giovedì 24 giugno 2010

Chiacchiere tra amici: quando la supposizione ha controindicazioni

Poco meno di una settimana fa, mentre mi addentravo nella sempre più oscura dimensione dei Nuovi Media per un esame accademico anticipato di qualche giorno, ricevetti una telefonata dalla mia cara amica Lou*.
Ma questa volta, colei che ha sempre tutto sotto controllo, sembrava aver perso la sicurezza che la contraddistingueva: da poche settimane stava frequentando un suo compagno di corso, tale Marco, che però lentamente si stava distaccando da lei. Cercando di fare chiarezza, incappammo poi nell'argomento Querceto, che pochi giorni prima mi aveva scritto di avere un appuntamento con una ragazza le cui informazioni erano ignote. E fu lì che Lou* lanciò una bomba che per parecchi giorni mi rimbombò nella testa: e se la misteriosa ragazza era, in realtà, in lui? E se quei presentimenti che lei e Timone avevano avuto su un suo possibile cambio di rotta fossero veri? E davvero era così: perchè non testarli con me?
Entrai subito in panico. E come succede gran parte delle volte in cui perdo il controllo chiamai immediatamente Sam, con cui per una buona ora al telefono costruì una serie di opzioni sempre più tragiche; non che pensassi che Querceto dovesse stare solo con me, ma che senso aveva negare la propria omosessualità quando frequenti certe discoteche? E poi: possibile che allora se era davvero gaio non gli piacessi io?
Incapace di digerire un rifiuto da un papabile ragazzo attivo, creai il mio piano: aggiungere Tom (che sicuramente sapeva qualcosa al riguardo) con un contatto Facebook fasullo (già ampiamente sviluppato per giochetti in passato) ed indagare come una vera spia. Ma sia l'intervento di Clementia, che bocciò tutto questo sospetto, sia la mia piccola parte sana del cervello, mi fermarono e mi consentirono di arrivare a domenica pomeriggio senza aver sentito Querceto che poco prima di sera mi scrisse un sms in cui si scusava per non essersi più fatto sentire. Meglio tardi che mai, pensai.
Quella domenica sera Aspirante Carrie Bradshaw, Tom, Querceto e Lou* si trovarono per una serata borgara che minacciava pioggia; i piani erano i seguenti: Lou* avrebbe indagato sulla presunta ragazza mentre io avrei distratto Tom. Niente di più semplice per me, dover distrarre Tom era come andare da Zara ed avere una carta di credito senza limiti: fin troppo facile. Bastò fargli conoscere un ragazzo con cui si baciò in tempi record ed il mio compito era già concluso.
Lou* invece per il suo si applicò per bene: con la scusa di uscire a prendere una bottiglia d'acqua in macchina, si fece accompagnare da Querceto, con cui rimase per una buona ora e mezza. Così, mentre io speravo che la tipa fosse in realtà una lei ed accompagnavo Tom a cercare nuove fiamme, mi resi conto che avevo esagerato. Stavo spacciando una cotta per un etero per un rapporto d'amicizia con un etero, ed a causa di ciò stavo trascurando il lato gaio delle mie serate al Borgo.
Attesi il ritorno di Lou* e Querceto sperando, oltre a buone notizie, che qualcosa fosse successo.
A fine serata Lou* mi diede il responso: si trattava di una ragazza di nome Marina, di 18 anni, con cui Querceto non si era ancora baciato nonostante due appuntamenti già consumati. Fui felice di sapere che, anzichè un Marino, si trattava di una Marina. Ora che i dubbi sulla presunta omosessualità di Querceto erano definitivamente stati archiviati, avevo imparato la lezione della settimana: se si vuole arrivare al fine settimana in salute, le chiacchiere al telefono tra amici vanno prese con le pinze. Anche se a farle è la mia migliore amica Lou*.

Nessun commento:

Posta un commento