venerdì 30 luglio 2010

Contento tu...

Quando sei in vacanza, non hai lezioni da frequentare e cerchi di capire dove trovare il denaro necessario all'acquisto del tuo nuovo paio di Superga che hai appena visto in saldo, tendi a dimenticare certe situazioni da risolvere.
Nello specifico, la situazione di cui mi riferivo riguardava Marco, il ragazzo catechista e mancato Gesù che da circa 8 giorni evitavo il più possibile. Domenica, al Borgo, era riuscito a sorprendermi quando mi era apparso di fronte mentre scambiavo il numero con un tizio dell'ArciGay, e lunedì sera fece lo stesso quando mi diede un ultimatum.
A quanto pareva non aveva ancora compreso che i miei impegni settimanali, i miei periodi senza soldi sul cellulare e le risposte tardive erano segnali di un "non interessamento", ed ora cercava una risposta: continuare ad uscire o no?
Ero stato sempre molto brusco nel troncare i rapporti con persone con cui ero uscito, e molto spesso Sam e Lou* mi biasimavano per i miei atteggiamenti troppo radicali, così, desideroso di cambiare, decisi di affrontare apertamente la questione e di dire esplicitamente che stare con un catechista di un anno più giovane di me non era quello che volevo. E questo fu proprio quello che feci.
Giusto per non apparire ulteriormente contradditorio, pensai poi di ricorrere alla vecchia scusa del "rimaniamo amici" ma sembrava proprio che Marco non considerasse questa posizione. O si usciva in vista di qualcosa che sarebbe potuto diventare una relazione oppure addio amico bigotto. Lasciai a lui la scelta: avrei fatto anche a meno di un Marco tra le mie conoscenze, ma non potevo obbligarlo a smettere di sentirmi.
Concluse dicendomi che ci avrebbe pensato. 65 minuti dopo mi scrisse che si sarebbe accontentato di un'amicizia e che mercoledì saremmo usciti; mercoledì sera disertai l'invito a causa di "impegni dell'ultimo minuto con Sam" (cit.). Programmammo un pomeriggio di shopping per oggi, ma l'acquisto del mio ultimo paio di scarpe mi aveva costretto a stare alla larga da qualsiasi centro commerciale. Ergo: gli diedi un'altra buca.
Fortunatamente Marco non era un tappetino e subito mi scrisse un messaggio in cui si dichiarava stanco dei miei continui cambi di programma e che se non volevo vederlo, bastava dirlo chiaramente. Ci pensai un attimo su: era questo il prezzo da pagare per essere sinceri? Improvvisamente l'idea dello sparire per sempre non mi pareva più così brutta, ma ormai, visto la strada intrapresa, dovevo negare: io dovevo aver piacere ad uscire con il mio nuovo amico.
Con mia somma sorpresa (e felicità), lui capì che stavo mentendo. Io, come da copione, gli dissi di non scrivermi più, lui ribattè con un misero "Contento tu...".
Un'ora dopo Marco mi cancellava dai suoi amici Facebook. Contento lui...

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