venerdì 8 marzo 2013

18


I tempi sono cambiati. Non ci sono più le mezze stagioni, il lavoro scarseggia, il buco dell’ozono cresce a dismisura. E i giovani hanno bisogno di punti di riferimento. Ecco perché Nicole accontenta proprio tutti, anche i diciottenni.

Che l’adolescenza sia un momento di sperimentazione lo sanno tutti. Maschi etero che si masturbano in gruppo davanti a un porno, amicizie tra donne che sfiorano il limite dell’amore lesbo, piccole avventure durante le prime sbronze… Chi, a 18 anni, non ha fatto questo e altro ancora? Io no, ma io non faccio testo, essendo una mezza travestita. Il punto è che oggi la rete offre un sacco di opportunità per chi vuole approfondire certi lati del sesso: grazie a chat, a social network e ad app realizzate ad hoc, riuscire a organizzare un appuntamento con una trans o una trav è, davvero, un gioco da ragazzi. Facile come bere un bicchier d’acqua.
Nicole, professionale come poche, ha sempre evitato di incontrare ragazzini di 18 anni. Solo una volta, sotto Natale, aveva deciso di regalare un’occasione a un diciannovenne desideroso di provare a essere sottomesso da me. In 2 ore era già a casa mia, legato a guinzaglio come si deve. Al termine dell’appuntamento dovetti ammettere che, in fondo, era stato parecchio soddisfacente.
Un sabato pomeriggio però, Nicky venne clamorosamente fregata. Le scrisse un ragazzo di 21 anni che, appena uscito da scuola, voleva passare per un saluto; io, ancora a letto, lo invitai non senza prima sistemare casa, letto ed essermi stesa un filo di trucco. Si sa, anche da appena sveglie bisogna sempre essere impeccabili. Dieci minuti prima dell’appuntamento mi arriva una sua chiamata, rispondo: “Servizio 4888, il cliente vuole addebitare la chiamata”. Non ci posso credere. Mai nessuno in tutti questi anni aveva contattato Nicole con l’addebito: non ha un minimo di denaro per farsi una ricarica? Decido allora di fare un’eccezione e lo richiamai seccata: “sono qui sotto, mi puoi dire il citofono?”. Gli apro e lo faccio salire fino al 5 piano. Non appena lo vedo, mi chiedo se lui abbia realmente 21 anni. Di fronte a me ho un ragazzino magro, con la cartella da scuola, giovanissimo, capelli rasati, solito look fighettino da milanese che pensa di conquistare mezza città. Ci salutiamo. “Ma scusa, hai davvero 21 anni?” “No, ne ho 18, ma ho moltissima esperienza”. Mentre in tv scorrono le immagini dei ragazzi di Amici, ne approfitta per raccontarmi del fatto che proprio vicino a me abita una ragazza transessuale di 28 anni a cui lui ha fatto visita più volte. Sono allibita: da quando i ragazzini hanno così tanta esperienza? Dopo mesi di ventenni e under 35 che vivevano con terrore l’incontro con una travestita, arriva uno più giovane di loro ormai quasi esperto del sesso trasgressivo. I tempi erano davvero cambiati?
Decido comunque di non rendere vana la sua visita e gli apro i pantaloni. Di fronte a me avevo il cazzo più piccolo che avessi mai visto. Riuscivo a stringerlo con una mano tanto era sottile, e la cosa peggiore è che era già duro. Il tempo di masturbarlo e già lo sento godere, glielo succhio qualche secondo che subito sento “Occazzo sto per venire” e mi viene, in mano. Durata del gioco: 1 minuto e 30 secondi (indicativamente). Vado in bagno a lavarmi le mani convinta che lui si sarebbe rivestito e andato quasi subito. Invece si riveste e rimane lì a conversare sul più e sul meno, sul suo sabato sera in discoteca e sul regalo collettivo che deve fare a un suo amico in Duomo più tardi. Più lo sento e più mi rendo conto che davvero i ragazzi di oggi sono cambiati. Lo guardavo con un senso di estraneità: Iphone, social network, sigarette, canne e discoteche, vestiti. Questo era ciò che avevano in testa i diciottenni di oggi.
Dopo due minuti, si slaccia di nuovo i jeans. Rivuole un secondo round (poco importa se rispetto al primo erano passati solo 2 minuti. Anzi, forse nemmeno gli si era ammosciato). Io non posso rifiutarmi: un diciottenne va fatto godere. Inizio allora a toccarlo: 30 secondi di gioco di mano e già mi ritrovavo con la carta igenica a ripulirmi dal suo sperma. Ma che cazzo ha?
Si riveste per la seconda volta e finalmente se ne va alla porta. Ci salutiamo: lui con le palle più svuotate rispetto a quando era entrato, io con qualche consapevolezza in più sui 18 enni di oggi. Saranno anche più trasgressivi, ma in quanto a durata, gli adolescenti di oggi hanno molto ancora da imparare.

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