giovedì 21 febbraio 2013

Chi fa da sè..


Si dice che l'eterosessuale di oggi stia attraversando un periodo di crisi. La virilità viene messa in discussione. Ma le cose fatte in due, soprattutto per i maschi, hanno un valore in più. Ecco, perchè va di moda il sesso a 3.

Non sono una travestita di larghe vedute. Ma si sa, basta qualche banconota da 50 euro in più per rendermi meno ottusa e più promiscua. E' stato così che in un weekend, durante un noioso sabato pomeriggio a casa, ricevetti il messaggio di un bel ragazzo di Bologna, venuto a Milano da un amico. "Ciao Nicole. Sei bellissima, ti va di vederti con me e un mio amico tra un'ora?". Io ovviamente non potevo fare a meno che accettare. Chi sono io per dire di no a due amici che vogliono divertirsi in modo fraterno e solidale? In fondo il sesso a 3 è una delle nuove frontiere del maschio etero. Oltre che della solidarietà. Personalmente trovo che non ci sia dimostrazione di amicizia migliore che quella di dividersi la propria donna. Ok, una travestita.
A meno di 30 minuti dall'appuntamento mi decido ad uscire dal letto, sistemarlo di modo da renderlo più consono a del sesso e toelettarmi.
Ogni travestita sogna di fare almeno un'esperienza a 3 nella propria vita: non solo perchè due pacchi sono meglio di uno, ma soprattutto perchè, come è sempre successo a me, essere l'ospite significa essere l'oggetto del desiderio di due persone. Hai le redini, decidi tu cosa fare. Due persone pendono dalle tue labbra. A maggior ragione quindi serve prepararsi come si deve: perchè non saranno 2 occhi etero a guardarti, ma 4. Generalmente nel sesso a 3 i due ragazzi non fanno nulla tra loro. La donna è al centro delle loro fantasie, su di lei proiettano il loro piacere. E anche le loro aspettative.
Non appena arrivano faccio accomodare i due ragazzi sul letto e iniziamo la conversazione: sono amici di lunga data e, nonostante non siano alle prime armi con il sesso "affollato", non hanno mai avuto a che fare con una travestita. Un motivo in più per chiamare Nicole.
Inizio a toccare entrambi i pacchi che lentamente si induriscono al tocco delle mie mani. I due si scambiano occhiate complici, quasi a dire "sta succedendo veramente", mentre io, fingendomi noncurante di tutto questo, inizio a slacciare i pantaloni al primo dei due. Partendo ovviamente da quello che sembra più disinvolto. La cosa elementare nel sesso a 3 è il pompino. Ci si alterna: prima lo si succhia a uno, poi all'altro, e così via continuando ad alternare. Ma il vero trucco è non trascurare mai nessuno; quindi, in quei casi l'altro vivrà l'esperienza di una sega nell'attesa che anche l'altro suo amico viva il momento del sesso orale.
La seconda fase è quella del "concentriamoci sulla travestita". O meglio, sul suo culo. Iniziano a svegliarsi, iniziando a capire che la travestita non è solo bocca, e allora iniziano a spogliarti tutti desiderosi di vedere cosa nasconde il vestitino che indossi. Mentre tu continui a succhiare uno dei due, l'altro si sposta sul retro e inizia a sfregare iniziando a dare vita ad un sandwich umano in cui la travestita non è altro che il ripieno. Un succulento ripieno.
Si passa poi alla fase "film porno". Ovvero: realizzazione della classica fantasia dell'uomo eterosessuale: mentre uno se lo fa succhiare, l'altro scopa l'ospite. E, credetemi, non sono melodrammatica se vi dico che è la fase più impegnativa dell'incontro. Dedicarsi a due cazzi contemporaneamente, che occupano due dei due buchi disponibili, è decisamente difficile. Generalmente poi i due si danno il cambio, giusto per vivere un'esperienza a 360°.
Il gran finale: la doccia della gloria. Tu devi metterti in centro e lasciare che i due amici ti inondino di piacere (sperando che non sporchino troppo in giro).
Alla fine di tutto, ci si ripulisce, si fanno due chiacchiere, si scopre che almeno uno dei due è fidanzato, ci si saluta.
Quel pomeriggio andò così e, forse per la prima volta da quando faccio sesso a 3, mi era andata bene: avevo trovato due coetanei entrambi molto carini. Perchè, e forse questo è un po' il compromesso a cui bisogna scendere quando si fa sesso a 3, non sempre si è così fortunati: a volte solo uno raggiunge la sufficienza. Ma sono dettagli trascurabili, perchè, una travestita che si rispetti, deve comunque accontentarli entrambi. Sempre e comunque.

lunedì 18 febbraio 2013

Prime volte


Inaugurare l'appartamento per Aspirante Carrie Bradshaw significa una cena con le amiche dell'Unicatt, una serata di chiacchiere, vino e cibo cucinato goffamente dal padrone di casa, mentre la televisione al plasma sullo sfondo proietta immagini di un programma che nessuno sta guardando. Inaugurare l'appartamento per Nicole invece significa invitare un ragazzo per un bicchiere di vino, luce soffusa, tacchi pronti all'uso (regalati da uno dei suoi amori estivi).

Quale modo ho scelto per primo? Ovviamente quello di Nicole. Non appena gli Autorevoli Genitori hanno terminato il loro aiuto nello disfare scatoloni di cose, Aspirante Carrie Bradshaw è corso in Corso Buenos Aires per una capatina dai cinesi. A Nicole serviva una parrucca nuova: un'estate tra gli alti e bassi delle sveltine in campagna avevano danneggiato quella precedente. Così, mentre le donne vanno dalla parrucchiera, Nicky andava dai cinesi. In fondo, lo sanno tutti che cambiare il taglio dei capelli significa cambiare qualcosa nella propria vita. Cambiamento, questa era la parola d'ordine. E in fondo per lei era come se qualcosa del genere stesse succedendo: era tornata a Milano.
Con un sacco di uomini in lista. Il primo? Giacomo, 24 anni, studente di scienze politiche a Bologna. Proprio il giorno prima stavo parlando del debole che avessi per i ragazzi ricci e oplà, lui è saltato fuori. Seppur di Milano, aveva scelto di studiare a Bologna e di tornare a casa nel weekend. E, guarda caso, quello era il weekend giusto per conoscere Nicole. Nonostante qualche piccolo intoppo iniziale, la conoscenza era partita a gonfie vele: era intelligente, carino, sicuro di sè. Avete presente il classico ragazzo sfacciato che mandereste a quel paese subito ma che in fondo vorreste limonare all'istante? Ecco, lui era proprio così. Oltre che ben messo, chiaramente.
La prima sera a Milano la passai con lui e con la sua passione per il mio fondoschiena. Era alla prima esperienza con una travestita, ma seppe subito dove mettere le mani. Bevemmo un drink fumando sigarette, Nicole con il vestitino nuovo, lui in camicia e il suo fascino da intellettuale figo. Improvvisamente il tempo si era fermato: Giacomo era il tipo giusto: intelligente, bello, LUI era il ragazzo giusto, in grado di prendere quello che voleva senza sentirsi minimamente in dovere di chiederlo. Ah, era anche di buona famiglia.
"Hai delle bellissime gambe", mi disse poco prima di infilarmi lingua (e poi cazzo) in bocca. Nicole si fece trascinare dalla passione e insieme inaugurarono il divano. Sarebbe stata la prima scopata in quell'appartamento, ma aveva un sapore diverso da quelle che sarebbero venute dopo. Rimasi a parlare con Giacomo fino all'1 di notte e, a bottiglia finita, lui se ne andò. Non appena chiusi la porta alle sue spalle, mi resi conto che non avrei mai potuto avere nulla a che fare con lui. L'intellettuale figo milanese trasferito a Bologna per studiare scienze politiche, espertissimo di Milano e di tutti i locali da frequentare, aveva appena fatto con Nicole quello che da sempre era abituato a fare con le sue donne: sedurle e lasciarle andare, con la soddisfazione di un briciolo di esperienza in più rispetto a prima.
Alle 2 passate, ricevetti un sms "Ho dimenticato l'ombrello. Un buon motivo per ripassare :) ". Non sapevo se sarebbe realmente tornato, ma l'idea di una nuova conversazione con lui mi stimolò non poco. Avevo appena scoperto il mio primo tesoro milanese (per quest'anno), ed io non avevo certo intenzione di fermarmi qui.

mercoledì 13 febbraio 2013

Torna a casa Nicky

Ebbene sì, sono tornato.
E questa volta non tanto per dire.
Nel senso: sì, mi rendo conto che a novembre avevo blaterato che con il blog rinnovato avrei postato di più e raccontato del mio secondo mandato in città. La verità però è che non è stata colpa mia.
Vivere da soli comporta una serie di responsabilità. Fare le pulizie, andare al lavoro per pagarsi l'affitto, dare gli esami per dare un senso alla retta che gli Autorevoli Genitori versano in Unicatt, ma anche offrire nuove opportunità agli etero. Eh sì, perchè se lo scorso anno Nicole era vincolata alla presenza delle sue Fantastiche Coinquiline, ora no. Nicole ha un dovere morale verso questi ragazzi, che hanno fantasie sessuali nel cassetto pronte ad essere realizzate. Inutile quindi ignorarne i richiami.

In questi mesi a me e Nicole ne sono successe di cose, e forse proprio per questo ho aspettato così tanto prima di tornare a scrivere qui. Avevo bisogno di sistemare le mie idee, riordinarle, cercare di dare un nesso logico a quello che stava succedendo. Appese (per l'inverno) al chiodo le mie francesine, mi sono dedicato a curare relazioni intime con gli uomini, invitare le mie amiche a cena, studiare in vista della sessione invernale degli esami, lavorare (anche fuori orario) per soddisfare le sempre più esigenti richieste di Miranda.
Sono passati molti uomini; e qualcuno ha lasciato il segno. Ma vi racconterò.

Per ora vi basti sapere che Nicole è tornata a casa. Nel suo blog.