giovedì 12 agosto 2010

Lo switch-off

A meno di 24 ore dall'appuntamento con Matteo, Aspirante Carrie Bradshaw non aveva perso tempo ed aveva approfittato di un'ansia anomala per mostrare la sua vera natura.
Era successo tutto mercoledì pomeriggio: io, notando un certo cambiamento nei suoi sms, avevo chiesto spiegazioni, lui, paragonandomi a certi suoi ex morbosi, aveva ribadito di non voler certi tipi di paranoie e di tenerci a scrivermi. Peccato, se poi il contenuto era vuoto e noioso; io mi dovevo accontentare.
E fu lì che l'ansia iniziò a pervadermi: fino al minuto prima del nostro incontro sembrava disponibile, dolce, carino.. da martedì sera aveva invece abbracciato l'arroganza e l'irritabilità. Avevo assistito ad un cambiamento. Che non gli piacessi?
Trascorremmo 4 ore chattando e proiettando aspettative sull'indomani, quando avrei dovuto conoscere la sua migliore amica, e poco più tardi mi scrisse nuovamente un sms. Ma nonostante tutto ciò, l'ansia non smetteva di assillarmi: iniziai a pensare che probabilmente stava solo trovando un modo per liberarsi di me, che forse stava conoscendo qualcun'altro, che mi stesse prendendo in giro... era troppo: non avrei lasciato che un ragazzo poco meno effemminato di me (che aveva addirittura usurpato il mio cubo allo Stand Up) mi piantasse. Dovevo reagire.
Decisi dunque di telefonare a Sam, e giunsi così alla mia conclusione: sparire.
Cancellai il suo contatto Facebook, lo bloccai su Msn, spensi il mio cellulare. Ecco fatto. Avevo appena adottato il mio stratagemma (ormai rodato) per chiudere con i ragazzi. L'ansia ora stava sparendo.


E invece, qualche ora dopo, quel sentimento di inquietezza mi stava ancora assillando. Avevo fatto la scelta giusta? Possibile che io non ero in grado di adeguarmi a quelle situazioni ambigue tipiche di due persone che si stanno conoscendo? Che aveva fatto Matteo di tanto sbagliato per meritarsi questo? In cuor mio sapevo che avevo due possibilità: o avrei dato spiegazioni, oppure, per mantenere la mia fama da antipatico e stronzo, sarei dovuto sparire come se non avessi un cuore. Sebbene ciò mi facesse male.
Quella notte, andai a letto triste. Avevo anche dimostrato di essere stronzo, ma il dolore, misto a dispiacere per il gesto sgarbato che avevo commesso, non mi stava abbandonando.

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