dimenticare.
Oggi, quasi ad un anno dalla fine di questo pasticcio, mi resi conto che in realtà ne ero ancora dentro. Avevo sperato che relegarlo nel silenzio mi aiutasse a superare la questione ma soprattutto a dimenticare. E invece era bastata una sola apparizione perchè tutte le mie certezze crollassero in poco tempo. Il mio fantasma era tornato. E purtroppo non avevo ancora trovato il modo di affrontarlo.
Scrissi un messaggio a Lou* e Clementia. Entrambe, seppur assenti fisicamente, mi diedero il loro appoggio. La loro presenza era ciò che più di tutto mi avrebbe potuto ridare il sorriso. Riaffrontare certi traumi non è mai facile, ma avere 3 punti di riferimento al proprio fianco rende il tutto meno difficile.