lunedì 4 ottobre 2010

Ritorno in UniBi

Quando sei al tuo primo giorno del tuo terzo anno di università, le aspettative su cosa andrai incontro non possono che essere alte. Nonostante un inizio particolarmente sfortunato, Aspirante Carrie Bradshaw, reduce dalla sue ennesima domenica lavorativa e con la retta finalmente pagata, era più che positivo circa il suo ultimo anno accademico: ci sarebbero stati nuovi docenti, la compagnia di Clementia, nuove materie, esperienze interessanti... niente sarebbe andato storto.
Invece, la giornata si rivelò un vero disastro. Dopo parecchie settimane asciutte, era inevitabile che iniziasse a piovere proprio oggi, che avrei iniziato le lezioni, che sarei dovuto salire a Milano e che avrei terminato il tutto alle 18e30.
Cercai di ignorare la coincidenza, ma appena arrivai in stazione l'altoparlante annunciò un ritardo del mio treno di 15 minuti. 15 minuti che ovviamente trascorsi per metà in piedi al coperto e per l'altra metà in piedi in completa balia di vento e pioggia su un binario che abbondava di adolescenti urlanti.
Provai a riprendermi durante il viaggio ed arrivai in UniBi pronto al debutto. Aspirante Carrie Bradshaw e Clementia decisero di iniziare bevendo un thè caldo giusto per ingranare ma lì venimmo raggiunti da una collega un pò troppo invadente il cui scopo era quello di combinare un appuntamento tra la mia amica ed un ragazzo color cioccolato e, dopo aver realizzato durante l'estate che il suo compagno di studi l'aveva bellamente abbandonata, di trovare nuovi studenti universitari da frequentare anche fuori dai normali orari accademici. Cioè Clementia, che nel frattempo si era inventata una storia perfetta per far fronte ad un ragazzo imperfetto, ed io, che poco aveva avuto a che fare con lei e che sembravo non molto eccitato all'idea di vederla più del dovuto. 
Poco dopo venimmo raggiunti da un'altra nostra conoscenza, Daisy, decisamente più amica della precedente, che al momento del saluto baciò come da circostanza Clementia, ma giunta al mio turno se ne uscì con un "Scusa ma non me la sento di salutarti, ti spiegherò". Rimasi sbigottito, così come Clementia che in seguito ad un consulto privato con la maleducata, mi raccontò che il gesto nasceva dalla mia profonda inclinazione a non farmi sentire per tutta la durata delle vacanze oltre che a non essermi ricordato di salutarla l'unica volta in cui avevo la possibilità di scriverle su MSN.
Nemmeno il tempo di contare i danni dei mesi di vacanza che se ne aggiunse subito un'altra: la lezione a cui avremmo dovuto partecipare (e per cui ero appositamente salito) non si sarebbe tenuta. Ed ovviamente tutto questo senza pubblicare uno straccio d'avviso, con una classe di una trentina di persone fradice in attesa del professore e senza una conferma ufficiale.
Tornai a casa come un perfetto milanese: maledicendo il mondo e chiunque si mettesse sul mio cammino.

Risultato della giornata è dunque:
1. capelli indomabili per via della pioggia;
2. freddo come quello di una giornata di dicembre;
3. una collega che si sarebbe attaccata a me e Clementia per tutto il nuovo anno accademico ed oltre (leggi: un'amicizia forzata);
4. una collega con qualche problema con me (leggi: un litigio in più);
5. una lezione (l'unica che avevo in orario oggi) mai avvenuta, ancora ora si aspettano spiegazioni;
Aspirante Carrie Bradshaw, più fortunato che mai, è ufficialmente tornato in UniBi.

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