martedì 15 marzo 2011

L'imprevisto fashionista

La mia cara collega Marion, nel mio piano di fuga per la metropoli oltre che per diventare una persona migliore, ha posto una regola fondamentale in fatto di stile: sapersi contraddistinguere dalla massa.
E questo non significa non seguire la moda, sia chiaro, bensì rielaborare secondo un proprio punto di vista quanto viene considerato IN per quella stagione o anche saper fronteggiare gli imprevisti. Proprio come stamattina, ovvero quando il fato mi ha messo alla prova.
Martedì mattina. Aspirante Carrie Bradshaw si appresta ad incontrare Clementia per andare a lezione, a cui poi seguiranno pranzo e uno shopping veloce in Duomo. Chiodo in pelle marrone, i miei terzi jeans preferiti, debitamente inseriti nelle mie All Star marroni alte, pashmina in fantasia scozzese azzurra. Mi sentivo come Carrie Bradshaw in procinto di iniziare una giornata perfetta, ma si sa, i sogni hanno vita breve, e all'improvviso la mia fantastica borsa in "pelle" marrone, adibita a tracolla universitaria da mesi, si rompe. Niente più possibilità di portarla sulla spalla, una pioggia che cadeva sempre più fitta, dei libri pesantissimi da portare in giro tutto il giorno. Panico. Che fare?
Rebecca Bloomwood in questi casi sposa la filosofia dello sfrenato ottimismo e risolve al meglio ogni imprevisto, anche io, pensai, se volevo vivere all'insegna dello stile e come le mie idole, dovevo trovare una soluzione.
Fu così che arrivai da Clementia con la mia ex tracolla trasformata in una magnifica hand bag, una sorta di maxi pochette che dava un tocco in più a qualsiasi studente universitario desideroso di lanciare innovazione e buon gusto. Persino Carrie Bradshaw si sarebbe complimentata con me.
Fu così che il pomeriggio mi aggirai in Duomo con la pioggia e la mia hand bag sotto spalla, o a mano. Due modi per portare un unico accessorio. Potevo lanciare una nuova tendenza, e sicuramente se fosse stata la settimana della moda, qualcuno l'avrebbe preso come spunto per un futuro catwalk. Io non me ne sarei preso il merito dopotutto.
Ho debuttato in Duomo come si deve, ho fatto fronte agli ostacoli in modo eccelso, e, giusto per trovare qualcosa che mi contraddistinguesse, ho acquistato anche questa camicia:


Ditemi voi se non è lasciare il segno questo.

2 commenti:

  1. avrebbe fatto meno scena una borsa anonima di plastica con scritto riciclami.........anche se si danno nomi inglesi per valorizzare oggetti o stili è inutile ....quando si ha classe si ha classe ....una persona ci nasce ...non puo' impararla ...per quanto riguarda la camicia ----bhe.....credo che non esistano commenti appropriati...l'unica cosa decente...il colore del rossetto anche se non nessono del tutto certa....la strada è ancora lunga ....come un poter taggato stile anni ?80 dove un gatto è appeso ad un filo con la scritta NON MOLLARE ...ti auguro lo stesso ...ma non far aspettare 30 anni ormai quel gatto sarà già defunto da un pezzo

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  2. Urca, non sapevo che ci fossero persone così simpatiche e modeste a leggere il mio Blog. Noto con piacere che tu, fantomatico lettore anonimo, provi a sforzarti di comprendere a pieno quanto scrivo sulle sciocchezze che mi accadono e questo mi lusinga. Vivamente.
    In realtà è parecchio presuntuoso da parte tua sapere cosa "fa scena" e cosa no senza minimamente sapere di cosa sto parlando: hai forse idea di che borsa io posseggo studiare in UniBi? Sai come la portavo? Ne hai una foto? Evidentemente no, caro anonimo, quindi risparmia le tue inutili congetture almeno finchè non lo vedrai dal vivo con i tuoi occhi e lì sì che potrai spiattellarmi in faccia quanto pensi di me e soprattutto dei miei escamotage modaioli.
    Circa la camicia, mi pare ben chiaro che la tua opinione al riguardo sia del tutto soggettiva. Su 3 negozi che ho passato, tutti l'avevano esaurita. All in, si dice.
    Quanto ai miei prestiti English si sa benissimo che fanno parte della lingua in continua evoluzione. L'ho studiato ad etnolinguistica. E dato che io sto al passo con i tempi, li uso a più non posso, proprio come tu fai con le sciocchezze. Peccato che queste ultime non significhino più "avere stile" da tempo ormai.
    Infine, probabile che io non abbia nè stile nè tantomeno finirò a lavorare come la Nuova Carrie Bradshaw gaia in qualche rivista, eppure, visto che tu mi leggi e sei talmente interessato/a a quanto scrivo da lasciare un commento, vorrà dire che continuerò a dilettarmi in tutto questo cialtrame solo per te.
    Spero tu possa apprezzare il gesto,
    con affetto
    Aspirante Carrie Bradshaw

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