martedì 31 agosto 2010

Lorenzo: quando dare forfait è cosa buona e giusta

Venerdì sera Sam e Timone sono partiti per le vacanze: una settimana di puro relax nella meta italiana più gettonata, la riviera romagnola. Xander continuava il suo periodo di ferie e, in parallelo, portava avanti la sua relazione con un certo Joe, 42 anni, carino e intelligente, sebbene il sabato prima in discoteca l'avesse tradito con un tizio conosciuto via chat e tremendamente vecchio. Clementia infine non smetteva mai di lavorare e riusciva a telefonarmi per aggiornamenti solo nelle tarde ore serali.
Quanto a me, ancora amareggiato per il mio rapporto in declino con Lou*, mi ritrovavo con il sabato sera libero; con Sam al mare, Xander occupato con Joe e Clementia a chilometri di distanza, non avevo poi grandi opzioni ed onestamente non ero molto in vena di uscite gaie.
Nemmeno il tempo di pensare a come trascorrere un noioso sabato che il mio cellulare squillò: si trattava di Lorenzo, un ragazzo robusto che avevo conosciuto il sabato prima al Trip, nota discoteca bresciana. Il tempo di presentarsi, passare ai soliti convenevoli e scoprire che di lavoro faceva il PR e subito fui deciso e non lasciarmi scappare un contatto così prezioso. Era tempo, per me e la mia carriera futura, di iniziare a pensare a come gestire nuovi contatti e nuovi eventi, Lorenzo faceva proprio al caso mio e soprattutto della mia gavetta. Il messaggio diceva se mi andava di andare con lui a Milano a ballare proprio quella stessa sera.
E proprio lì iniziò un conflitto interiore: da una parte sapevo che non si sarebbe accontentato della mia compagnia e che avrebbe voluto qualcosa di più di un semplice grazie, dall'altra ero già proiettato nei favolosi locali dove mi avrebbe portato. Il mio lato frivolo e superficiale ebbe la meglio. Ed accettai.
Più tardi però le mie convinzioni iniziarono a prendere una piega inaspettata. Chiamandomi per accordarci sul ritrovo mi diede appuntamento al suo paese (a quasi un'ora dal mio e nella direzione diametralmente opposta a Milano), programmò di andare al OneWay (una discoteca milanese strabordante di Orsi e Over 50), accennò a qualche pratica "appartata" e mi raccomandò di non vestirmi in maniera troppo gaia. Era troppo. Nessuno con cui ero uscito anche solo per un drink mi aveva mai dato consigli sull'abbigliamento, fatto viaggiare per ore in macchina, organizzato sesso e portato in posti squallidi. Lorenzo non sarebbe stato di certo il primo.
Decisi quindi di dare forfait a mezz'ora dal nostro incontro. Speravo di averlo definitivamente placato, ma fino a lunedì continuò a chiamarmi e addirittura scrivermi che sarebbe passato a prendermi direttamente a casa mia pur di vedermi. E poi, tanto per non essere troppo tappetini, la domenica arrivò la parte più scioccante: ancora convinto che la mia non fosse una buca, mi scrisse "Ti penso".
Lì Aspirante Carrie Bradshaw capì di aver fatto qualcosa di giusto: finalmente non aveva sprecato tempo e serate con qualcuno decisamente vuoto fingendo di sperare in qualcosa di serio. Sbagliando s'impara, fa il detto. Io potevo dire di aver imparato la lezione.

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