giovedì 5 maggio 2011

Rimediare a Querceto

Ci sono persone che, pur non frequentando per mesi, difficilmente escono dalla tua testa.
Il mio rapporto con Querceto, l'amico etero con cui trascorrevo le mie domeniche al Borgo, terminato ormai quando il mio terzo anno accademico stava iniziando era ormai praticamente al capolinea. O per lo meno, così sembrava.
C'erano stati mesi di silenzio, un paio di messaggi di Natale e Capodanno che lasciavano davvero a desiderare, ma anche un pensiero che, specialmente in questo periodo, continuava a tornare a lui ed al modo in cui l'avevo simpaticamente allontanato (cioè: sparendo prima di una vacanza prenotata senza un minimo di preavviso).
Deciso però a non lasciare un così grande errore alle spalle senza nemmeno aver cercato di risolverlo, optai per l'ennesimo tentativo di scuse. L'ultimo appello. L'ultimo messaggio.
Fu così che un giovedì sera composi una mail in cui scrivevo le motivazioni del mio allontanamento, il dispiacere per il modo in cui tutto era avvenuto, la speranza che lui, nonostante tutto, la smettesse di considerarmi, come mi aveva detto a settembre, "una grandissima delusione" e si ricordasse di me come colui con cui aveva condiviso bei momenti. Anch se ora era fidanzato, anche se ora non ci vedevamo più, anche se la mia vita voleva cambiare.
A distanza da una settimana non ricevetti risposta. E lì capì che probabilmente Querceto stava facendo passare a me, quello che io avevo fatto a lui mesi addietro: usare l'indifferenza.
Me lo meritavo. E non potevo farci più nulla. Ma poi mi resi conto che forse la soluzione migliore era prendere la cosa esattamente per come era: qualcosa che apparteneva al passato, e che quindi, come tale, andava rilegato all'estate 2010. Così, preso da un momento di rassegnazione, lo cancellai dai miei amici.
Quella stessa sera, Querceto mi scrisse un messaggio. Si trattava del suo primo segno consapevole nei miei confronti. Mi disse che, sebbene fosse dispiaciuto per quello che era successo, lui riteneva di aver superato il triste episodio e che, sicuramente, ci saremmo rivisti dato che avevamo ancora una vacanza in sospeso.
Si trattava di quel genere di incontri a cui sai che non andrai mai, ma che in un certo senso, ti rincuorano. Ora che sapevo che Querceto aveva apprezzato le mie scuse, potevo tornare tranquillo. Avevo sopperito ad uno degli innumerevoli sbagli degli ultimi anni. Complimenti a me.

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