mercoledì 23 febbraio 2011

My time is running out

Essere follower su Twitter di esponenti del mondo modaiolo durante la Settimana Della Moda milanese è un vero incubo.
Non perchè la bacheca ti si riempia di tweet con foto sfuocate sulle passerelle o interessanti dietro le quinte, ma perchè per uno che aspira ad andarci e non può nemmeno respirare l'atmosfera o la frenesia del momento è un vero dramma. Stamattina, riposato dopo una giornata sotto esame, l'amaro risveglio: tutti alla sfilata di Elena Mirò, io ancora a letto a pensare a come studiare entro lunedì i 3 libri di Geografia Culturale.
E se poi noti che tra tutti spicca il tale GiuseppeBagsAddict, un ventiduenne di origini siciliane che ha un blog interamente dedicato alle borse, che inspiegabilmente è presente nel backstage e fa foto a modelle&co come fossero sue amiche d'infanzia, allora ti chiedi: quanto è ingiusto il mondo?
Mentre io crollavo sotto il peso delle responsabilità accademiche, Twitter mi aveva sbattuto in faccia la dura realtà. Ovvero, a ventuno (quasi ventidue) anni, se tu fossi bravo e sveglio, a quest'ora potresti già essere al posto di GiuseppeBagsAddict, potresti essere un fashion-blogger, avere mille mila followers lettori, scrivere post sulle nuova collezione A/I di Francesco Scognamiglio, scattare foto dal mio Blackberry e scrivere articoli in modo di porre le basi in vista del mio futuro ruolo di giornalista fashionista.
Invece ero a casa mia, ancora assonnato, stressato per i 4 esami che avevo dato, ansioso per le nuove giornate che mi attendonovano, speranzoso di approdare il prima possibile nella Big City, incazzato con me stesso.
Ormai non era più tempo di fare piani o studiare nuove mosse per raggiungere l'obiettivo che volevo, bisognava agire.
"My time is running out", continuo a ripetermi, è ora di darsi da fare e smetterla di vivere aspettando l'occasione di una vita in metropoli con un lavoro da urlo. Quell'occasione andava creata, proprio come aveva fatto GiuseppeBagsAddict.

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