lunedì 2 gennaio 2012

Respirare lo scintillio

Se per caso voi, pochi lettori fedeli rimasti, vi state chiedendo se sono finito in qualche bassifondo squartato a pezzi dopo l'ennesima conversione sessuale vi sbagliate. Sono ancora tra voi.
Diciamo però che, con il Natale (tra i peggiori trascorsi), il Capodanno (tra i migliori trascorsi) e le vacanze sono stato ben preso a vivermi la metropoli (e gli etero che ne fanno parte) come non mai.
Mi sono infatti dedicato allo shopping, sebbene in maniera meno maniacale rispetto agli anni scorsi, per via del denaro che anzichè entrare nelle mie tasche continuava ad uscire. E mi sono applicato: perchè diavolo spendere denaro facendo regali che con molta probabilità non verranno mai utilizzati e ricevere doni inutili quando hai un fantastico paio di scarpe che vuoi ma che sai che nessuno arriverà mai a regalarti? Bisogna ottimizzare le proprie disponibilità, ho pensato. Così, per il primo anno, ho pensato di smetterla con la folle corsa al regalo per gli altri e di concentrarmi invece sui regali a me stesso. Fu così che, in ordine sparso, arrivai a casa con: un blazer marrone, un blazer beige, due magliette, una pochette. Ovvero: 5 regali che nessuno mi avrebbe mai fatto. Ci ho decisamente guadagnato.

A proposito di regali, respirare lo scintillio natalizio è stato parecchio semplice: le uscite con la mia compagna Rosa alla ricerca del cappotto perfetto, con Lou*, una cena all'indiano con il mio cugino gaio ed una festa all'UniMi con Chicca, mi hanno consentito di respirare l'atmosfera natalizia che tanto tiene in compagnia durante questo periodo. Le luci, le vetrine luminose, i pacchetti regalo, i caffè con panna di Arnolds... ero nella città giusta al momento giusto.
Mi rendo conto di essere nel posto giusto anche quando Camilla, la nuova ragazza di mio cugino, mi invita ad accompagnarla in via Montenapoleone alla ricerca della borsa giusta da farsi regalare per il compleanno (festeggiato a luglio). Prima di questa gita ci eravamo visti 3 volte: la prima, all'anniversario di matrimonio dei miei nonni, dove l'ho profondamente odiata, una seconda, schiacciato in macchina mentre mi elencava agenzie di moda a cui inoltrare curriculum per lo stage, ed una terza, quando mi ha invitato a prendere parte agli scatti per il suo book in compagnia di uno stylist milanese dal quale ho imparato diversi trucchi. Viste le conoscenze e l'esperienza sul set, è abbastanza chiaro come un'antipatia possa trasformarsi in una simpatia che va incoronata con un giro per negozi giusti.
Passiamo, nell'ordine, a respirare lo scintillio in: Chanel (dove incappo casualmente in una conversazione con Ezio Greggio), MiuMiu (dove incappo casualmente in un paio di francesine divine), Moschino (dove incappo casualmente in una vetrina natalizia sopraffina) e infine Stella Mc Cartney (dove incappo in una borsa tremendamente bella). All in, si direbbe in altre circostanze. Sono nel mio mondo: ed improvvisamente capisco perchè per Carrie spendere metà del suo affitto in scarpe era una cosa normale, tutto ti richiama a gran voce. E cercare di non ascoltare e pressochè impossibile.
Il giorno successivo accompagno mio cugino ad acquistare la borsa che molto implicitamente Camilla aveva scelto. Nella sua lista c'erano per importanza:

1.Moschino
2.Chanel
3.MiuMiu
4.Stella McCartney

Da bravo profeta quale sono porto mio cugino e soprattutto la sua carta di credito da Moschino ma, ahimè, non appena arrivati, l'amara sorpresa: è finita. Decide così di ordinarne una che arriverà non si sa quando e poi, per non rimanere a mani vuote nel momento del saluto con Camilla (che ormai sogna di vedere il suo boyfriend con finalmente il suo terzo regalo di compleanno in mano dopo un viaggio in Usa ed un sito internet dedicatole), mi rivolge la fatidica domanda: quale altra borsa voleva? Decido allora di temporeggiare e di stilare la mia classifica personale. Stella Mc Cartney! Detto fatto. In men che non si dica stringevo tra le mani il pacchetto contenente il regalo per Camilla che, ci attendeva per un aperitivo in Rinascente. Proprio con vista Duomo dunque, Camilla apre a sorpresa il suo pacco regalo, maledicendo il giorno in cui mi ha fatto mettere piede da Stella Mc Cartney almeno fino a quando non ha scoperto che una Moschino era stata ordinata per l'occasione.
Tutto è bene quel che finisce bene.

Brindiamo al Natale a suon di Cosmopolitan senza renderci conto che sono le 20 e che alle 20e30 io e mio cugino abbiamo la cena natalizia tradizionale ad attenderci in provincia. Sfrecciamo fino alla macchina, salutiamo Camilla e salutiamo lo scintillio natalizio milanese.
Ciao scintillio, se l'anno prossimo vivrò ancora a Milano spero di ritrovarti tale e quale come ti ho lasciato quest'anno!

Nessun commento:

Posta un commento