lunedì 2 agosto 2010

Incontri inaspettati

Dopo un netto distacco come quello che avevo creato con Tom e Querceto, tornare al Borgo solo con Sam sarebbe potuto essere molto pericoloso. D'altronde, quando si frequentano certi posti e non si vogliono vedere certe persone, per una strana legge della sfortuna capita sempre che l'incontro avviene.
E' comprensibile dunque il mio stato d'allerta quando, ieri sera, arrivai al Borgo per la penultima serata borgara prima della pausa estiva. Dopo un sabato sera casalingo a vedere gli ennesimi episodi di Ugly Betty, tuffarsi nella movida milanese era la cosa più allettante che potesse capitarmi nelle mie noiose giornate di riposo.
Se però da un lato maledicevo la mia vita sociale, dall'altro continuavo a ringraziare me stesso per essere stato alla larga in tutto questo tempo da uomini e relazioni sentimentali. L'episodio di Marco era stato l'ultimo campanello di allarme ad avermi fatto capire quanto Aspirante Carrie Bradshaw e gli uomini siano due mondi incompatibili. Essere sereno e privo di preoccupazioni non era altro che la conseguenza del mio periodo di pausa da uscite ed avventure. Tanto valeva dunque farlo durare ancora per un pò.
Ormai presenze abituali, Sam ed io non ci mettemmo poco a rivedere facce conosciute, conoscenti recenti e nemici datati, così quando acconsentì ad andare in bagno con il mio amico avrei dovuto tenere in conto che qualche imprevisto sarebbe anche potuto succedere. Intento a sistemarmi i capelli, aggiustare i vestiti e bere il mio drink, ebbi la mia apparizione. Lì, sulla porta, era comparso un viso famigliare. Quello del Carabiniere. E mi veniva incontro. Per un attimo rimasi freddato: mai mi sarei aspettato di ritrovarlo a Milano e nemmeno di rivederlo dall'ultima volta in cui ero incappato in lui, cioè da quando, ad Halloween, rivedendolo ero fuggito letteralmente dalla sala da ballo della discoteca per uscire a piangere con Sam. Eccolo lì. Il mio fantasma. Il ragazzo che esattamente un anno fa stavo frequentando in qualità di amante, che mi aveva fatto soffrire più di chiunque altro e che avevo abbandonato in casa sua, ormai stanco di scuse e lacrime, una notte di settembre alle 3.
Cercai di riprendermi subito. "Devo uscire a fumare una sigaretta" furono le uniche parole che mi uscirono dalla bocca. Mentre mi dirigevo all'aperto tremavo; ero spaesato. Come se un incubo che da mesi avevo cercato di esorcizzare si stesse amaramente avverando. Fortunatamente non avevo visto Luca, il fidanzato perfetto che per mesi avevo invidiato ed alla cui ombra ero vissuto, ma l'idea di rimanere tutta sera in una discoteca dove potevo correre il rischio di incontrarli mi bloccò. Appena Sam mi raggiunse cercai di fingermi indifferente, ma poi, non ce la feci e chiusi in bagno, dove nessuno poteva vederci, mi misi a piangere. Per tutto quello che era appena successo e per tutti quei mesi in cui avevo finto che andasse tutto bene sperando, invano, di dimenticare.
Oggi, quasi ad un anno dalla fine di questo pasticcio, mi resi conto che in realtà ne ero ancora dentro. Avevo sperato che relegarlo nel silenzio mi aiutasse a superare la questione ma soprattutto a dimenticare. E invece era bastata una sola apparizione perchè tutte le mie certezze crollassero in poco tempo. Il mio fantasma era tornato. E purtroppo non avevo ancora trovato il modo di affrontarlo.
Scrissi un messaggio a Lou* e Clementia. Entrambe, seppur assenti fisicamente, mi diedero il loro appoggio. La loro presenza era ciò che più di tutto mi avrebbe potuto ridare il sorriso. Riaffrontare certi traumi non è mai facile, ma avere 3 punti di riferimento al proprio fianco rende il tutto meno difficile.

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