lunedì 26 luglio 2010

Dancing alone

Con una questione spinosa come quella che avevo avuto tra le mani durante la settimana, pensare ad un weekend sereno e spensierato sarebbe stato profondamente utopico.
Con l'intenzione di risparmiare e di vedere meno gente possibile, da giorni trascorrevo le mie serate con il mio nuovo ultimo passatempo: guardare Ugly Betty. Episodio per episodio. Se entrare nella redazione di un giornale anche solo come stagista per me era difficile, nulla mi vietava di poterlo fare attraverso gli episodi in streaming online del telefilm. Così, quando anche sabato sera, con Sam impegnato con Timone e Lou* a casa di una sua collega universitaria, rimasi a casa a godermi ben 6 episodi consecutivi (della durata di 40 minuti l'uno) mangiando patatine e dolci vari, capì che stavo esagerando.
Per un secondo pensai di accettare l'invito di Marco ad uscire con lui quella sera, ma subito realizzai che in questo modo non solo avrei favorito il verificarsi di certe situazioni compromettenti, ma avrei anche peccato di incoerenza con la mia tanto osannata teoria del "non accontentarsi". Ed il sabato notte passò in solitudine.
Il giorno seguente mi svegliai con la prospettiva di una visita al Borgo in compagnia di Sam, Timone (tanto per cambiare) e, udite udite, l'Adorata Cugina che a quanto pareva stava riscoprendo la gioia delle amicizie e non solo del suo ragazzo. Mai impressione però fu più sbagliata: come da copione l'Adorata Cugina accennò a dei contrattempi e mise subito in discussione la sua presenza per quella sera che, tradotta, voleva dire "non ci sarò". Ero irritato: per l'ennesima volta ero stato simpaticamente "usato" come sostituto del Consorte e non me ne ero reso conto. Per l'ennesima volta l'amore veniva anteposto all'amicizia. Subito promisi a me stesso che in mai più nessun'altra occasione avrei acconsentito a farla venire con me.
L'idea poi dell'ennesima serata in compagnia di Sam&Timone fidanzatini novelli fu il colpo definitivo che mi fece tornare nuovamente in me. Da ormai una settimana cercavo una soluzione ad un problema che avevo chiaramente sotto il naso: troncare qualsiasi tipo di rapporto con Querceto non era semplicemente opzionale, ma ormai diventato qualcosa di necessario. E lì capì che nessuna vacanza a Torre Del Lago avrebbe potuto riconsegnarmi l'immagine illusoria che io avevo di lui. Era così, e purtroppo niente avrebbe potuto farmi cambiare idea. Immediatamente scrissi un sms a Lou* dicendo che lui non sarebbe stato più dei nostri per quel viaggio. Lei capì subito.
Il mio lato cortese ed amichevole mi spinse a non disertare il programma borgaro ed alle 21e15 io e i due innamorati eravamo in viaggio per Milano. Una volta arrivati mi diedi subito ai miei due sfizi consolatori: cocktail e sigarette. Improvvisamente il mio ruolo di "candelino" non mi sembrò più tanto male: parlavo con conoscenti senza gelosie, non dovevo preoccuparmi di nessuno sguardo al mio partner, facevo quello che volevo...niente mi sembrava avverso. Finchè non ricevetti un sms di Marco in cui mi disse che quella sera era al Borgo. Anche lui.
Dopo scongiuri e preghiere varie, mi apparve mentre scambiavo il numero di cellulare con un membro dell'Arcigay di Milano con cui stavo trattando una mia eventuale collaborazione per un giornale gaio. Seccato ma comunque educato, decisi che un saluto non avrebbe guastato. Parlammo del più e del meno, mi raccontò che era (tanto per cambiare) in giro a ballare da solo, che aveva ballato il liscio e che aspettava mi rifacessi sentire, di nuovo. Fortunatamente l'alcool mi tolse dall'impaccio e lo salutai sorridente.
Tra conoscenti vari ed altri, più o meno a fine serata Timone fece l'unico gesto galante che gli avrebbe concesso di trascorrere più tempo con Sam e di disfarsi del suo candelino ufficiale: mi presentò un ragazzo. Era carino, ma forse per l'imbarazzo o forse perchè non ero più abituato a certi approcci, subito tornai da Sam vergognandomi per l'indegna figura fatta. Evidentemente il mio periodo di riflessione/astinenza mi stava togliendo la disinvoltura che per anni avevo faticato ad ottenere. Niente più baci al primo che capitava, niente più preliminari fatti a casaccio, niente più flirt innocenti... Iniziai a chiedermi se forse stavo prendendo la via sbagliata, o se questo era il prezzo da pagare per aver deciso di avere criterio. Quella sera, con la mia dignità intatta, ballai da solo con un punto interrogativo in più.

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