Quando anche a Milano sboccia la primavera tutto cambia.
Giulio era pronto a partire per un mese in America, non c'erano stati passi avanti ed io mi sforzavo di rispondere sempre più freddamente ai suoi messaggi su Whatsapp. La verità era che ero solo stanco. Stanco di impegnarmi e darmi da fare per aiutare persone (in questo caso etero che volevano fare una buona impressione sulle ragazze) che però non riuscivano a togliersi dalla testa che fossi gay, e quindi diverso, avevo capito che era ora di cambiare aria.
Capitava proprio al momento giusto. La stagione stava cambiando. Niente più vestiti (o persone) pesanti. Dovevo dimenticarmi di Giulio (per lo meno in quel mese) e vivermi la città ancor più instensamente di quanto avessi fatto sinora. Così, quando mercoledì sera andai con una mia compagna alla sfilata e sedetti nella sezione "giornalisti" con tanto di cartella stampa alla mano, mi resi conto che la via era quella giusta. Stavo vivendo l'esperienza che sognavo da tutta una vita. Respirare l'aria milanese delle sfilate.
Tornando a casa, non potevo fare a meno di chiedermi cosa sarebbe stato di me nei mesi seguenti. Ricapitolando: l'anno milanese stava scadendo, eccetto le esperienze di Nicole, non avevo più avuto entrate monetarie, lo stage gratuito stava finendo. Anche qui serviva una novità: dovevo cercarmi un lavoro. Non necessariamente serio, ma che per lo meno scongiurasse il mio ritorno a casa a giugno.
Purtroppo però le cose non sono sempre facili. Così, mentre notavo che Stefania continuava a correggere i miei scritti riempendoli di tratti rossi come una vera correttrice di bozze in Vogue, e mi è bastato un sabato sera al Fiat Lounge per capire che, pur continueando a frequentare giri etero, sempre frocio (e quindi diverso) ai loro occhi resterai, mi resi effettivamente conto di essere in difficoltà.
Parlavo tanto di cambiamento e novità, ma ora? Quale sarebbe stata la prossima mossa?
Domenica pomeriggio trascorsi la giornata a casa. Volevo stare da solo, non sentire nessuno, isolarmi da tutti, non ricevere inviti per aperitivi o serate. Dovevo pensare.
Poi, quando ormai ti sei reso conto che di Filippo, Giulio e altri non interessa più nulla perchè tu sei uno spirito libero che non può vivere in schemi prefissati, salta fuori da msn questo ragazzo della provincia di Milano. Ha 26 anni, cerca ragazze come Nicole, fuma parecchi spinelli, è molto carino. Ma ha anche avuto una relazione con un'altra "ragazza" simil Nicole durata un anno intero. Vacanze, serate insieme, amore. Forse, lui poteva essere la prima persona libera che viveva esperienze omosessuali senza farsi troppi problemi.
Con l'inizio della settimana, ci sentiamo tutti i giorni, stiamo al telefono ore, c'è feeling. Poi, ieri sera, decide di prenotare una camera in hotel a Milano per trascorrere la notte assieme a me. Che sia sulla strada giusta per togliermi dai motel e dai bassifondi del sesso a pagamento che tanto mi ha fatto guadagnare, per darmi la stabilità che tutti si augurano che io trovi? Ci diamo appuntamento in Corso Buenos Aires, e andiamo al supermercato più vicino per prendere alcool e dolci da mangiare durante la notte. E lì, nel bel mezzo della corsia delle caramelle e dei cereali, succede la vera novità: ci baciamo. Nel bel mezzo della gente che, stranamente da quanto avrei pensato, continua noncurante nella sua spesa. Continuiamo a scambiarci baci anche mentre andiamo all'hotel, mentre siamo per strada e dove tutti ci possono vedere. A nessuno dei due importa qualcosa di tutto questo. La serata mi sembra magica e ricorda quei primi momenti di caldo, in cui le giornate sembrano allungarsi: un cielo limpido, un ragazzo maschile e carino al mio fianco con cui baciarmi quando mi va, una borsa della spesa piena di alcool ed m&m's, il vento leggero che mi accarezza il viso e promette novità. Arrivati in camera iniziamo a baciarci e lì scoppia il colpo di fulmine: parole grosse volano, ci abbracciamo e non ci lasciamo più, si fanno programmi per cosa fare a Pasqua assieme, mi chiede di non vedere altre persone, si informa sulle mie esperienze amorose passate (come se ne avessi mai vissuta realmente una), è riluttante all'idea che abbia fatto sesso a pagamento e mi riprende per questo. Finalmente qualcuno in grado di tenermi testa, qualcuno che è in grado di uscire dalla banalità e che utilizza le sue esperienze passate (i suoi rave, incidenti e risse, nonchè la relazione con il mio coetaneo travestito) per vivere il futuro. Addio banalità e qualunquismo, Andrea porta una ventata di aria nuova. Anzichè dormire stiamo svegli tutta notte abbracciandoci, guardandoci negli occhi, promettendoci serenità e poche provocazioni almeno fino al prossimo incontro (un pò come tutte le altre coppie fanno all'inizio, quando è tutto rose e fiori). La mattina dopo ci alziamo dal letto a malincuore nell'ora esatta in cui dobbiamo lasciare la camera. La lezione settimanale all'università mi chiama, e lui ha un treno da prendere. Vuole che lo accompagni in stazione ed acconsento, in fondo era un'altra cosa nuova. Lo saluto al binario e lui mi bacia ringraziandomi per la serata.
Esco dalla stazione sereno e spiazzato per come entrambi eravamo stati bene. Guardo il cielo: è sereno, il sole caldo e il leggero venticello della sera precedente mi ricordano che è il 21 marzo e che sta iniziando qualcosa di nuovo.
E' primavera, e mi rendo conto che forse anche io, durante quella notte, potevo essere cambiato.
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