giovedì 10 novembre 2011

Supplente

Alcune domande danno inizio ad una serie di  meccanismi imprevedibili.
"Quanti te ne sei scopati dall'ultima volta che ci siamo visti?". Sono sdraiato sul divano dell'ufficio di Marco, siamo ancora vestiti, e il suo televisore al plasma sta trasmettendo Shrek. "Evitiamo queste domande" rispondo io, vagamente. Il problema è che non capisco mai quando fa sul serio; per quale motivo vuole saperlo? "E dai dimmelo" il suo viso è a due centimetri dal mio, non resisto. "Tre o quattro" rispondo diminuendo l'effettivo numero degli attivi etero curiosi/bisex che mi hanno scopato nelle ultime due settimane.
"Come mai lo chiedi?" "Così" "E tu invece?" chiedo dopo un'altra serie di baci. "A questo punto voglio saperlo anche io" "Tre, senza contare il mio trombamico". "Ah bene" rispondo io. In realtà non fa affatto bene. Tempo fa mi aveva detto che non si vedeva molto con il suo Trombamico e che la sua attività sessuale era diminuita. Che stava succedendo? "Sì" continua lui "voleva che ci vedessimo anche stasera ma ho inventato che mi dovevo vedere con uno dei miei amici etero, lui non sa che mi vedo con te. Vuole essere l'unico maschio, se sa che scopo un altro ragazzo se la prenderebbe".
Boom.
Fingo indifferenza e continuo a baciarlo, ma in realtà dentro di me crollano un mucchio di convinzioni. Che diavolo è questa storia? Non sono fidanzati, cosa interessa a quel tizio se Marco si scopa un altro ragazzo? Improvvisamente iniziai a crollare nell'incertezza. Che ci facevo lì? Ero ben a conoscenza che chi mi scopava mi teneva nascosto, ma essere arrivati al punto in cui un bisessuale nasconde all'altro bisessuale che si scopa un ragazzo gay senza che fosse il suo fidanzato mi sembrava il colmo. Mi sembrò di tornare all'epoca del Caribiniere e Natasha. Solo che questa volta il trombamico non aveva nè nome nè volto e anzichè cene con vista lago avevo nottate con vista montagne.
Trascorremmo la serata continuando a viverci il nostro rapporto, mentre in me iniziano a nascere tutta una serie di domande. "Perchè continuiamo a vederci?" chiedo "Perchè ti piaccio" mi risponde lui "Tutto qui?" "Bè se tu non mi piacevi non ci continueremmo a vedere, non credi cucciolo?". Mi sembrano lontani anni luce i momenti in cui mi baciava nel parcheggio, mi mostrava quello che faceva e mi raccontava dei suoi amici, ma quello che in questo momento conta è che siamo abbracciati sul divano, ci stiamo guardando Zeta la Formica e discutiamo del fatto che entrambi vogliamo comandare.
Alle 3 torno a casa, sono felice, ma il mio cervello non smette di fare domande. Davvero Marco si vedeva ancora con altra gente?

Giovedì sera. Dimentico di rimanere invisibile per Marco su Messenger. Mi scrive. Un saluto, i soliti convenevoli, poi tiro fuori il discorso "Devo stare attento a non fare rimanere male il tuo trombamico" scrivo io, sperando che lui capisca che no, non ci sono rimasto male perchè lui si vede con altri, ma perchè per l'ennesima volta sono stato tenuto nascosto a qualcuno. Come se fossi qualcosa di cui vergognarsi. Faccio davvero così pena? "Sei geloso?" mi chiede. Ok, non ha capito un cazzo. "Per niente, sapevo che ti vedevi ancora con lui (bugia!)" "Sì in effetti questa settimana ci siamo avvicinati molto".
Boom.
Rimango di sasso. "Sono molto felice" mento. "Grazie, sei una bella persona, solo che comandi troppo". Non capisco a che gioco sta giocando. "Io sono un supplente. Colmo le mancanze temporaneamente, in attesa che qualcuno le colmi" "Ho capito". Improvvisamente iniziai a vergognarmi di me. Potevo scegliere: o continuavo a vivere nell'ombra oppure gli scrivevo che non dovevamo più vederci. "Ho una proposta" dico "siccome è meglio che anzichè scopare o stare su Msn a rimorchiare tu ti impegni nel tuo lavoro credo sia meglio se non ci vedessimo più così spesso" "Ah, ho capito".
Avrei sperato che mi dicesse no. Di restare. Proprio come aveva fatto sabato, quando gli avevo detto le stesse cose guardandolo negli occhi, ma stavolta niente, tutto taceva.
"Spero di averti lasciato qualcosa di buono rispetto alla massa di gente mediocre che ti scopi" aggiungo sperando che mi dica qualcosa "Uff" risponde lui "ora vado a dormire. Ciao Aspirante Carrie Bradshaw!". E si disconnette. Rimango di sasso. Inizio a  piangere come non facevo da tempo. Avevo fatto la cosa migliore? Che ne era dei suggerimenti di Marion di viversela come una cosa in più? Voglio parlargli.
Gli scrivo un sms dicendogli che non è il caso di andarsene così. Non ricevo risposta.
Inizio a piangere. Per la prima volta negli ultimi mesi mi ritrovo senza Alby e Marion, le due persone che mi avevano sempre protetto le spalle consigliandomi cosa fosse meglio fare con i ragazzi che entravano nella mia vita. Ma ora sono solo, spaesato, e per la prima volta non ho i miei punti di riferimento.
Piango in doccia. E sto piangendo tuttora, nonostante siano ormai passate più di 2 ore. Sono confuso. Ma quel che è peggio è che non so spiegarmi il motivo di questa reazione.
La teoria dei supplenti, che per tutto questo tempo mi ha guidato nel mio rapporto con Marco, sembra abbia fatto cilecca.


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