martedì 12 ottobre 2010

Busy it's better

La prospettiva di una vita professionale impegnata e di una milanese mondana mi hanno ispirato ad una nuova militanza: "Busy is better".
Ossia, giusto per abituarsi fin da subito ai ritmi frenetici della metropoli, smettere (o quasi) di lamentarsi dei difetti derivanti dal tentativo di conciliare il tronimio vita lavorativa-vita accademica-vita mondana e concentrarsi sugli aspetti positivi di una vita impegnata che tanto mi facevano sentire realizzato. Fare i salti mortali per cercare di essere puntuali al lavoro, trovare il modo di uscire con gli amici dopo le 8 ore trascorse a sistemare scarpe e pianificare ogni singolo minuto di una serata in modo di dormire almeno 6 ore in vista della lezione universitaria della mattina seguente non era più fonte di stress, ma di divertimento.
Da poco più di una settimana stavo cercando di tenermi sempre più indaffarato; destreggiandomi tra l'inizio dei corsi, i calcoli degli esami prima della laurea, giornate da commesso e serate in discoteca avevo trovato il modo di sentire che stavo realmente facendo qualcosa per me ed il mio futuro. Tutto questo movimento avrebbe dato i suoi frutti.
Così, dopo l'ennesimo sabato sera trascorso in discoteca con Sam ed un particolare venerdì sera assieme all'Adorata Cugina, mi ritrovai con una domenica parecchio delirante: 4 ore e 30 minuti di sonno (il minimo sindacabile da una certa età in su), 9 ore in un centro commerciale subendo clienti ed ordini di ogni tipo, 10 minuti nel camerino del negozio di Vanish per cambiarmi d'abito (il minimo sindacabile per me) ed un'ora di aperitivo a cui avrebbe seguito una serata in compagnia di Xander e Vanish al Sushi Wok, un ristorante cinese/giapponese, in cui tutto il cibo era a buffet.
Vissi la mia serata serenamente, felice di essere riuscito a conciliare tutto, con in programma un incontro in Università il mattino seguente, sazio di Machi ma anche raffreddato ed infreddolito.
Il giorno dopo ero pronto per la mia gita in UniCat con l'Adorata Cugina, dove, tanto per programmare anche la mia carriera da laureato, mi sarei informato sulla laurea specialistica ed un pomeriggio di studio e lezione con Clementia. Arrivai al lunedì sera a pezzi e rabbrividito non per l'eccitazione; ma per il freddo.
Evidentemente questo momento aveva dato i suoi frutti, il mio fisico non era più in grado di reggere certi ritmi nè tanto meno le nottate di vestiti leggeri e balli allo Stand Up, così oggi mi sono preso un giorno di riposo dove ho comunque studiato per l'esame di Cinese II di gennaio.
Morale della storia: va bene essere busy, ma anche un pò di relax non fa male a nessuno. Sia che si tratti di un giornalista, sia di un commesso. 

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