venerdì 14 maggio 2010

Uscite disinteressate

Domenica sera era accaduta un'altra cosa.
Girovagando con Querceto e Romana, incappai in una mia vecchia conoscenza; si trattava di Mik, un ragazzo di 23 anni, responsabile di un'industria conciaria e Pr dello Stand Up a tempo perso, con cui avevo scambiato qualche bacio innocente a novembre e dicembre. La sua troppa arroganza e autostima al di sopra della media mi avevano però portato ad evitare di rispondere, una volta inquadrato il genere di persona, a tutti suoi sms e telefonate, che per parecchie settimane arrivavano persino in orari più improbabili della notte. Il nostro rapporto poi peggiorò quando una sera allo Stand Up lo chiamai "Pagliaccio". Da quel momento le cose non furono più come prima. E peggiorarono ovviamente.
Rivedendolo domenica notai infatti che anzichè il solito saluto&bacio&soliti convenevoli, questa volta mi liquidò con un freddo "Ciao" e si voltò a fissare il vuoto. Dato che prerogativa di Carrie è anche saper chiedere scusa, decisi, mentre tornavo a casa, di scrivergli un messaggio per chiedere un chiarimento e porgli le mie più sincere scuse.
Ci volle poco a trasformare una semplice conversazione di cortesia in un modo per riallacciare rapporti più stretti e quando mi offrì di accompagnarlo il mercoledì sera al Patchouli, sentì che non potevo ignorare la possibilità di trascorrere una serata infrasettimanale nella città del mio cuore. Non potevo rifiutare.
Mercoledì sera, alle 21, Mik era già pronto sotto casa mia ed alle 22 arrivammo a Milano. Fu una bella serata, trascorsa parlando del suo lavoro, di me, di conoscenze in comune e bevendo Cosmopolitan a volontà. Ma nonostante l'alcool la mia opinione su quanto fosse cafone non cambiò e per la prima volta in quei giorni iniziai a chiedermi se accettare il suo invito al Patchouli non fosse stato un grosso errore visto anche il tempo che ci avevo messo per togliermelo di torno a dicembre.
Forse per l'ambiente, o forse per l'alcool, Mik iniziò con la sua tattica "Amore" di qua, "Cucciolo di là" e lì, in mezzo a tutta quella gente e soprattutto a Milano, capì che quella sera non si sarebbe accontentato di semplici scuse purtroppo. Nel viaggio in macchina mi prese più volte la mano, programmò altre serate in mia compagnia ed infine, una volta sotto casa mia, mi baciò promettendomi che ci sarebbe stato presto una nuova uscita. Avrei voluto morire.
Appena scesi dalla macchina compresi di aver fatto un grossissimo errore chiedendogli un chiarimento e specialmente che accettare improbabili appuntamenti per andare in locali alla moda era solo un modo più implicito per prendere in giro qualcuno. Alla faccia di voler essere una persona corretta!
Il giorno dopo, iniziarono i messaggi e le telefonate: ne contai rispettivamente 2 e 6. Io, come da copione, non risposi. La prossima volta al Patchouli andrò in compagnia di Sam, Lou* e Clementia: mi divertirò di più e non sarò costretto a baciare nessuno.

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