venerdì 30 luglio 2010

Contento tu...

Quando sei in vacanza, non hai lezioni da frequentare e cerchi di capire dove trovare il denaro necessario all'acquisto del tuo nuovo paio di Superga che hai appena visto in saldo, tendi a dimenticare certe situazioni da risolvere.
Nello specifico, la situazione di cui mi riferivo riguardava Marco, il ragazzo catechista e mancato Gesù che da circa 8 giorni evitavo il più possibile. Domenica, al Borgo, era riuscito a sorprendermi quando mi era apparso di fronte mentre scambiavo il numero con un tizio dell'ArciGay, e lunedì sera fece lo stesso quando mi diede un ultimatum.
A quanto pareva non aveva ancora compreso che i miei impegni settimanali, i miei periodi senza soldi sul cellulare e le risposte tardive erano segnali di un "non interessamento", ed ora cercava una risposta: continuare ad uscire o no?
Ero stato sempre molto brusco nel troncare i rapporti con persone con cui ero uscito, e molto spesso Sam e Lou* mi biasimavano per i miei atteggiamenti troppo radicali, così, desideroso di cambiare, decisi di affrontare apertamente la questione e di dire esplicitamente che stare con un catechista di un anno più giovane di me non era quello che volevo. E questo fu proprio quello che feci.
Giusto per non apparire ulteriormente contradditorio, pensai poi di ricorrere alla vecchia scusa del "rimaniamo amici" ma sembrava proprio che Marco non considerasse questa posizione. O si usciva in vista di qualcosa che sarebbe potuto diventare una relazione oppure addio amico bigotto. Lasciai a lui la scelta: avrei fatto anche a meno di un Marco tra le mie conoscenze, ma non potevo obbligarlo a smettere di sentirmi.
Concluse dicendomi che ci avrebbe pensato. 65 minuti dopo mi scrisse che si sarebbe accontentato di un'amicizia e che mercoledì saremmo usciti; mercoledì sera disertai l'invito a causa di "impegni dell'ultimo minuto con Sam" (cit.). Programmammo un pomeriggio di shopping per oggi, ma l'acquisto del mio ultimo paio di scarpe mi aveva costretto a stare alla larga da qualsiasi centro commerciale. Ergo: gli diedi un'altra buca.
Fortunatamente Marco non era un tappetino e subito mi scrisse un messaggio in cui si dichiarava stanco dei miei continui cambi di programma e che se non volevo vederlo, bastava dirlo chiaramente. Ci pensai un attimo su: era questo il prezzo da pagare per essere sinceri? Improvvisamente l'idea dello sparire per sempre non mi pareva più così brutta, ma ormai, visto la strada intrapresa, dovevo negare: io dovevo aver piacere ad uscire con il mio nuovo amico.
Con mia somma sorpresa (e felicità), lui capì che stavo mentendo. Io, come da copione, gli dissi di non scrivermi più, lui ribattè con un misero "Contento tu...".
Un'ora dopo Marco mi cancellava dai suoi amici Facebook. Contento lui...

giovedì 29 luglio 2010

Addio vacanze

Oggi ho ricevuto una telefonata. O meglio: il mio cellulare ha squillato ed io non ho volutamente risposto.
Niente di preoccupante per fortuna, si trattava solo del misero Hotel in cui circa un mese fa avevo prenotato la camera tripla per il weekend di me, Lou* e Querceto che mi chiedeva di inviare l'anticipo utile a bloccare la camera. Con la mia soluzione ormai approvata più da me stesso che da chi mi circondava, non potevo permettere di scendere a Torre del Lago per tre giorni in compagnia di un amico che volevo allontanare. Non rispondere e lasciare che la prenotazione andasse all'aria era la cosa migliore da fare.
Perciò: addio vacanze.
Non che senta la necessità di andare al mare per qualche giorno, sia chiaro, ma ora il problema più grande era come dirlo alla mia Autorevole Madre, una vera patita di viaggi che vorrebbe un figlio un pò più viaggiatore e molto meno fanatico dello shopping.
Non ha tutti i torti; sto cercando di risparmiare, ormai è risaputo, ma oggi, uscendo per un pomeriggio tranquillo con una mia cara amica, ho strisciato la mia carta di credito per un paio di All Star alte di colore marrone. Improvvisamente l'idea di rimanere a casa e di tenere a mano la bellezza di 200 euro non mi parve più tanto male. Ora mi serviva solo un piano per sparire per quei 3 giorni.

lunedì 26 luglio 2010

Dancing alone

Con una questione spinosa come quella che avevo avuto tra le mani durante la settimana, pensare ad un weekend sereno e spensierato sarebbe stato profondamente utopico.
Con l'intenzione di risparmiare e di vedere meno gente possibile, da giorni trascorrevo le mie serate con il mio nuovo ultimo passatempo: guardare Ugly Betty. Episodio per episodio. Se entrare nella redazione di un giornale anche solo come stagista per me era difficile, nulla mi vietava di poterlo fare attraverso gli episodi in streaming online del telefilm. Così, quando anche sabato sera, con Sam impegnato con Timone e Lou* a casa di una sua collega universitaria, rimasi a casa a godermi ben 6 episodi consecutivi (della durata di 40 minuti l'uno) mangiando patatine e dolci vari, capì che stavo esagerando.
Per un secondo pensai di accettare l'invito di Marco ad uscire con lui quella sera, ma subito realizzai che in questo modo non solo avrei favorito il verificarsi di certe situazioni compromettenti, ma avrei anche peccato di incoerenza con la mia tanto osannata teoria del "non accontentarsi". Ed il sabato notte passò in solitudine.
Il giorno seguente mi svegliai con la prospettiva di una visita al Borgo in compagnia di Sam, Timone (tanto per cambiare) e, udite udite, l'Adorata Cugina che a quanto pareva stava riscoprendo la gioia delle amicizie e non solo del suo ragazzo. Mai impressione però fu più sbagliata: come da copione l'Adorata Cugina accennò a dei contrattempi e mise subito in discussione la sua presenza per quella sera che, tradotta, voleva dire "non ci sarò". Ero irritato: per l'ennesima volta ero stato simpaticamente "usato" come sostituto del Consorte e non me ne ero reso conto. Per l'ennesima volta l'amore veniva anteposto all'amicizia. Subito promisi a me stesso che in mai più nessun'altra occasione avrei acconsentito a farla venire con me.
L'idea poi dell'ennesima serata in compagnia di Sam&Timone fidanzatini novelli fu il colpo definitivo che mi fece tornare nuovamente in me. Da ormai una settimana cercavo una soluzione ad un problema che avevo chiaramente sotto il naso: troncare qualsiasi tipo di rapporto con Querceto non era semplicemente opzionale, ma ormai diventato qualcosa di necessario. E lì capì che nessuna vacanza a Torre Del Lago avrebbe potuto riconsegnarmi l'immagine illusoria che io avevo di lui. Era così, e purtroppo niente avrebbe potuto farmi cambiare idea. Immediatamente scrissi un sms a Lou* dicendo che lui non sarebbe stato più dei nostri per quel viaggio. Lei capì subito.
Il mio lato cortese ed amichevole mi spinse a non disertare il programma borgaro ed alle 21e15 io e i due innamorati eravamo in viaggio per Milano. Una volta arrivati mi diedi subito ai miei due sfizi consolatori: cocktail e sigarette. Improvvisamente il mio ruolo di "candelino" non mi sembrò più tanto male: parlavo con conoscenti senza gelosie, non dovevo preoccuparmi di nessuno sguardo al mio partner, facevo quello che volevo...niente mi sembrava avverso. Finchè non ricevetti un sms di Marco in cui mi disse che quella sera era al Borgo. Anche lui.
Dopo scongiuri e preghiere varie, mi apparve mentre scambiavo il numero di cellulare con un membro dell'Arcigay di Milano con cui stavo trattando una mia eventuale collaborazione per un giornale gaio. Seccato ma comunque educato, decisi che un saluto non avrebbe guastato. Parlammo del più e del meno, mi raccontò che era (tanto per cambiare) in giro a ballare da solo, che aveva ballato il liscio e che aspettava mi rifacessi sentire, di nuovo. Fortunatamente l'alcool mi tolse dall'impaccio e lo salutai sorridente.
Tra conoscenti vari ed altri, più o meno a fine serata Timone fece l'unico gesto galante che gli avrebbe concesso di trascorrere più tempo con Sam e di disfarsi del suo candelino ufficiale: mi presentò un ragazzo. Era carino, ma forse per l'imbarazzo o forse perchè non ero più abituato a certi approcci, subito tornai da Sam vergognandomi per l'indegna figura fatta. Evidentemente il mio periodo di riflessione/astinenza mi stava togliendo la disinvoltura che per anni avevo faticato ad ottenere. Niente più baci al primo che capitava, niente più preliminari fatti a casaccio, niente più flirt innocenti... Iniziai a chiedermi se forse stavo prendendo la via sbagliata, o se questo era il prezzo da pagare per aver deciso di avere criterio. Quella sera, con la mia dignità intatta, ballai da solo con un punto interrogativo in più.

sabato 24 luglio 2010

Una questione spinosa

Da circa una settimana la vita di Aspirante Carrie Bradshaw si trovava di fronte ad un'incognita; incognita nata in quella lontana domenica sera in cui, preso da uno scatto di isteria al Borgo, ero fuggito da Querceto, Sam e Tom nel bel mezzo della discoteca ed avevo promesso di prendere le distanze dal primo stanco di un'amicizia, oltre che palesemente falsa visti i miei interessi, completamente unilaterale.
Nel corso della settimana poi avevo dovuto affrontare il dilemma bollente del come gestire questo cambiamento: già lunedì Querceto mi aveva scritto due messaggi; il primo per chiarimenti a cui risposi molto distaccatamente, il secondo di routine per chiedermi come stavo (a cui non risposi). Il giorno seguente, visto l'insistenza con cui si era fatto nuovamente sentire, mi aggrappai alla cara vecchia scusa del "scusa ma ho finito i soldi" giusto per guadagnare qualche giorno in più per decidere cosa fare e soprattutto come comportarmi.
Distaccarsi da un caro amico è già difficile nelle normali circostanze, ma se hai in programma con lui un weekend già prenotato a Torre del Lago tra due settimane, allora la cosa si fa più difficile. Fortunatamente non era stato versato ancora alcun anticipo, ma decisi che aspettare di parlarne con Lou* (l'altra mia compagna di viaggio) era la cosa migliore.
Quel giovedì sera dunque, approfittai della Notte Bianca nella mia Favolosa Provincia per, oltre che rivedere la mia cara amica e dare un'occhiata ai negozi del centro, discutere della spinosa questione. E da buona amica quale era Lou* mi diede la sua opinione, ovvero, allontanarsi da Querceto, colui che da mesi mi stava facendo dannare come pochi. Il nostro caro (ex)amico aveva ormai fatto abbastanza, aveva ricevuto fin troppe attenzioni ed si era seduto troppo agiatamente sugli allori senza fare nulla per me. Cancellarlo o comunque prendere le distanze sarebbe stata la cosa migliore da fare, per quanto dolorosa.
Non sentì Querceto per tutta settimana. Mercoledì mi scrisse un messaggio in Facebook e solo sabato sera un sms in cui mi diceva che aspettava mie notizie.
Così, mentre mi trovavo in uno stato di profonda confusione ed osservavo come i miei migliori amici vivevano le loro frenetiche vite, io trascorrevo le mie noiose giornate cercando di abituarmi all'idea che Querceto non avrebbe più fatto parte della mia.
Restava solo da risolvere il problema del weekend toscano, ma ormai, visto tutto quello che era successo, non aveva più importanza.

venerdì 23 luglio 2010

L'universo Carrie Bradshaw

Sono ormai quasi 4 mesi che Lostinbradshaw.com delizia i suoi "numerosissimi" lettori con fatti personali, consigli di stile e considerazioni su Carrie Bradshaw.
Riflettendo tra me e me però, mi sono reso conto che probabilmente qualcuno non possa ossessionato da Sex and the City nè tanto meno dalla protagonista, ma solo dalle mie vicende personali. Come poter aiutare dunque queste persone a conoscere meglio l'Universo Carrie Bradshaw? Forse obbligandole a guardare tutti gli episodi della stagione? Forse spedendo a casa di ciascun lettore una copia de "Il diario di Carrie" (appena uscito)?
Purtroppo niente di tutto questo poteva essermi utile. Ma ecco che in questi momenti di panico puro, la misericordiosa Wikipedia mi è corsa in soccorso. Qui di seguito troverete una breve descrizione del mio mentore/modello di vita/persona che ammiro/mito stilata da Non-si-sa-chi per l'enciclopedia più free del Web.
D'ora in poi non potrete più dire di non conoscere Carrie Bradshaw.

Personaggio di Sex and the City
Carrie Bradshaw
Sex and the City (film).jpg
Carrie Bradshaw
Prima apparizioneLe donne, il sesso e gli uomini
Ultima apparizioneUn'americana a Parigi - 2a parte
Causa/Motivofine serie
Caratteristiche
Sessofemminile
Nata il10 ottobre 1966
OccupazioneGiornalista, Scrittrice
Relazione/iMr Big (marito)
Aidan Shaw (ex fidanzato)
Jack Berger (ex fidanzato)
Aleksandr Petrovsky (ex fidanzato)
Interpretata daSarah Jessica Parker
Doppiata daBarbara De Bortoli
Creata daCandace Bushnell

CARRIE BRADSHAW

« Forse certe donne non sono fatte per essere domate, forse hanno bisogno di restare libere finché non trovano qualcuno di altrettanto selvaggio con cui correre »

Caroline Marie "Carrie" Preston (nata Bradshaw) è la protagonista nonché voce narrante del telefilm Sex and the City, in onda sulla rete americana HBO dal 1998 al 2004, e dell'omonimo film ad essa ispirato. Interpretata da Sarah Jessica Parker, è un personaggio autobiografico creato da Candace Bushnell, che ha pubblicato l'omonimo romanzo da cui è stata tratta la serie; l'autrice ha scelto questo nome perché aveva le stesse iniziali del suo.[1]

Nel 2005 questo personaggio è stata nominato sul canale Bravo come l'undicesimo più amato di una serie TV, battendo rivali come Buffy Summers.

Una curiosità: il contratto di Sarah Jessica Parker prevede una clausola precisa e categorica: niente nudi.


BIOGRAFIA

Carrie è la protagonista del telefilm insieme alle tre amiche del cuore Miranda, Charlotte e Samantha. Ogni episodio della serie è incentrato su un particolare argomento, spesso correlato alle relazioni amorose, alla vita da single o al sesso, su cui Carrie redige la sua rubrica per il New York Star, "Sex and the City": si va dalle riflessioni sulle relazioni a quelle sui vibratori, dalle analisi sulsesso a tre a quella sull'amore gay. È cresciuta sola con la madre, che è stata abbandonata dal marito quando Carrie era una bambina.

Amante dei locali chic, è nota per la sua affinità con il mondo della moda, in particolare riguardo le scarpe: ne ha circa cento paia e le sue preferite sono quelle di Manolo Blahnik. Il suo modo di vestire riflette la sua spasmodica ricerca dell'indumento più idoneo per ogni occasione, spesso finendo per sfoggiare uno stile unico e inconfondibile, che spazia dall'originalità sfrontata (che spesso rasenta il ridicolo) all'eleganza sopraffina: si va da strani accozzamenti tra vecchio e nuovo a vaporose gonne di tulle e abiti color caramella.

Lavorando in casa con il suo laptop, Carrie trova per sé molto tempo, cosa che spesso la porta a ragionare su temi di ordine etico, rivalutati nella prospettiva del nuovo millennio. Ha la dipendenza dal fumo (accende spesso una sigaretta mentre scrive un articolo), che nel corso della serie abbandona, non senza difficoltà (e scrive quindi bevendo succhi di frutta o mangiando gelato).

La casa [modifica]

Vive a Manhattan nell'Upper East Side in un appartamento in affitto, che poi acquisterà perché messo in vendita grazie ad un prestito da parte dell'amica Charlotte. Ha una mania per le scarpe all'ultimo grido che la trascina sul lastrico: solo grazie alla pubblicazione dei suoi articoli in un libro di successo e l'impiego offerto da Vogue nel corso della quarta stagione, riesce a risanare le sue finanze. Nel corso della sesta serie decide di trasferirsi a Parigi con Aleksandr Petrovsky, il suo uomo in quel momento, ma tornerà presto a New York. Tra i suoi amici si annovera in particolare Stanford Blatch, agente gay. Nel corso del primo film Carrie decide di andare a vivere con Mr.Big in un attico sulla Quinta Strada che viene però venduto subito dopo il disastro del primo matrimonio. Carrie così ricompra il suo vecchio appartamento dove vive temporaneamente fino al matrimonio in municipio con Mr.Big dopo il quale va a vivere con il marito in un appartamento nello stesso palazzo dell'attico sulla Quinta. Tuttavia decidono di non vendere il vecchio appartamento di Carrie.


L'AMORE PER MISTER BIG

Molto affezionata alle sue tre amiche, che considera anime gemelle ("un uomo è fortunato ad arrivare quarto con Carrie" dice Big alle ragazze nell'ultima puntata), dal punto di vista delle relazioni amorose, Carrie è alla ricerca "dell'amore totale, ridicolo, scomodo, spossante, che ti consuma e non ti fa pensare ad altro": crede di averlo trovato in Mr. Big, con cui ha una storia nella prima e nella seconda stagione, prima che lui si sposi e con cui si ritrova per storie durante le serie successive.

Gli uomini di Carrie

Carrie nel corso del telefilm intreccia un rapporto duraturo (ma mai permanente) anche con altri uomini: Aidan, costruttore di mobili, che tradisce con Mr. Big e che poi la lascia perché lei non è disposta a sposarlo; Berger, scrittore sfortunato che la lascia con un post-it attaccato al portatile non potendo più portare avanti la loro storia; e Aleksandr Petrovsky, artista russo di fama internazionale che la porta con sé a Parigi, ma che pone sempre l'arte prima di tutto. Al termine dell'ultima serie comunque, il vero grande amore di Carrie si rivela essere proprio Mr. Big, che vola da lei a Parigi per riportarla a casa.

(fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera)

martedì 20 luglio 2010

Un amico in più (un nemico in meno)

Qualche giorno fa una vecchia conoscenza è tornata a farsi sentire.
Si trattava di Xander, l'ex migliore amico che qualche settimana fa, durante una tranquilla serata con Sam, mi era apparso come un fantasma che non voleva saperne di sparire. Questa volta, con mia grande sorpresa, ricevetti un suo messaggio di scuse.
Scuse per il suo atteggiamento che da anni mi riservava, scuse per le continue buche che mi serviva pochi minuti prima di uscire, battute di pessimo gusto su mie situazioni drammatiche, reazioni di gelosia non appena mi legavo con qualcuno, amico o non. In realtà, fugato qualsiasi sentimento di sorpresa iniziale, pensai che dovevo aspettarmelo: da anni ormai era sua prerogativa andarsene, tornare per far sì che mi potessi costruire nuove aspettative nei suoi confronti e poi sparire di nuovo. Insomma, se c'era un Big anche per le amicizie, lui era sicuramente il mio in quanto ad indecisione ed enigmi.
Decidemmo così di uscire un caldo giovedì sera, andammo nella mia Bella Provincia e mi raccontò le sue ultime avventure: era fidanzato con un 43enne dal lavoro invidiabile, aveva trascorso i mesi invernali tra una festa mondana e l'altra, aveva condotto uno stile di vita in grado di suscitare invidia persino in Carrie Bradshaw stessa ed infine, come se non bastasse aveva vissuto in prima persona la leggenda metropolitana della ragazza che in grado di far innamorare un famigerato escort di sè e convertirlo alla retta via. Solo che qui si trattava di due uomini.
Sembrava una vita perfetta, aggiunta a delle amiche lesbiche perfette, un viaggio in Slovenia, vecchi amori che tornavano a farsi sentire e nemici che improvvisamente lo rivalutavano. Ma poi, verso fine serata, quando tutti sono un pò più stanchi e ci si dimentica di quello che si è detto in precedenza, ricordai che un'altra sua prerogativa era quella di inventare (o pompare) le cose. E infatti bastò poco per far sì che mi confidò di non aver ancora avuto un rapporto sessuale con il suo attuale "ragazzo".
Chiarimmo poi il nostro litigio, risalente ormai a novembre e, per quanto mi riguardava, messo da parte da tempo. Io avevo più che superato, ma mi resi conto di essere di fronte di nuovo alla vecchia persona di mia conoscenza, e che forse prendere il tutto (lui e le sue scuse compresi con le famigerate pinze, sarebbe stata la cosa migliore da fare.
A quanto pare passa pure il tempo, ma la gente rimane sempre la stessa. Solo con qualche nemico ed una discussione in meno.

lunedì 19 luglio 2010

Imprevedibilità amica mia

Aspirante Carrie Bradshaw e l'imprevedibilità stanno diventando una cosa sola, recentemente.
Ultimo episodio in ordine di tempo di mie cadute di stile è stato quello che è successo ieri sera, al Borgo, mentre ero in compagnia di Sam, Tom, Querceto e la migliore amica di Tom, Eva. Naturalmente mi sarei dovuto aspettare qualcosa del genere: da un paio di giorni a questa parte mi trovavo in eterno conflitto col mondo e che qualcosa di folle in me scattasse era solo questione di tempo. Nello specifico il casus belli che mi ha portato ad esplodere nel corso della serata fu la notizia di un bacio gaio tra Querceto, ormai mio pallino fisso da mesi su eventuali conversioni, avvenuto in un momento non ben definito sempre al Borgo. Cercai di non fare caso alla bomba appena lanciata a tradimento da Eva, ma nel corso della serata iniziai a provare sempre più astio verso il mio "amico". Per peggiorare la situazione poi erano bastate le sue tipiche domande come per esempio, la più famosa "Hai qualcosa con me?" o l'altrettanto veterana "Mi sembri strano, se ho fatto qualcosa che non va dimmelo per piacere", che di certo non mi aiutarono a superare il trauma.
Ero stanco. Da mesi ormai mi stavo crogiolando in qualcosa camuffato da amicizia che spavaldamente mi vedeva investire tempo e pazienza verso un ragazzo altamente egoista ed egocentrico, sempre preoccupato per se stesso, i suoi problemi, le sue ragazze, Lou*... Così, alla mia ennesima richiesta respinta di cambiare sala sbottai e all'improvviso corsi via. Senza dire nulla a nessuno.
Scappare da Sam&co era stato vagamente isterico, ma l'idea di rimanere un'altra sera con Querceto e quell'arrogante di Tom era più di quello che potessi sopportare. Andai in bagno, e lì, un pò ubriaco e nei miei pantaloncini freschi d'acquisto, mi resi conto che stavo prendendo un vicolo cieco. Che stavo facendo? Cercai di mantenere la calma, parlare con Sam non sarebbe servito a nulla e subito iniziai a sentire la mancanza di Lou* e Clementia, entrambe prese dai loro esami accademici. Uscì a fumare una sigaretta, mentre il cellulare riceveva sms ricchi di interrogativi sul mio gesto apparentemente troppo affrettato. Nella mia solitudine incontrai vecchi conoscenze borgare, trascorsi dei buoni 20 minuti a discorrere con loro e continuai anche quando Sam e Querceto mi trovarono. Alle 3, con il Borgo ancora aperto e Tom ed Eva presi dalla febbre da ballo, decisi che avevo subito abbastanza e me ne andai. Salutai cortesemente tutti senza scusarmi minimamente del mio gesto (come se poi avesse bisogno di giustificazioni).
Tornando a casa capì che avrei dovuto iniziare il mio cambiamento nei confronti di Tom e Querceto, cioè: prendere le distanze da loro, anche in maniera sgarbata. E quella era la cosa migliore da fare.
D'altronde, dichiarare apertamente la mia gelosia nei confronti di Querceto sarebbe stato troppo imbarazzante per me. Aspirante Carrie Bradshaw e l'Imprevedibilità ormai convivono nello stesso corpo.

sabato 17 luglio 2010

Aspirante Carrie Bradshaw eterno indeciso

Martedì ebbi il cosiddetto "primo appuntamento" con Marco: aperitivo in riva al lago, pizza in riva al lago e, per finire, drink ancora in riva al lago. La cosa strana però fu che non scoccò nessun bacio. Abituato com'ero a primi incontri dove subito si faceva di tutto e di più, iniziai a chiedermi se questo facesse parte del suo approccio o se probabilmente non gli piacessi.
Optai per la seconda opzione quando, scrivendogli un breve sms di ringraziamento, non ricevetti risposta. Pensai che non fosse stata una buona serata per lui forse, ma il giorno dopo mi scrisse di aver dimenticato il cellulare in macchina e che per lui si sarebbe potuto replicare una nuova uscita.
Il secondo appuntamento con Marco avvenne un caldo venerdì sera, io ero reduce da un'intensa giornata in piscina, lui da un battesimo. Per festeggiare l'incontro mi portò in un locale in collina, con piscina e vista lago: e lì il mio cavaliere acquisì diversi punti.
In compagnia di un Cosmopolitan (da lui gentilmente offertomi) e di una sigaretta toccai un tasto delicato: ovvero ciò che io pensavo di lui. Dichiarai subito le mie difficoltà nel capirlo, nell'inquadrare le sue intenzioni e soprattutto le sue idee su di me, la sua stranezza e la sua mancanza di iniziativa nel baciare le persone. Lui rispose che io non avevo lasciato intendere alcuna buona predisposizione nei suoi confronti e che quindi qualsiasi gesto ulteriore sarebbe stato per me invadente. L'ambiente così coinvolgente, sotto il cielo stellato, la piscina ed il lago sotto di noi, e il deejay che metteva "I gotta feeling" mi portarono a smentire le sue preoccupazioni. Gli stavo dando il "via libera"; avrebbe saputo sfruttare il momento opportuno quella sera?
All'1 decidemmo di lasciare il party e di affrontare una passeggiata sul lago bevendo dei semplici drink analcolici, finchè alle 2e30, con i locali prossimi alla chiusura e coppiette intente in effusioni romantiche in panchine isolate, mi riportò alla macchina.
E fu al termine della serata che Aspirante Carrie Bradshaw capì di essere eternamente indeciso. Parlando, fumando e commentandoci vicendevolmente, notai che Marco si stava lasciando andare: si avvicinava, provocava, abbassava il sedile della sua Mini.... Finchè ad un certo punto, a pochi centimetri da me, con un "Quindi ora tocca a me prendere l'iniziativa", mi trovavo di fronte a quello che poco prima avevo auspicato. Improvvisamente un senso di soffocamento mi bloccò: Era davvero lui la persona che faceva per me? Oppure mi stavo solo accontentando? E lì, con la sua faccia davanti alla mia, in piena notte e con il vento che accarezzava i nostri volti, realizzai che non sarebbe mai potuto essere un mio papabile ragazzo e mi ritrassi vergognosamente. Cercai di fumare per avere la scusa della bocca occupata ed in pochi minuti abbandonai la macchina.
Tornando a casa ricevetti un suo messaggio di buonanotte; mi ero messo in un pasticcio: fino a 3 ore prima avevo lasciato intendere che ero in attesa di un suo gesto, ed ora che aveva preso l'iniziativa avevo capito che non mi interessava più. Mi ero ficcato in un bel pasticcio.
Per la prima volta, quella notte, presi coscienza che forse il problema non erano solo i ragazzi, ma che anche Aspirante Carrie Bradshaw eterno indeciso ci metteva decisamente del suo per complicare ulteriormente le cose. Complimenti a me.

giovedì 15 luglio 2010

Corto è cool

In questo caldo che ricorda vagamente le temperature medie sahariane, uscire di casa diventa sempre più un'impresa degna di nota. Ed uscire di casa agghindati in maniera decente lo è ancora di più.
Se non si vuole rischiare di trascorrere un'intera estate al chiuso o, peggio ancora, uscire e tornare boccheggianti senza rinunciare a quel tocco un più ecco che una soluzione c'è: gli shorts.
Le giornate della Moda di Milano di giugno hanno infatti eletto bermuda e shorts il capo della stagione.
Come potete vedere dalle foto ce n'è per tutti gli stili ed in tutte le salse; sta poi all'indossatore riuscire ad assemblare il tutto nel migliore dei modi. Acquistatene un paio (o anche più), proprio come ho fatto io ieri, ed il caldo sarà solo un "lontano" ricordo per le vostre gambe.


martedì 13 luglio 2010

In "lutto"

Oggi sono in "lutto". Retorico per fortuna. Ma sempre in "lutto". 365 giorni fa, in tutta la mia incoscienza, conoscente di Sam, disinteressato di tutto e tutti, laureando ancora preso da un esame di cinese e scottato dalla delusione con l'Innominato, conobbi il Carabiniere.
Da quella sera le cose cambiarono. Purtroppo per me in peggio. Due mesi di appuntamenti nascosti, cene fuori, promesse non mantenute che sono culminati con la mia fuga da casa sua in piena notte, quando mi disse che non era ancora pronto a lasciare il suo attuale e perfetto ragazzo.
Ed oggi, dopo quello che ho passato, nonostante io sia cresciuto, abbia sofferto, sia cambiato e non abbia più lo stesso disinteresse verso tutto e tutti, non posso fare a meno di pentirmi di averlo conosciuto. E di esserci uscito.
Per tutti questi ultimi mesi ero stato costretto a nascondere questo mio stato d'animo per non far pena ai miei amici e soprattutto a me stesso. Oggi ho voluto ricordarmi quando, a quest'ora esattamente un anno fa, ero al telefono con Lou* per un consulto sull'abbigliamento più adatto alla nostra prima uscita cercando di ignorare il fatto che lui ed il suo Perfetto Fidanzato girino ancora mano nella mano per i locali di Parma o Padova fingendo di avere un rapporto sincero.

lunedì 12 luglio 2010

Quando il Web diventa realtà

Nel Post precedente avevo accennato ad una nuova conoscenza che, nata sul Web, sarebbe potuta diventare realtà. E sabato sera fu così.
Sabato pomeriggio, accaldato da un'afa spietata, stavo scambiando al pc qualche battuta con Marco finchè, non appena mi disse che quella sera sarebbe rimasto a casa solo soletto, non mi scappò un invito ad uscire con me, Sam e Timone, quest'ultimo nuovamente autoinvitatosi ad un incontro tra amiche. D'altronde, pensai, pur di non fare il candelino al mio migliore amico e Consorte, ero disposto a trovare qualsiasi argomento di conversazione con il nuovo conoscente.
A circa metà pomeriggio però, all'allegra combriccola si aggiunse anche l'Adorata Cugina, orfana dall'Amato Fidanzato che era partito per un soggiorno tra le Alpi francesi, e lì mi fu subito chiaro che non sarebbe stata una serata facile: cercare di far socializzare persone sconosciute così diverse tra loro non solo è un grande impegno, ma anche un notevole rischio di rovina per la serata allo Stand Up.
Alle 22e15 io incontrai (per la prima volta dal vivo) Marco, parlammo per qualche minuto, giusto il tempo che l'Adorata Cugina passasse a prenderci, ed in breve giungemmo al Moma per un drink in compagnia di Sam e Timone.
E fu proprio al Moma che Marco iniziò a preoccuparmi: si estraniava dai nostri discorsi per rispondere a messaggi delle sue amiche, si assentava con ogni minima scusa, partecipava poco alle conversazioni... Pensai che avesse bisogno di scaldarsi un pò, ma allo Stand Up la situazione non migliorò: con la scusa di andare a prendere un drink spariva, prediligeva starsene solo a fumare sigarette e, persino in pista, si era assentato dicendo di voler andare in bagno. Che diavolo aveva?
Irritato per un atteggiamento tanto sgarbato e dispiaciuto per la serata sempre più prossima alla disfatta, decisi di affrontarlo. Lo presi da parte, gli parlai e gli chiesi se si trovasse a disagio con noi. Lui, come normale che fosse, negò tutto e cercò di godere degli sgoccioli della nottata.
Alle 3e40 uscimmo dallo Stand Up ed io dentro di me continuavo a maledire la mia gentilezza nell'aver invitato quello strano ragazzo con noi. Non solo aveva altamente deluso le mie aspettative caratterialmente, ma non sembrava minimamente essere turbato su quanto il suo comportamento avesse causato. Deciso però a voler indagare ancora, presi la scusa di una sigaretta per rimanere solo con lui quando l'Adorata Cugina ci riportò a casa, ed iniziammo a parlare.
La nostra conversazione continuò fino alle 5e30, esattamente fino all'ora in cui la mia testa continuò a chiedersi se in fondo dietro a tutte quelle parole su politica, giornali e religione ci fosse qualcosa di più. Ma non successe nulla. Probabilmente i suoi gesti disinteressati e vaghi significavano davvero quello che temevo.
Inseguì queste convinzioni per tutto il giorno successivo, quando andai nella Maestosa Villa dell'Adorata Cugina per un bagno in piscina che poi continuò con una cena e dvd. Ma proprio mentre stavo tornando a casa, mi arrivò un messaggio di Marco con scritto che mi stava aspettando al pc, doveva parlarmi. Arrivato a casa ci sentimmo e, commentando la serata, approfittò per lasciarsi andare ad una serie di complimenti insperati che sfociarono in un invito a cena per quel martedì.
Probabilmente sabato non si era espresso bene a gesti e atteggiamenti, ma a parole era stato in grado di prendere un mano, sorprendentemente, la situazione. Che la mia conoscenza virtuale stesse diventando qualcosa di più di un semplice passatempo? Ne dubitavo; ero sempre stato talmente snob verso il Web che non sarebbe bastato un Marco a farmi cambiare idea. Nel frattempo però avevo sempre un nuovo appuntamento.

sabato 10 luglio 2010

L'amore ai tempi del Web

Qualche giorno fa ho risentito Mauro, il cugino della mia Autorevole Madre che avevo incontrato un mese fa a Milano.
Inizialmente mi diede, da buon cugino, una serie di appuntamenti, date di incontri e siti legati a manifestazioni culturali e non dedicate a noi omosessuali, ma poi la nostra conversazione si fece più interessante. Parlando dei siti Web che più frequentavamo, si sorprese quando scoprì che ero completamente estraneo ai siti di incontri e/o profili. Cioè la stessa tipologia di siti dove lui, due anni prima, aveva conosciuto il suo attuale ragazzo. Cioè quella stessa tipologia di siti in cui Timone aveva conosciuto Sam. E sarei potuto andare avanti all'infinito.
Evidentemente se sei omosessuale, vivi in una piccola cittadina di provincia e sei passivo, le possibilità di incontrare l'anima gemella attiva svaniscono inesorabilmente. Ci sono due opzioni:

1. o ti trasferisci a Milano;

2. o ti iscrivi a siti appositi et similia;

Altrimenti addio probabilità di trovare partner seri.
L'idea che tutti hanno della chat ha compiuto un'ascesa singolare in questi ultimi anni. Da semplice passatempo per chi dal vivo non riusciva a trovare prede appetibili a uno dei tanti modi per conoscere gente nuova. Ed oggi, se non sei iscritto, ti può capitare, come è capitato a me con Mauro, di sentirsi dare dello strano perchè si preferiscono altri tipi di approccio. E' chiaro che negli ultimi anni si è digitalizzato tutto: pratiche, esami, prenotazioni per le vacanze, passatempi... Ma da quando la conoscenza via Web è diventata il metodo migliore per allargare il numero di propri uomini?
Probabilmente ero io che non ero capace di mantenere il passo con i tempi e mi ero rivelato completamente ostile alla tecnologia, eppure quando tre giorni fa conobbi su Facebook un ragazzo, Marco, di 20 anni, laureando in medicina ed apparentemente attivo, notai che forse un occhio potevo anche chiuderlo. E che forse una finestra Web alle conoscenze online potevo anche lasciarla aperta.
In conclusione: focalizzarsi su siti di chat e profili si deve bocciare, ma la possibilità di un nuovo amico non va mai disdegnata. Nè dal vivo, nè via Internet.

venerdì 9 luglio 2010

Aspirante Carrie Bradshaw salsettino sfegatato


Poco più di un anno fa, durante un afoso pomeriggio di giugno trascorso nel dolce far nulla su Facebook ricevetti la richiesta di amicizia di un certo Giuseppe Salsetta.
Chi di voi ha una profonda cultura in fatto di talent show oltre che una grande memoria sui protagonisti di "Amici di Maria De Filippi" ricorderà che il sopraccitato Salsetta aveva partecipato alla settima edizione del programma (quella in cui, per intenderci, vinse Marco Carta); una domanda mi sorse spontanea: come mi aveva trovato? Come poteva, un aspirante cantante siciliano, trovare un Aspirante Carrie Bradshaw di Milano?
Cercai di fare mente locale, ma poi la risposta mi sopraggiunse non appena lessi i nomi delle conoscenze comuni in cui figuravano due ragazzini siciliani suoi compaesani che mi avevano detto di averlo conosciuto dal vivo. La cosa più interessante però era che mi confidarono che il simpatico Giuseppe non fosse poi così eterosessuale come tanto aveva lasciato intendere nella sua permanenza in tv e che quindi avesse provato anche qualche lato di vita gaia. Immediatamente mi interessai a lui.
Pensai subito si trattasse di un fake, ma non ebbi tempo di insinuare una cosa del genere che da "Giuseppe Salsetta" diventò "Giuseppe Salsetta Privè" (aveva due profili, uno per i fan ed uno per i "conoscenti"), iniziarono a comparire foto personali di lui e amici ed ex concorrenti di Amici e, scartabellando tra i suoi conoscenti, trovai diversi ragazzini sicuramente omosessuali. Una semplice coincidenza oppure in quello che mi era stato detto c'era qualcosa di vero?
Lasciai perdere il tutto e per diversi mesi mi limitai a considerarlo un profilo come tanti. Nel frattempo Giuseppe ha pubblicato un nuovo cd, un nuovo singolo, girato un nuovo video e trovato una ragazza, tale Camilla, tutto ovviamente segnalato su Facebook.
Ed oggi, tornando a sbirciare sul suo account, notai quanto (nonostante il tempo) fosse ancora quel bel ragazzo siciliano virile e carino di Amici. Ed improvvisamente iniziai ad invidiare profondamente Camilla e tutti i fortunati ragazzi che avevano avuto la possibilità di tastare il terreno con lui.
E' ufficiale, da oggi consideratemi un Salsettino sfegatato!

mercoledì 7 luglio 2010

Gli occhiali da sole di Carrie


Torniamo a parlare di Carrie Bradshaw.
Una volta ogni tanto bisogna pur parlare del suo stile unico ed inimitabile, specialmente poco dopo l'uscita del sequel "Sex and the City 2". Sorvolando su scintillii esagerati, griffes ormai onnipresenti ed abiti sempre più sfarzosi, più di tutti hanno colpito gli occhiali da sole che la divina Carrie ha tra le mani in locandina e, nello specifico, nel bel mezzo del souk di Abu Dhabi.
Si tratta degli Chanel Masquerade Ball Sunglasses (collezione 2010), articolo che, come già immaginerete, è andato a ruba in poche settimane. Ma va?
Il sole vi accieca? Avete ricevuto un invito improvviso per un ballo in maschera? Loro potrebbero fare al caso vostro consentendovi di fare la vostra bella figura da fashion addicted.
Ad ogni modo, cercherò di trovare anch'io, nel deserto di idee e spunti in cui mi trovo da qualche settimana, i miei personalissimi occhiali alla Chanel. Già mi ci vedrei sfoggiarli durante il weekend di agosto prenotato con Querceto e Lou* nella Versilia Gaia.
Io andrò pure in vacanza, ma la Carrie che ho dentro di me no.

martedì 6 luglio 2010

Tom si toglie una soddisfazione

Ad una settimana dallo spiacevole incidente avvenuto in centro a Milano di ritorno dal Borgo, avevo deciso che il mio periodo di reclusione doveva finire. Se trascorrere 7 giorni in casa a studiare, uscendo solo per fare ricariche al cellulare e portare la macchina dal carrozziere, potevano essere la mia punizione, avevo deciso che mi ero pentito abbastanza.
Mi ripresi giusto in tempo per festeggiare il primo anniversario di uscite con Sam che programmò di venire solo (e non con Timone) al Borgo giusto per ritrovare i due vecchi amici Tom e Querceto.
Quando due persone non si rivedono da parecchio tempo, in genere si dice che un pò del rapporto si sia raffreddato, che la confidenza si perda parzialmente, che ci si ritrovi un pò spaesati... ma questo non era il caso di Tom. A quanto pareva Tom, per nulla intenzionato a mettere da parte certi suoi atteggiamenti, sembrava deciso quasi quanto la prima volta a voler baciare Sam. Evidentemente non pareva nemmeno preoccuparsi del fatto che Sam fosse fidanzato, così tra una goccia di alcool e l'altra, il mio incitamento (scherzoso) e provocazioni varie, si baciarono.
Nel frattempo io ero alle prese con le "vittime" di Querceto: una ragazza che aveva conosciuto qualche settimana fa sembrava non aver preso bene il fidanzamento (già finito) tra lui ed un'altra e si stava spingendo verso gesti e atteggiamenti particolarmente invadenti. Ma il mio amico, forse perchè etero o forse perchè in astinenza, non sembrava aver capito la lezione e mi chiese più volte di fargli conoscere qualche nuova donzella.
Stressato, euforico ed acido iniziai a pensare che probabilmente il mio compare non veniva con me perchè si divertiva, ma perchè desideroso di donne. Era davvero così? Oppure in realtà pretendevo qualcosa di più di una semplice amicizia? Ma proprio mentre ero tentato di chiarire il tutto, Sam arrivò sbigottito e mi confessò il suo bacio galeotto. E come sempre in questi casi, il dilemma fu: dirlo o non dirlo?
Tornammo a casa soddisfatti per il nostro festeggiamento: io felice della mia serata all'aria aperta, all'insegna di drink e musica, e leggermente seccato con Querceto, Sam con qualche dubbio in più ma consapevole di aver contribuito alla felicità di Tom.
Sarà passato pure un anno dalla nostra prima uscita, ma sapere di poter contare l'uno sull'altro qualunque cosa sarebbe successa era davvero una gran gioia.

venerdì 2 luglio 2010

Hard Times

Credo che i miei "numerosissimi" lettori si siano chiesti il motivo della mia prolungata assenza. Se qualcuno pensava non fossi mai tornato o avessi rinunciato alla mia aspirazione si sbagliava: Aspirante Carrie Bradshaw è stato protagonista di diverse fortune che l'hanno privato della sua vena da Blogger. Ma ora sono tornato.
Come se non fossi già particolarmente fortunato, domenica notte, di ritorno dal Borgo con Lou*, ho avuto un lieve incidente che ha provocato diversi danni alla mia macchina. Ovviamente il torto l'avevo io. Altrettanto ovviamente i miei Generosissimi Genitori non la presero molto bene e ad oggi i rapporti con il Parziale Padre erano pressochè nulli.
Essendo in periodo esami, l'incidente non poteva non influenzare la preparazione della mia prossima fatica accademica: Estetica. In 10 giorni dovevo preparare 5 libri su etica delle immagini, simboli, puntum e simili. E la cosa, inutile dirlo, per uno che come me non aveva frequentato nemmeno una lezione del corso, si faceva dura. Davvero dura.
Così, mentre maledicevo la mia disattenzione alla guida, mi incolpavo di avere 21 e non avere ancora quel minimo di indipendenza che un Aspirante Carrie Bradshaw dovrebbe possedere, trascorrevo le giornate in casa, studiando, versando qualche lacrima, disperandomi se non capivo un paragrafo, e cercavo di uscire il meno possibile.
Se l'estate si sarebbe rivelata come il suo inizio, stavo davvero fresco.