martedì 27 aprile 2010

La guerra fredda

Dopo la rottura con il suo ex ragazzo ed una serata con me e Sam allo Stand Up, l'Adorata Cugina, ormai single, piena di amici e sempre impegnatissima, approfittava di ogni sera della settimana per vedermi. Io, da pessimo cugino, cercavo con successo dei pretesti che fossero i più credibili possibile per evitare serate noiose seduti in bar, di fronte ad un caffè e senza niente da dirsi, ma sfortunatamente sottovalutavo eventuali reazioni da parte sua.
L'Adorata Cugina decise di reagire una mattina, con un sms, mentre mi trovavo in UniBi a discutere con Clementia su un progetto da preparare per un corso di "Teorie e tecniche dei nuovi media". Il messaggio mi accusava di non essermi mai fatto vivo con lei, in quei giorni altamente tragici, e di non aver avuto il benchè minimo interesse sulla sua salute psichica. Inutile dire che strabordava di quel non so che di vittimismo. Robe del tipo: "evidentemente non ti interessava di scrivermi" e simili insomma.
Già preparato su una sua eventuale osservazione circa le mie buche accidentali, le risposi che se da un lato credevo che le cose tra lei e il Consorte si erano risolte (come effettivamente poi è successo), dall'altro era anche vero che nel momento in cui io la scorsa estate avevo avuto bisogno di lei, non solo aveva avuto il mio medesimo comportamento nei miei confronti, ma nemmeno aveva mai mostrato alcun interesse sulle mie questioni sentimentali.
Lei non mi rispose, evidentemente sapeva che in fondo suo cugino aveva ragione.
La cosa più incredibile però avvenne qualche giorno dopo, quando, nonostante il piccolo diverbio, ricevetti un sms in cui mi invitava al suo compleanno. Compleanno che constava di: preserata in un lussuoso bar della zona a cui seguiva una tavolata ad una chicchissima discoteca; il tutto con la partecipazione di un fantastico pullman da lei spesato per tutti i numerosi invitati. Un vero evento!
Per amor mio e della mia dignità (già sufficientemente massacrata in passato), visto anche il suo mancato invito al mio compleanno, optai per un rifiuto che sembrasse il più dispiaciuto possibile. Forse, dissi tra me, l'avevo scampata.
Purtroppo qualche giorno dopo, al pranzo per il nostro compleanno tra parenti vari, rividi l'Adorata Cugina. Non toccammo minimamente il piccolo scontro via sms, parlammo poco e continuai a farle credere che il mio ventunesimo anno di vita non sarebbe stato festeggiato per cause di forza maggiore. Ovviamente lei, da brava ragazza ed ormai nuovamente fidanzata, ci cascò.
Oggi, giorno del suo compleanno, le ho scritto un sms d'auguri; dieci ore dopo non ho ancora ricevuto risposta. Pace e cordialità dureranno ancora per poco? Chissà. Intanto io per riaccattivarmela le ho perfino dedicato il Post di oggi; se non è volerle bene questo...

lunedì 26 aprile 2010

+21


Ieri è stato il mio compleanno. E poichè trascorrere il giorno in cui ci si rende conto che la vecchiaia si fa sempre più vicina senza brindisi sarebbe stato decisamente drammatico, decisi di organizzare un piccolo festeggiamento con i miei amici più cari nella città del mio cuore: Milano.
Dopo un pranzo prolungato con genitori e parenti più o meno stretti in cui ricevetti regali sempre benaccetti, verso sera portai Sam, Lou* e Clementia ad un aperitivo in centro in un locale chiamato 20 dove più che mangiare ci demmo all'alcool. Ma bere non fu l'unica cosa che facemmo lì al 20; tra una conversazione e l'altra ci dedicammo anche ad uno dei riti delle feste di compleanno: lo scambio di regali; che per me significa anche lacrime, lacrime e ancora lacrime.
Andai via dall'aperitivo con:
- una cintura di Calvin Klein nera (un accessorio di cui avevo bisogno);
- il già citato orologio Hip Hop blu (vedi sopra);
- il libro del Piccolo Principe (che mai ero riuscito a finire di leggere; che questa sia la volta buona?)
- biglietti e dediche varie
- occhi rossi e fradici per le lacrime versate

Ovviamente un party in puro stile Sex And The City non finisce così. Un viaggio in metro ed uno in macchina dopo, eravamo al Borgo intenti a fare fotografie senza senso, bere alcolici, fumare, commentare gente, ballare ma soprattutto ridere.
Ed è proprio in quei momenti, quando vedi Lou* che balla scatenata in pista con Sam e Clementia che ride per tizi un pò troppo gai esaltati per una canzone di Lady Gaga, che capisci di essere fortunato. E lì, al Borgo, ormai ventunenne, sudato e spettinato, Aspirante Carrie Bradhsaw capì che i suoi amici erano la sua soddisfazione/ancora di salvezza. In sintesi: passeranno gli anni, invecchieremo, ci fidanzeremo e le tendenze cambieranno, ma ciò che conta è che le vere amicizie non vanno mai fuori moda.

PS: nel biglietto di auguri che accompagnava i soldi/regalo del mio compleanno, la mia Autorevole Madre ha scritto "Questa mancia usala per qualcosa di diverso una buona volta". Che avrà voluto dire? (cit.)

sabato 24 aprile 2010

We are golden

Girovagando tra una vetrina e l'altra, mentre cercavo un nuovo paio di guanti (corti) senza dita neri, sono rimasto folgorato da una luce. Non si trattava di apparizioni divine, premonizioni e neppure di bei ragazzi, bensì di un vero e proprio luccichio provocato da una sola ed unica causa: l'oro.
A quanto pare, per chi ancora non l'avesse capito (ed io ero uno di questi), uno dei colori che andarà più di tutti nella prossima stagione sarà l'oro: bracciali, scarpe, pochette, monili, cinture e persino pantaloni. Prepariamoci dunque ad una vera e propria invasione aurea che ci farà sembrare, per un momento, di essere tornati in epoca egizia, quando se non eri dorato non eri nessuno.
Pure Carrie Bradshaw l'ha capito; e nella prima locandina di "Sex and the city 2" non poteva non indossare accessori d'oro come occhiali da sole, scarpe e pochette.
Io, da bravo fashion-addict, l'unica cosa luccicante che ho acquistato sono state le mie scarpe della Lacoste argento. Sebbene non rimandassero minimamente al colore aureo erano comunque saldate al 50%. Non prenderle sarebbe stato un peccato.

venerdì 23 aprile 2010

Ad ognuno il suo (appuntamento)

Quella che era stata la settimana post-bidone per me, si stava rivelando invece fortunata per i miei amici.
Mentre Lou*, senza ancora l'ombra di un appuntamento con Floro, con un rapido calcolo era riuscita ad individuare ben 4 corteggiatori che presto avrebbero potuto avere un ruolo nella sua vita, Sam si era visto con un certo Timone, 22 anni, bisessuale attivo, aspirante Vigile del Fuoco con il quale aveva passato una serata particolarmente focosa oltre che interessante. Esito dell'incontro fu: due orgasmi, un drink pagato da Timone e la promessa di un nuovo appuntamento. Ma il giorno dopo Sam, ormai non più abituato a primi appuntamenti, cadde in crisi: niente messaggi, niente telefonate, niente email. Aspirante Carrie Bradshaw approfittò dunque del Sacro Incontro Del Mercoledì (una vera e propria abitudine radicata da mesi) per chiarire con l'amico eventuali dubbi sulla moralità di Timone che poi vennero fugati quando Sam ricordò che il ragazzo aveva finito i soldi sul cellulare e quando, il giorno dopo, ricevette un email dal tizio in questione che chiedeva di rivederlo. Così come era nato improvvisamente il dramma finì.
A proposito di drammi invece, la mia cara collega Clementia stava vivendo la sua personale crisi paragonabile solo al disastro del Titanic: grazie ad un piccolo aiuto mio e della sua amica Tonida, si era guadagnata il suo primo appuntamento al buio con un ragazzo che mai aveva visto se non in foto. Cinque tranquillanti e diversi lavaggi del cervello dopo, Clementia uscì per un aperitivo con Veda. Tornò all'1e15. Il giorno seguente ricevetti una telefonata in cui mi disse che la serata poteva essere definita "discreta".
Quanto a me invece, ormai digeriti gli eventi di domenica e proiettato verso il weekend successivo, avevo trascorso il giovedì sera a casa guardando Mona Lisa Smile; un film piacevole, con una fantastica Julia Roberts, che ribadiva la sacrosanta idea del non costruirsi una vita in funzione di matrimoni&co, ma di realizzare prima di tutto se stessi senza, ovviamente, rinunciare all'amore. Niente di più vero, pensai. Io ve lo consiglio.

giovedì 22 aprile 2010

Stupido è...

Secondo uno studio scientifico, chi tradisce è poco intelligente. E’ stato osservato come chi tende a tradire il partner abbia in realtà un quoziente intellettivo al di sotto della media. Niente di nuovo sotto il sole, direte voi, eppure questa notizia mi ha fatto riflettere. E questo non solo perché per ben due mesi avevo frequentato un tizio fidanzato da più di un anno, ma anche perché io stesso avevo baciato un altro ragazzo proprio il giorno in cui, lo stesso tizio, mi aveva perdonato per dei miei scatti di gelosia. Se a ciò poi aggiungiamo che una buona parte dei tipi che mi ero fatto avevano in realtà una ragazza o un ragazzo a casa ad attenderli, allora potevo giustamente dire di essere circondato da persone stupide.
Ma era davvero così? Possibile che chi tradisse fosse davvero tanto stupido? Avevo sempre creduto che chi fosse poligamo, oltre ad essere un grande stronzo, possedesse anche una qualità oggi ormai indispensabile per vivere: la furbizia. Se c’era una cosa che avevo capito nella mia breve ma intensa vita da amante era che tradire comportava qualche piccolo e trascurabile senso di colpa all’inizio, ma poi a lungo andare portasse i suoi benefici: possibilità di cambiare partner, fare sesso quando si ha voglia senza correre il rischio di litigare, niente paranoie… Per non parlare poi di quanti al giorno d’oggi fossero tendenti alla poligamia; in un epoca in cui tradire è diventata una moda ed ormai portare corna è quasi un’abitudine quanto prendere il caffè la mattina, è ancora possibile rimanere fedeli?

lunedì 19 aprile 2010

Buche "borgare"

A differenza di quanto avevo stabilito in settimana, alla fine domenica sera andai al Borgo. Dopo un sabato sera tranquillo a cena con Lou* e Sam in cui parlammo, tra l'altro, della mia situazione sul web con il genovese, decisi che forse rimettersi in gioco non sarebbe stato poi tanto male. Specialmente se il tuo compleanno, sempre più vicino, ti ricorda che il tempo a tua disposizione per certi "divertimenti" sta inesorabilmente scadendo.
Visti gli impegni di Lou* e Sam, Aspirante Carrie Bradshaw dovette cercare non un altro amico, bensì un accompagnatore: a lui il compito di farmi compagnia mentre sarei stato alle prese con la ricerca del genovese, perchè solo ed esclusivamente per il genovese stavo organizzando tutto questo. La scelta ricadde su una vecchia conoscenza, tale Dior, che solo recentemente era tornata a farsi viva dopo anni e con cui da qualche settimana era in programma una serata con me e Sam. Quale occasione migliore? La domenica pomeriggio, all'oscuro di tutto, Dior si offrì gentilmente di trascorrere una domenica borgara con il sottoscritto.
Mentre mi preparavo, sicuro di me e su cosa avrei indossato, non potei fare a meno di chiedermi se in effetti sapevo in cosa mi sarei imbattuto nella mia prima serata in discoteca senza Sam, la prima in cui uscivo con Dior e la seconda in cui c'era la possibilità di incappare in Giacomo. Ma sapevo che andarci era la soluzione migliore se non volevo trascorrere la settimana successiva autopunendomi per essere fuggito a certe opportunità. E andai.

Appena arrivato al Borgo mi avvicinai immediatamente al bancone per un drink, giusto per non sfigurare in caso di brutti incontri e darmi quella disinvoltura che tanto mi mancava. La compagnia di Dior si rivelò piacevole e già dopo qualche giro ebbi modo di incappare in facce già conosciute, alcune nuove e in altre che avrei preferito vivamente evitare. Tra una conversazione e l'altra io e Dior continuammo il nostro giro, i drink sempre più pesanti mi rendevano sempre più euforico ed ogni pensiero su Giacomo sembrava svanito.
Quando però intorno all'1e30 circa realizzai che anche quella volta il genovese mi aveva dato "buca", capì che lo stupido, in mezzo a tutti quei ragazzini petulanti, ero solo io: che senso aveva cercare di mantenere una dignità se poi bastava un tizio conosciuto su Facebook a farmela perdere? Stavo sbagliando tutto?
Accusai il colpo ma, forse per l'alcool, forse per Dior o forse perchè abituato a queste "buche borgare" non piansi e riuscì comunque a rimanere sereno.

La mattina seguente, accendendo Facebook, trovai un messaggio in posta; non era di Giacomo, ma di Sam.
Si trattava di un link in cui descriveva il suo migliore amico Aspirante Carrie Bradshaw come "insostituibile"; e lì le delusioni sulla sera precedente scomparvero forse, pensai, qualcosa di buono lo stavo facendo.

sabato 17 aprile 2010

Sex and The City 2: il trailer

Da ormai qualche giorno è in rete il secondo trailer di Sex and the city 2!

Finalmente alcuni di quelli che potevano concorrere a diventare il 4 segreto di Fatima sono stati svelati: Miranda prenderà più dimestichezza con la vita domestica (che sia la volta buona che lasci il lavoro?), Charlotte inizierà a rendersi conto di quanto sia difficile avere una famiglia numerosa, Anthony e Stanford si sposeranno e Carrie si imbatterà nuovamente in Aiden.

Il resto non ci è dato saperlo: Samantha tornerà da Smith? Si sposeranno? E Carrie? Il suo incontro con Aiden si ripercuoterà sul suo matrimonio? Non si sa. A noi, fan italiani, toccherà aspettare il 4 giugno. Per ingannare il tempo potete sempre rivedere le varie puntate del telefilm, giusto per rinfrescarvi la memoria. Esattamente come farò io.

Intanto vi lascio con il trailer del film; io l'ho visto e rivisto diverse volte (nonchè pubblicato sulla mia pagina di Facebook) da vero Aspirante Carrie Bradshaw. Buona visione.

venerdì 16 aprile 2010

Tik-Tok

Ho constatato che il tormentone "Tik-Tok" della debuttante americana Kesha (che ha caratterizzato molti sabato sera di me e Sam) ha valore profetico. Non tanto per il testo ovviamente, quanto più per l'oggetto a cui il titolo rimanda: l'orologio.
Mi pare sempre più chiaro infatti che l'orologio non sia più un semplice accessorio, ma l'Accessorio; ovvero ciò che non deve mancare al polso di nessuna fashion-victim per i prossimi mesi.
La tecnologia li ha certamente liberati dal ruolo che finora li ha da sempre contraddistinti: la diffusione di cellulari, Mp3 et similia che hanno la possibilità di indicare, tra tutto, l'ora, ha fatto sì che l'orologio sia diventato vero e proprio accessorio abbinabile al livello di scarpe e bijoux. Ma ecco dei preziosi consigli per indossarlo nel modo più cool possibile:
  1. indossarne più di uno, specialmente se di modelli differenti;

  2. non temere di mischiarli a bracciali&co;

  3. indossarne su entrambi i polsi (per non correre il rischio di pendere da un lato in vero stile "Torre di Pisa");

  4. abbinarli, soprattutto, ad abiti senza maniche;

Questo un breve prontuario per come portarli.
Sul modello non mi esprimo; sono rimasto folgorato dal Louis-Ulysses della maison Chopard. Orologio indossabile sia al polso che nel taschino, ma il prezzo mi ha riportato alla realtà: più di 50.000 euro.



Mi hanno colpito anche i nuovi Swatch, colorati, estivi, semplici e soprattutto alla mia portata. Con soli 38 euro ve ne potete accaparrare uno (ed io lo farò prestissimo).




Per i nostalgici interessante, infine, l'Hip Hop, orologio cult degli anni '80, che oggi torna in 20 colori e 5 profumazioni. Il costo: 29 euro.




Insomma, ce n'è per tutti i gusti. Unica norma: almeno arrivare puntuali.

giovedì 15 aprile 2010

Dilemmi "borgari"

Da circa un mese ero alle prese con un nuovo stile di vita. Ormai abituato ad uno stato da single, lontano da vecchie fiamme e abbandonata la convinzione che per essere felici servisse un Mr Big, trascorrevo weekend sereni in compagnia dei miei amici Lou* e Sam ed evitavo all'istante qualsiasi situazione compromettente di cui poi mi sarei potuto pentire. Da qui la scelta che per cancellare certi "errori notturni" qualche settimana di castità fosse necessaria. Ma non pensavo che le settimane sarebbero diventate mesi. Anzi, 2 mesi.
Nel frattempo Facebook mi aiutava a non lasciar calare il numero dei corteggiatori: erano ormai settimane che un tizio di Genova, tale Giacomo, flirtava spudoratamente con me. Per quanto avessi da sempre odiato certi approcci sul web, questa volta decisi di stare al gioco; d'altra parte, pensai, era giovane, carino e sicuro di sè: valeva la pena conoscerlo. E fu così che in breve tempo lo sconosciuto Giacomo iniziò a diventare il bel Giacomo. E dopo una serie di domeniche in cui quando lui saliva a Milano io ero impegnato e viceversa, il lunedì mi scrisse che questa domenica sarebbe andato al Borgo, discoteca la cui atmosfera diventava notoriamente gaia.
Mentre cercavo di trovare una risposta al dubbio arcano sull'andarci/non andarci/incontrarlo/non incontrarlo, Sam era alle prese con una vita da single sempre più spericolata accompagnata da un lavoro appagante che in breve tempo l'aveva promosso da "commesso" a "cassiere" e Lou* con un primo appuntamento da fissare. La mia cara amica infatti stava ormai rimandando dai tempi del liceo un primo appuntamento con un certo Floro, finora sempre rimandato a causa di imprevisti più o meno credibili. Questa volta l'incontro era stato fissato per la domenica; ci sarebbe stato?
Intanto io, per non sforzarmi troppo a cercare risposte ai miei interrogativi genovesi, avevo deciso di trasformare un noioso mercoledì mattina universitario in una mattinata di shopping in Duomo in compagnia della mia carissima collega Clementia, di Trento, ex abituè della vita notturna milanese che aveva approfittato dell'università per trasferirsi nella metropoli in compagnia della sua migliore amica. Entrambi, oltre al corso universitario, le ore di lezione e gli esami da dare, condividavamo anche limitate risorse economiche che però mi consentirono di portare a casa:
- una pochette a righe bianca e nera (davvero trash, in vero stile Carrie B. per qualche serata gaia)
- una pashmina bianca (un vero must per la stagione estiva in arrivo)
- una camicia scozzese (capo ormai visto e rivisto da mesi; ma costava solo 10euro, un capo in più che male fa?)
Lo shopping fu un toccasana per il mio stato di confusione borgara. Tornai a casa tranquillo e quando Sam mi disse che la domenica non sarebbe potuto venire al Borgo perchè il lunedì mattina lavorava, interpretai il tutto come un segnale divino. Mercoledì sera Giacomo mi scrisse; io non gli risposi. Probabilmente il mio periodo di castità doveva proseguire ancora per un pò.

mercoledì 14 aprile 2010

Peccato di Gola


Qualche settimana fa, sfogliando attentamente il mio Vanity Fair durante un tranquillo venerdì sera, mi venne un'illuminazione. La pagina che mi colpì era dedicata alle tracolle, e poichè da lì a poco me ne sarebbe servita una nuova con cui inaugurare le lezioni del secondo semestre accademico, non c'era occasione migliore per prendere qualche spunto.

Di fronte alle foto con le varie griffe, colori e modelli, ne trovai anche una su cui già da tempo avevo puntato la mia attenzione: quella della Gola. Interpretai l'apparizione come un segnale del destino e subito il giorno successivo, accompagnato da Sam, iniziai la mia ricerca sulla tracolla perfetta: beigè, con almeno una tasca sul fronte ed in grado di contenere almeno i 2 libri che in genere portavo a lezione.

Ma le ricerche di Aspirante Carrie Bradshaw e Sam Jones si rivelarono fallimentari: individuare una tracolla in linea con il proprio stile non è sempre facile, soprattutto per due ragazzi esigenti come noi.

Trascorsi settimane sforzandomi di stanare una qualche tracolla della Gola beigè (o quanto meno con una tasca frontale) ma invano. E proprio mentre mi ero arreso alla possibilità di trovare la soluzione che facesse al caso mio, l'affidabilissima Lou* mi suggerì una scorciatoia: Ebay. Ne avvistai una che faceva al caso mio: bianca, grande, con due tasche frontali, al modico prezzo di 49Euro (spese di spedizione comprese). Meno di 24 ore dopo e già stringevo tra le braccia la mia nuova tracolla. Subito mi rasserenai: ora potevo tornare a frequentare le lezioni senza problemi.

Purtroppo mi sbagliavo: la tracolla della Gola era incredibilmente grande, ingombrava quanto una valigia ed era sempre piena di cianfrusaglie il cui unico scopo era solo quello di occupare spazio inutile. Ovviamente continuo tuttora ad usarla, d'altronde sempre di Gola si tratta.

Un consiglio: la prossima volta che acquistate una borsa in rete, assicuratevi almeno che non abbia le dimensioni di una valigia in grado di far perdere la testa persino a Mary Poppins in persona. Anche se si vuole rimanere al passo con le ultime tendenze, non sbattere contro gli altri passanti è pur sempre importante.

martedì 13 aprile 2010

L'Adorata Cugina rompe col Consorte

Un sabato mattina particolarmente soleggiato, preso a rassettare la stanza, ricevetti una chiamata dalla mia Adorata Cugina, mia coetanea solo un pò più bella e ricca. Evitai di risponderle: appena sveglio non do il meglio di me e anche quando chiamò a casa mi finsi assente. Niente di personale ovviamente, però mi ritrovavo abbastanza in difficoltà: era da più di due settimane che non ci vedevamo ed il rischio di un discorso sui nostri incontri sempre più rari era dietro l’angolo, meglio evitarlo se volevo trascorrere un weekend sereno.
Invece qualche minuto dopo mi inviò un sms in cui mi dava una “triste notizia”: lei ed Andrea, suo consorte da un anno e qualche mese, si erano lasciati; lei era disperata; lei aveva bisogno di amiche; lei aveva bisogno di me, suo unico punto di riferimento. Un vero clichè. Per quanto fossi svogliato e non avessi mai condiviso certi suoi comportamenti, mi resi conto che in un momento difficile come quello che stava passando sarebbe stato scortese fingermi indifferente a cotanta disperazione. D'altronde, pensai, Carrie Bradshaw non avrebbe mai abbandonato una sua parente in difficoltà. Pur non essendo in gran forma, accettai di malavoglia l’invito ad andare con lei a prendere un caffè nel pomeriggio.
Sarebbe dovuta passarmi a prendere alle 15e30. Arrivò alle 16e15.
Motivo: si era trattenuta con Andrea per parlare. Stranamente la vidi tranquilla, e questo perché, come mi disse lei, questa volta non aveva usato la solita vecchia scusa (tra l'altro vera) della sua pesantezza, ma aveva finalmente ammesso di non essere più sicuro di volere una storia seria con lei. La spiegazione fece sì che la mia Adorata Cugina se ne fece una ragione e che io, ormai abituato a queste litigate “drammatiche”, scommettessi con me stesso che sicuramente sarebbero tornati di nuovo a frequentarsi. Avrei vinto la scommessa?
Tra un pettegolezzo e l’altro, preso da un sentimento di carità, chiesi a mia cugina se quella stessa sera avrebbe voluto trascorrere la serata con me e Sam allo Stand Up, discoteca che occasionalmente frequentavamo il sabato sera quando volevamo stare in zona e soprattutto non volevamo tirarci a lucido come converrebbe in questi casi. Come era prevedibile, prima di darmi risposta la mia Adorata Cugina mi disse che aveva bisogno di sentire la sua "cara" amica Matilda con cui forse aveva in programma una serata in discoteca. Serata che (ovviamente) saltò.
Alle 22e15 io e Sam eravamo fuori casa della mia Adorata Cugina ad aspettarla; nel corso dell'intera serata non si rivelò parecchio pesante, ma la sua presenza si fece sentire comunque. E come se non bastasse prima di uscire dallo Stand Up ricevette il numero di cellulare di un cubista molto carino a cui Aspirante Carrie Bradshaw e Sam Jones facevano il filo da tempo, anche se si professava eterosessuale.
Morale: se una persona è bella e ricca, anche se vuota, pesante, senza amiche e single da meno di 24 ore, riuscirà sempre a rimorchiare, mentre il caro cugino sempre corretto ed ormai casto per scelta da due lunghi mesi, si accontentava di messaggiare su Facebook con un tizio genovese che mai aveva visto e già l’aveva messo in crisi. Ma questa è un'altra storia.

lunedì 12 aprile 2010

Sam&Lou*

Per un ragazzo quasi ventunenne alle prese con un vita accademica sempre più impegnativa, riuscire a condurre una vita gaia in stile Carrie Bradshaw non è sempre facile: c'è uno look a cui prestare costantemente attenzione, mantenersi sempre al passo con i locali più cool del momento, salvaguardare legami con le persone giuste... Tra tutto questo però spicca anche la ricerca di un Mr Big. E questa è tutt'altra storia. Dopo anni di incontri sbagliati, appuntamenti al buio, tradimenti e rotture, riuscire a costruire una relazione stabile e duratura risulta sempre più difficile. Per questo serve aiuto; aiuto meglio noto come Sam Jones (pseudonimo non casuale), ormai mio vero punto di riferimento per qualsiasi situazione e in ogni sabato sera, e Lou*, ex compagna di liceo con cui da anni condividevo ogni mia disgrazia sentimentale e non.
Pur conoscendo Sam da meno di un anno, sono stati una serie di appuntamenti andati male ed un'estate particolarmente afosa a farci avvicinare: lui, vero mangiauomini, aveva alle spalle una storia da dimenticare, io un'amicizia. Bastò poi un'estate per me deleteria con un Carabiniere della zona per farmi capire a settembre quanto entrambi saremmo andati d'accordo. E così fu. Da ormai parecchi mesi Sam Jones è mio compagno di avventure infrasettimanali e nel weekend, mio primo appiglio in caso di incontri spiacevoli, mio grande complice quando si tratta di conoscere nuovi ragazzi e di divertirsi.
Quanto a Lou* invece la nostra amicizia prosegue da 7 lunghi anni; se in un primo momento il nostro legame si sarebbe potuto benissimo catalogare in "niente di speciale", arrivati alla fine del liceo sarebbe stato impossibile non considerare il nostro rapporto come qualcosa "più che speciale". Vera esperta in strategie amorose, astuta consulente in fatto di look, simbolo dell'emancipazione femminile e sempre disponibile per qualsiasi consiglio, Lou* a differenza di molte altre ragazze ha una marcia in più. Capace di tenere testa anche al più stronzo degli uomini, nonostante storie dal risvolto infelice, riesce sempre ad uscire saggiamente e vincente da ogni situazione critica.
Con due persone così in gamba al mio fianco non dev'essere difficile scovare un Big; ma si sa, l'ambiente gaio è sempre molto concorrenziale, anche per un Aspirante Carrie Bradhsaw. Tuttavia anche in quella confusione e con così tanta scelta, sapere di avere due punti di riferimento così unici e preziosi a fianco, rende tutto molto più semplice.

domenica 11 aprile 2010

LostinBradshaw.it


L'idea di creare un blog sul mito "Carrie Bradhsaw" non è cosa da tutti; servono (in ordine sparso):


1. una profonda conoscenza del personaggio in questione;

2. la morbosa attenzione per ogni singolo episodio di tutte le sei (fortunate) stagioni di "Sex and the city", citazioni comprese;

3. aver rivisto il film almeno 12458 volte;

4. nutrire un'immensa stima/simpatia/ammirazione per una donna del calibro della protagonista oltre che ispirarsi a lei in qualsiasi momento della giornata;

5. condividere suoi ideali, lo stile e disastrose esperienze sentimentali e non con uomini;

6. un calendario su cui contare i giorni che ci separano dall'uscita del sequel del film (per la cronaca, oggi, 11 aprile, siamo a -54);

7. degli amici su cui contare;


E fin qui ci siamo.


Ovviamente non guasterebbero nemmeno una rubrica settimanale sul sesso su un quotidiano nazionale, qualche occasionale collaborazione con Vogue, un appartamento ad affitto bloccato a New York, diverse paia di scarpe, un Mr Big e un armadio strabordante di vestiti griffati.

E questo è ciò che manca all'appello; ciò che un Aspirante Carrie Brashaw desidera ardentemente ottenere. A qualsiasi costo.

Io, vero Aspirante Carrie Bradshaw, ormai caso irrecuperabile, malato cronico per il telefilm ma soprattutto per la sua protagonista, voglio riuscire a raggiungere tutto questo. Ok, forse non un appartamento a New York, e nemmeno un armadio capiente come quello del film, ma almeno un monolocale a Milano, qualche vestito in più ed un lavoro da giornalista da Vanity Fair sono il sogno che vorrei realizzare.

Ce la farò? Le risposte nei prossimi Post.